PIEMONTE ARTE: EXODOS A CHIERI, POIRINO, NESPOLO, GOLGOTA, TUNINETTI, BERENGO GARDIN

CHIERI: “EXODOS – ROTTE MIGRATORIE, STORIE DI PERSONE, ARRIVI, INCLUSIONE”

17 aprile – 29 aprile 2018

da lunedi al venerdi   14,30 – 18,00

sabato e domenica 9,00 -13,00   14,30 – 18,00

scuole e gruppi il mattino su appuntamento

25 aprile chiuso

info 337 1437297 Tra Me 011-9692714

Salone San Domenico – Via San Domenico, 1 – Chieri TO

Fino al 29 aprile, il Salone San Domenico di Chieri ospita la mostra fotografica “Exodos”. La mostra, che ha esordito in febbraio nella Sala mostre del palazzo della Regione, in piazza Castello 165 a Torino, si propone di fornire un punto di vista sulla crisi dei migranti con un reportage collettivo e raccontarne il “volto umano” partendo dalle persone, dagli sguardi e dalle storie, valorizzando quanto costruito in questi anni nei territori del Piemonte sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione. L’esposizione propone le immagini e i video realizzati da dieci fotoreporter (Marco Alpozzi, Mauro Donato, Max Ferrero, Mirko Isaia, Giulio Lapone, Matteo Montaldo, Giorgio Perottino, Andreja Restek, Paolo Siccardi e Stefano Stranges) e due videomaker indipendenti torinesi (Stefano Bertolino e Cosimo Caridi) tra il 2014 e il 2016 in alcuni dei momenti e dei luoghi più drammatici dell’emergenza profughi, come le isole di Lesbo e Kos, la frontiera di Idomeni, la giungla di Calais, ma anche i Balzi Rossi vicino a Ventimiglia o il mare al largo di Lampedusa. Per l’allestimento è stato scelto un percorso tematico, per guidare il pubblico nei vari momenti che scandiscono la quotidianità di chi dalla propria terra intraprende il cammino verso un mondo migliore. Nell’itinerario espositivo si è così scelto di individuare e concentrare l’attenzione sulle fasi salienti di questi viaggi: il “Mare”, trampolino e naufragio verso il miraggio di un nuovo mondo; la “Strada”, attraverso i campi, i fiumi, le lande desolate delle terre di nessuno; l’arrivo davanti alle “Barriere”, fatte di reti, muri, confini; i “Campi”, luoghi di attesa, di riposo, di speranza, di paura; “Incontri” tra società, turisti e migranti. La mostra è stata realizzata dall’associazione Allievi del Master in Giornalismo Giorgio Bocca e dalla Regione Piemonte e affronta il tema osservandolo da tre diversi punti di vista: quello dell’esperienza e della narrazione internazionale, quello dell’esperienza del sistema di accoglienza e quello degli strumenti di inclusione della Regione Piemonte.

 

POIRINO: PROIEZIONE DEL FILM “TE ABSOLVO” DI CARLO BENSO

Giovedì 19 aprile alle 21.00, film TE ABSOLVO, di Carlo Benso con Toni Garrani e Igor Mattei.

