PASSIONE FUMETTI: Dylan Dog, colpevole o innocente?
Colpevole! Dylan Dog è colpevole. Bloch è colpevole. “Nessuno è innocente”.
Così pare, leggendo l’albo sceneggiato da Paola Barbato e disegnato da Franco Saudelli che, se non avete preso, potete ancora trovare per qualche giorno in edicola. Un albo fondamentale nella lunga saga dell’Indagatore dell’incubo, dove viene esplorato un aspetto che ricorre da sempre nelle sue avventure, almeno fino al pensionamento di Bloch. L’ex ispettore ha infatti aiutato più volte Dylan Dog nei suoi casi, passandogli informazioni riservate su sospetti, crimini passati e indagini in corso. Una pratica su cui qualcuno ha indagato, redigendo un corposo dossier che rischia di mettere in seri guai il buon Sherlock Holmes Bloch.
Bentornato Ispettore Gorman
Ve lo ricordate l’Ispettore Gorman? E’ arrivato nel bellissimo albo n. 292 “Anime prigioniere” – sempre scritto da Paola Barbato e disegnato interamente a mezzatinta da Angelo Stano – ma poi non ne abbiamo saputo più nulla. “Un ispettore di Dublino che è qui in vista di un eventuale trasferimento”, lo annunciava così Bloch a Dylan, aggiungendo “chiederò a lui di accompagnarti”. Uno di quei personaggi antipatici a prima vista, che diventano ancora più odiosi avendoci a che fare. Così lo subisce Dylan Dog, anche se nel complesso della storia non si comprendeva pienamente il perché della sua entrata in scena. Ora sì, diabolica Paola Barbato.
Nessuno è innocente
Con “Nessuno è innocente” viene a galla l’incubo che il quinto senso e mezzo di Dylan Dog aveva intuito alla fine di “Anime prigioniere”. Un incubo dove non ci sono mostri fantastici – che Dylan Dog sa come trattare – ma solo mostri reali, quelli che non appaiono come tali perché sanno bene come mimetizzarsi. Proprio per questo in “Nessuno è innocente” troviamo un Dylan Dog protagonista quasi passivo, scosso dalle accuse rivolte a Bloch e in balia degli eventi, senza tuttavia che questi intacchino il suo spirito e la sua forza morale.
Ad agire, e ad essere tutti in qualche modo risolutivi, sono soprattutto Bloch, Groucho, Rania e l’ispettore Carpenter. Bloch, in particolare, è un personaggio che Paola Barbato ha dichiarato in più occasioni di amare molto (ma si sa che l’autrice non è tenera con i personaggi che ama). “Nessuno è innocente” è una storia corale, che ha le sue radici nel passato del personaggio e che sviluppa appieno i cambiamenti avvenuti nel nuovo corso voluto da Roberto Recchioni. Bloch non è più ispettore ma il suo ruolo non è affatto diminuito nella serie, mantenendo, e anche rafforzando, quel rapporto padre-figlio con ha sempre avuto con Dylan Dog. Anche Bloch ha una specie di assistente, il divertentissimo Jenkins, ancora più credibile al di fuori di Scotland Yard. Non è da meno Groucho, che in questa drammatica avventura prende l’iniziativa senza tradire la sua verve. Gli amici di Dylan, come farebbe senza?
Rania e l’Ispettore Carpenter
Nuova luce anche per Rania e Carpenter. Una Rania furiosa, come non l’abbiamo mai vista.
Colpevole! Per lei Dylan Dog è colpevole.
E anche Carpenter, l’ispettore che ha preso il posto di Bloch e che odia Dylan Dog – un inutile e fastidioso ciarlatano – acquista in questa storia una nuova dignità. Come Dylan è vittima degli eventi, reso cieco da un brutto incidente stradale, ma, come Dylan, manifesta una forza interiore non comune che gli consente di “guardare oltre le apparenze” (come direbbe Groucho se andasse a parlargli).
“Nessuno è innocente”, ma chi è veramente il colpevole? O, meglio, chi è il cattivo di questa storia?
Paola Barbato
Paola Barbato ha costruito una trama intrigante e drammatica, dove non manca l’ironia e l’umorismo. Un’avventura dove contano i personaggi più che l’azione. Un Dylan Dog senza mostri e senza orrore, apparentemente. Eppure è un vero Dylan Dog, perché Paola è bravissima a raccontare l’orrore invisibile, e ancora più terribile, che nasce nell’animo umano (“I veri mostri siamo noi” diceva Tiziano Sclavi). Lo dimostrano i suoi romanzi, l’ultimo “Non ti faccio niente”, ma anche “Mani nude”, recentemente trasposto in graphic novel per la Sergio Bonelli Editore e di cui ho parlato in un articolo del febbraio scorso.
L’arte di Franco Saudelli
Complice di Paolo Barbato è il bravo Franco Saudelli – disegnatore della storica Scuola Romana insieme a Ugolino Cossu e Massimo Rotundo – con il suo inconfondibile tratto, un po’ più rude e sporco rispetto a quello de “La bionda” e dei suoi precedenti albi del personaggio. L’avventura ne guadagna in realismo e drammaticità, senza perdere in recitazione ed espressività.
Una particolare menzione va anche alla bella e iconica copertina di Gigi Cavenago: Dylan è veramente dietro le sbarre e la sua espressione è afflitta ma non rassegnata.
“Nessuno è innocente”
DYLAN DOG n. 380 del 28 aprile 2018
Soggetto e sceneggiature di Paola Barbato
Disegni di Franco Saudelli
Copertina: Gigi Cavenago
Potete andare a rileggere anche “Anime prigioniere”
DYLAN DOG n. 292
Soggetto e sceneggiature di Paola Barbato
Disegni e copertina di Angelo Stano
Il prossimo albo uscirà in edicola il 30 maggio 2018 “Tripofobia”
DYLAN DOG n. 381
Soggetto e sceneggiatura di Giovanni Eccher
Disegni di Paolo Armitano e Davide Furnò
Copertina: Gigi Cavenago
Immagini ©Sergio Bonelli Editore