CRONACA – Chieri: tenta di abbattere a colpi di pala la porta finestra dell’abitazione del padre. Arrestato dai Carabinieri
Ieri pomeriggio, a Chieri, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia hanno arrestato in flagranza di reato S.D. classe 1970, residente a Torino, celibe, disoccupato, con precedenti di polizia, tossicodipendente, per “maltrattamenti in famiglia, violazione di domicilio aggravata dalla violenza sulle cose e danneggiamento aggravato”, commessi alle ore 15:00 circa precedenti ai danni del padre S.V., classe 1942, residente Chieri, coniugato, pensionato. Il fatto: l’indagato, pretendendo di ottenere le chiavi di un alloggio sito a Chieri, del quale non ha più la disponibilità in forza di un provvedimento Tribunale di Torino, al diniego del genitore ed alla richiesta di allontanarsi, lo insultava e lo minacciava di morte; inoltre, dopo aver impugnato un badile, tentava di sfondare la porta finestra dell’abitazione dei genitori al fine di introdurvisi, causando un grave stato di paura nel padre, che, dopo aver richiesto intervento al 112 dei militari di questo Comando, temendo gravemente per la propria incolumità, al fine di dissuadere il figlio dal proseguire la propria condotta violenta, esplodeva due colpi di avvertimento attraverso medesima porta finestra, utilizzando il proprio revolver, calibro 38, legalmente detenuto. L’immediato intervento dei militari consentiva di interrompere l’azione delittuosa del figlio, che non era ancora riuscito ad entrare all’interno dell’abitazione. Gli accertamenti svolti presso questo Comando accertavano reiterati comportamenti vessatori, minacciosi, ingiuriosi ed estorsivi posti in essere nel tempo dall’arrestato in danno della propria famiglia, configurando così anche il reato di “maltrattamenti in famiglia”. Attimi di terrore, quindi, trascorsi dall’anziano genitore, fortunatamente interrotti dall’intervento dell’equipaggio dei Carabinieri che hanno evitato il verificarsi di fatti più gravi! Al termine delle formalita’ di rito l’autore veniva associato presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, a disposizione dell’A.G. Il revolver e il badile sono stati sottoposti a sequestro. Un ulteriore fucile, legalmente detenuto dal padre, veniva temporaneamente acquisito dal personale operante.