Il film verrà proiettato in collaborazione con il presidio cinematografico locale e Unitre Poirino all’interno del Progetto Cinema Network, per la promozione e la diffusione del cinema realizzato nella nostra regione curato da Associazione Piemonte Movie, Film Commission Torino Piemonte, Fip Film Investimenti Piemonte, Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival su mandato della Regione Piemonte. Nella pellicola, girata in Piemonte, appaiono tra gli altri i panorami del Monferrato e del Duomo di Casale. La trama descrive la storia di due uomini intrappolati nei loro ruoli e vede la partecipazione come protagonista nel ruolo di Andrea Caracci di Toni Garrani, attore, conduttore televisivo e radiofonico che a lungo ha collaborato con Michele Mirabella in produzioni televisive e per la radio.Il film di Carlo Benso racconta di Paolo Biancorè un giovane prete mandato in un piccolo paese a riavviare la parrocchia da tempo chiusa e abbandonata. Arrivato sul posto trova il vecchio parroco Andrea Caracci che, nonostante sia stato sospeso a divinis per avere avuto una figlia da una giovane donna, non se ne vuole andare. Andrea pur dichiarandosi peccatore nei confronti della legge della Chiesa, vuole assolutamente continuare ad essere prete e a svolgere la sua attività sacerdotale. Per una serie di convenienze e per mantenere una certa formalità, Andrea ha pensato bene di far sposare la donna con Fausto, il sacrestano, scatenando in quest’ultimo profonde e inquietanti ossessioni. Il furto di un prezioso ed antico crocifisso dalla chiesa e l’improvvisa e tragica morte di Fausto scaraventa la storia nella tragedia e costringe i due preti a fare i conti con se stessi, a rimettere in gioco le loro posizioni e a riconsiderare il loro ruolo verso l’intera comunità.

 

FIRENZE: UGO NESPOLO, IL TRIONFO DEI LIBRI

Sala Dante, 19 aprile-25 maggio 2018

Inaugurazione: Sala Galileo, giovedì 19 aprile alle ore 17,30

Con la mostra dedicata ad Ugo Nespolo, dal significativo titolo Il trionfo dei libri,

la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze intende rendere omaggio ad un artista presente nelle sue collezioni e in particolare nel prezioso Fondo d’artista, che raccoglie, fra le altre, le opere che Ugo Nespolo ha realizzato per le edizioni Colophon di Egidio Fiorin. La mostra raccoglie lavori realizzati in più di quarant’anni di attività che trovano la loro giusta cornice nell’Istituto che, più di ogni altro, testimonia gli infiniti aspetti della cultura del nostro paese. Per Nespolo si tratta di un ritorno in Firenze dopo la personale che all’artista era stata dedicata, con il titolo “Novantiqua”, nella sale rinascimentali del Bargello nel gennaio del 2009 e alla presentazione a Pitti Immagine Uomo delle sue progettazioni per le collezioni della Brooksfield in quello stesso anno. In occasione della Mostra, Ugo Nespolo donerà alla Biblioteca Nazionale il suo quadro, in legno dipinto, a forma di libro, dal titolo: Ex libris Fahrenheit

 

TORINO, MUSEO DIOCESANO: MOSTRA “GOLGOTA”, LA COSTRUZIONE DI UN MOMENTO (PITTURA E SCULTURA)

Inaugurazione 26 aprile 2018 ore 18, Museo Diocesano – Piazza S. Giovanni 4 – Torino

Durata 26 aprile – 27 maggio 2018

Orari    mercoledì 14-18 – venerdì, sabato e domenica 10-18

Due grandi opere degli artisti torinesi Ermanno Barovero e Francesco Preverino dal titolo Golgota ( pitture su tavola di 300x400cm ) dopo essere state esposte nel Duomo di Torino durante il periodo pasquale, verranno donate al Museo Diocesano della città.

I dipinti, che hanno avuto un iter espositivo importante e significativo, troveranno sede definitiva negli spazi del prestigioso Museo Diocesano di Torino per un dialogo vivo e pregnante tra l’antico ed il contemporaneo.

La donazione sarà affiancata da una mostra che illustrerà il percorso creativo delle pitture con gli studi preliminari elaborati da Barovero e Preverino e corredata da un catalogo edito da Albertina Press, curato da Edoardo di Mauro (storico dell’arte) e da Clizia Orlando (critico d’arte). I testi si propongono di trattare da un punto di vista storico e critico il valore artistico e di significato delle opere donate.

Nell’occasione verrà inoltre presentata l’opera scultorea “Golgota” di Ilario Simonetta donata al Museo.

 

GOVONE: “REGALMENTE ROSA”, MOSTRA DI GIANNA TUNINETTI

Il Comune di Govone nei prestigiosi e affascinanti spazi espositivi del Castello Reale di Govone (patrimonio dell’UNESCO) presenta “Regalmente Rosa”, personale di pittura di Gianna Tuninetti, viaggio affascinante attraverso acquarelli che fissano “attimi infiniti” del mondo floreale e della regina dei fiori, in particolare. Inaugurazione sabato 26 maggio alle ore 16,30.

La mostra prosegue fino al 29 luglio con il seguente orario: sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 (nel mese di luglio l’orario pomeridiano sarà dalle 16 alle 19).

Per visite su appuntamento contattare il numero 0173 58103. Ingresso libero.

La mostra presenterà una settantina di opere dedicate ai ritratti delle rose antiche presenti nel roseto della Reggia, alle rose declinate in tutte le loro espressioni: rose botaniche che hanno attraversato millenni di storia, rose moderne frutto di pazienti ibridazioni, rose solitarie e superbe oppure in abbinamento al grande mondo floreale con particolare attenzione alle essenze botaniche delle nostre terre.

Gianna Tuninetti e le sue opere.

Gli acquarelli di Gianna Tuninetti sono luminosissimi e pieni di vitalità; raccontano tutta la forza e l’incanto della natura attraverso il ritratto di un fiore che sboccia, un fiore che non appassisce. E’una pittura fluida, trasparente, magicamente luminosa. l’Artista ferma sul foglio l’attimo infinito di un mondo fragile, forte e misterioso. Un viaggio in una dimensione sognante fatta di tinte delicate e richiami alla natura, alla libertà, alla serenità senza tempo … sembra di percepire il profumo dei fiori, ritratti con realismo e capaci di suscitare meraviglia. Mondo forte e misterioso che Gianna Tuninetti ci racconta attraverso una duplice lettura: l’espressione artistica e la conoscenza botanica.

Gianna Tuninetti dipinge ogni fiore ogni foglia che la natura propone; mille sfumature, mille forme e altrettante emozioni. Emozioni che l’ Artista trasmette dipingendo immediatamente sul foglio, mai un abbozzo preventivo, mai un segno di matita, sempre e solo colore anche quando i fiori sono assolutamente candidi, in tal caso ombre magiche emergono dal foglio immacolato.

Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni in Italia e all’estero. Curriculum, immagini opere, elenco mostre sono visibili sul sito www.giannatuninetti.it

 

Giampiero Novara    

 

TORINO, “CAMERA”: NEL CUORE DEL MAGGIO ‘68

19 aprile – 13 maggio 2018

Project Room, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine, 18 – Torino                      

A cinquant’anni dall’inizio della più grande rivoluzione sociale del secolo scorso, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e l’Alliance française di Torino presentano, per la prima volta in Italia, una mostra dedicata al reportage fotografico realizzato da Philippe Gras a Parigi durante il Maggio ’68 e rinvenuto negli archivi dell’artista dopo la sua morte, nel 2007. Il progetto espositivo, organizzato dall’Associazione Amis de Philippe Gras e Les films de quatre planètes con il supporto di Institut Français e inserito nel programma del Salone Off, ci restituisce, attraverso quarantatré scatti in bianco e nero, l’immagine composita di una città fra manifestazioni e scontri, animata da tensioni ideali, scossa dalla violenza e da aria di cambiamento. Il reportage di Philippe Gras si distingue da tanta iconografia legata al ‘68 per la capacità di coniugare uno sguardo empatico con una lettura ad ampio spettro dei complessi avvenimenti di cui è testimone, come l’occupazione della Sorbona e del teatro dell’Odéon – con i celebri interventi di Jean-Paul Sartre, Aimé Césaire e Julian Beck – le barricate e i conflitti con le forze dell’ordine che infuocarono la notte del 24 maggio 1968; e ancora, le folle, i volti e le parole apparse su muri, monumenti e manifesti pubblicitari parigini. Centinaia di migliaia di persone nelle strade, – commenta il direttore dell’Alliance française di Torino Fabrice Placet – le barricate nel Quartiere Latino, il più grande sciopero della storia francese, l’intera Nazione paralizzata dai movimenti sociali: il Maggio del 1968 in Francia è, a cinquant’anni di distanza, un tema ancora capace di offrire letture contrapposte e suscitare passioni contrarie. In un Paese dalla forte tradizione culturale, l’anniversario di questo episodio invita a riflessioni sulle vicende di ieri e proiezioni sulla società di oggiAggiungi un appuntamento per oggi. Siamo molto soddisfatti della collaborazione con CAMERA che ci ha permesso di esporre un repertorio di immagini che ben raccontano quel periodo. Siamo contenti di aver collaborato con l’Alliance française – aggiunge il direttore di CAMERA Walter Guadagnini – nella riscoperta di un così importante nucleo fotografico e nella sua presentazione proprio nella ricorrenza dei moti del ‘68. L’esposizione dimostra, una volta di più, l’importanza della fotografia nella documentazione degli eventi, grandi e piccoli, del mondo, una caratteristica che CAMERA evidenzia con la sua costane attività di ricerca e valorizzazione del patrimonio fotografico italiano e internazionale, con il calendario di incontri aperti al pubblico e con le attività educative. In occasione della mostra, giovedì 3 maggio alle 19.00, all’interno del programma di incontri de “I Giovedì in CAMERA”, si terrà un approfondimento sull’argomento dal titolo “Maggio ‘68. Un compendio filosofico per immagini” in collaborazione con Philosophy Kitchen – Rivista di filosofia contemporanea. Seguendo un itinerario che si snoda tra alcune delle più iconiche immagini del Maggio ‘68, durante l’incontro si percorreranno le idee dei principali intellettuali francesi che hanno ispirato, o biasimato, le ragioni di quel movimento. Intervengono: Veronica Cavedagna, Alberto Giustiniano, Giulio Piatti del collettivo Philosophy Kitchen. Modera: Nicolas Lozito, photoeditor de La Stampa.

La mostra “Nel cuore del Maggio ‘68” è un progetto organizzato da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Alliance française di Torino, Institut Français, Association Les Amis de Philippe Gras e Les films des quatre planètes. Partner: Fondo Salute. L’ingresso alla mostra “Nel cuore del Maggio ‘68” è gratuito.

 

COLLEGNO: MOSTRA “MANICOMI”, FOTOGRAFIE DI GIANNI BERENGO GARDIN.

Venerdì 20 aprile 2018 alle ore 18.00 alla Sala delle Arti – Certosa Reale (Parco Gen C.A. Dalla Chiesa ingresso via Torino 9) a Collegno, sarà inaugurata la mostra “MANICOMI” – Psichiatria e antipsichiatria nelle immagini degli anni settanta. Fotografie di Gianni Berengo Gardin

La mostra è inserita nel programma di manifestazioni “Quello che tutti chiamavano manicomio” realizzato e promosso dalla Città di Collegno e dalla Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, nell’ambito delle celebrazioni del 40° anniversario della Legge Basaglia e dell’abbattimento del muro del manicomio di Collegno.

In esposizione 30 fotografie dal celebre reportage pubblicato dall’Espresso nel 1968, un servizio sui manicomi italiani che dette risalto alla battaglia combattuta a quel tempo da Franco Basaglia.

Quella documentazione, condotta da Berengo Gardin insieme a Carla Cerati fu per l’Italia un vero choc. La fotografia entrava di prepotenza all’interno di strutture proverbialmente chiuse e faceva luce – nel vero senso del termine – su condizioni e situazioni che fino a quel momento non dovevano essere mostrate. “Si era nel Sessantotto. Franco Basaglia si batteva per la chiusura dei manicomi e insieme a Carla Cerati, fotografa milanese, avevamo realizzato delle fotografie per L’Espresso sui manicomi. Vedendole, Basaglia rimase allibito. Si trattava di fotografie mai viste prima in Italia. Così, abbiamo deciso di farne un libro, Morire di classe, che, con l’aggiunta di testi di Basaglia, ha fatto conoscere all’Italia le condizioni tragiche di questi malati.”

In questo modo Gianni Berengo Gardin, in un testo recente, ricorda la genesi di uno dei lavori più forti, decisi e importanti della storia del fotogiornalismo italiano. Gianni Berengo Gardin è uno dei più importanti fotografi italiani, le sue fotografia affrontano varie tematiche, ma l’indagine sociale e’ cio’ che piu’ caratterizza il suo lavoro “Il mio lavoro non è assolutamente artistico” racconta Berengo Gardin “e non ci tengo a passare per un artista. L’impegno stesso del fotografo non dovrebbe essere artistico, ma sociale e civile”, spiega.

 

TORINO, GALLERIA IN ARCO: RITRATTI MUSICALI DI BEPPE CASINI

Rock and Folk per il suo 40° anniversario presenta la mostra di ritratti musicali di Beppe Casini

 

TORINO, AL VIA LA MOSTRA “NEL PAESE DEI LESTRIGONI. NARRAZIONI DI PERCORSI MIGRATORI”

A cura dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, visitabile da sabato 14 aprile nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165. Inaugurazione  venerdì 13 aprile, alle ore 17.30. Sarà aperta, ad ingresso gratuito, sino a giovedì 3 maggio. “Nel paese dei Lestrigoni. Narrazioni di percorsi migratori” è una mostra di arte contemporanea dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che da sabato 14 aprile è ospitata nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino. La mostra è curata dalla professoressa Cristina Giudice, docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Accademia Albertina, da Silvana Li Pira, antropologa, artista e già allieva dell’Accademia Albertina, e da Donato Canosa, video maker formatosi anch’egli in Accademia. «I Lestrigoni, secono l’Odissea, sono giganti antropofagi e l’isola su cui vivono non è certo un luogo ospitale – spiega la professoressa Giudice -. Ulisse infatti si salva con pochi compagni perché riescono a fuggire, mentre tutti gli altri sono mangiati. In un gioco di specchi, però, nel nostro mondo, i giganti siamo noi, perché non sappiamo accogliere il diverso, ma lo eliminiamo, dopo averlo sfruttato ed escluso. La Fortezza Europa è sempre più chiusa, inospitale per chi chiede soltanto di essere riconosciuto come essere umano e di poter vivere una vita degna». La mostra è composta dai lavori di diciassette artiste e artisti che hanno studiato all’Accademia Albertina di Torino: Cinzia Amanti, Alessia Cagnotto, Donato Canosa, Corina Cohal, Irene Di Fabio, Mattia Gaido, Giulia Giordanella, Bahar Heirdarzade, Edoardo Kucich, Silvana Li Pira, Giuseppe Mulas, Sorina Paiu, Elena Radovix, Ivana Sfredda, Federico Sini, Dede Varetto, Alessia Zaia. Una caratteristica comune di ogni artista presente in mostra è stata la volontà di partire da sé, dal proprio vissuto per potersi avvicinare a problematiche di carattere geopolitico e umano così complesse come le migrazioni. La voce articolata di questi lavori appare come una mappa di possibilità, uno sguardo crudo, ma aperto alla speranza e alla necessità di modificare l’esistente, per quanto sia possibile. Le tecniche usate sono molte e diverse, così come eterogenei sono nel catalogo, i testi di accompagnamento alle opere, redatti da ogni artista: in questo modo risulta ancora più evidente il rispecchiarsi dei molteplici punti di vista. In mostra anche due lavori frutto di un workshop con gli studenti del triennio nel primo semestre dell’anno accademico in corso, per sperimentare la difficoltà di narrarsi partendo dai propri vissuti.

La mostra sarà aperta, ad ingresso gratuito, fino a giovedì 3

maggio, dalle ore 10 alle 18 (chiusa il 25 aprile ed il 1° maggio).

 

CIRCOLO DEI LETTORI: “FUORISERIE”: UN SAGGIO SULL’ARTE IRREGOLARE E DI FRONTIERA

a cura di Daniele Rosi e Tea Taramino

Obiettivo del volume, di 192 pagine a colori, ricco di contributi significativi e autorevoli, è far conoscere la complessità e la ricchezza degli immaginari, speciali e fuori serie, che si possono scoprire nelle aree di frontiera tra il mondo dell’arte ufficiale e quelli abitati da un’arte indipendente, irriducibile e di difficile definizione. Un’arte, storicamente definita Outsider Art o Art Brut. In questo scambio di visioni tra l’arte contemporanea riconosciuta e quella che si sviluppa ai suoi margini si creano territori pulsanti di energia e ricchi  di traffici di senso.

Nel volume l’interpretazione degli artisti è secondo i criteri – senza stigma sociale, medico o psichiatrico – dell’Arte Irregolare.

Fuoriserie è una ricerca contenente immagini e riflessioni sia sulla storia dell’arte sviluppatasi, nel sociale e nell’ambito delle fragilità, a Torino e Verona sia sui venti artisti che

hanno abitato Palazzo Barolo dal 6 ottobre al 12 novembre 2017 costruendo un dialogo, tra di loro e con il pubblico, attraverso opere, workshop, installazioni e video:

Salvatore Accolla, Adolfo Amateis, Antonino Arcidiacono, Giorgio Barbero, Nereo Benedetti, Pietro Campagnoli, Roberto Celli, Jacopo Dimastrogiovanni, Lina Fiore, F

rancesco Galli, Gustavo Gamna, Mauro Gottardo, Gi, Marco Fattuma Mao’, Caterina Marinelli, Alessandro Monfrini, Primo Mazzon, Jhafis Quintero, Dario Righetti, Aldo Turco.

Una mostra a cura di Daniela Rosi e Tea Taramino. In collaborazione con Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli di Arteco; Gea Bianco e Elena Menin di Artenne.

Testi di

Giulio Bazzanella, Gea Bianco, Nicolò Di Prima, Eva Di Stefano, Rolando Giovannini, Elena Inchingolo, Silvio Lacasella, Roberto Mastroianni, Elena Menin,Alessia Panfili,

Enrico Pascal, Annalisa Pellino, Cesare Pietroiusti, Daniela Rosi, Salvo Sequenzia, Elisabetta Sinigaglia, Veronica Tomassini, Tea Taramino, Bianca Tosatti, Beatrice Zanelli.

Pubblicazione a cura di

Opera Barolo / PARI – Polo delle Arti Relazionali e Irregolari: Palazzo Barolo e Housing Giulia

Città di Torino: InGenio Arte Contemporanea e InGenio bottega d’arti e antichi mestieri

In collaborazione con le Associazioni: LAO di Verona, Artenne e Forme in bilico di Torino.

Prinp 2.0 Editore, 2017 Torino

FUORISERIE

è disponibile presso InGenio bottega d’arti e antichi mestieri, il Bookshop di Palazzo Barolo e su www.prinp.com (sul sito è disponibile anche l’edizione digitale)

Il ricavato sarà utilizzato per sostenere metodi e pratiche: educative, artistiche relazionali, di mediazione culturale e di laboratorio con i diversi pubblici, svolte in collaborazione

fra servizi alla persona, scuola, università, cooperative sociali, associazioni, dipartimenti educazione museali e artisti professionisti.

Esperienze pilota che, inoltre, vedono persone con disabilità o disagio psichico coinvolte attivamente come guide alle mostre o assistenti per le attività rivolte

al pubblico di ogni età.

Presentazione al Circolo dei lettori organizzata da CPD Consulta per le Persone in Difficoltà.