“Quel quadro di Acceglio è bello, ma non mi sembra del Moncalvo…”
Bello, ma probabilmente non del Moncalvo. E’ questo il parere, a caldo e basato solo sulla visione della fotografia del quadro esposto nel museo di Acceglio, di Antonio Mignozzetti, lo storico dell’arte che ha realizzato i testi della Grande Pinacoteca di 100torri.it e curato in particolare la presentazione delle opere chieresi del grande artista piemontese Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. “Quello di Acceglio è un bel quadro, dipinto da una buona mano. E’ anche abbastanza evidente che chi lo ha eseguito si è ispirato al Moncalvo, soprattutto nell’atteggiamento della Madonna. Però non mi sembra del Moncalvo. I volti della Madonna e del Bambino non hanno la stessa delicatezza e la stessa finezza di esecuzione. Discorso che vale ancora di più per le mani della Madonna: grassocce, contro quelle bellissime e affusolate delle Madonne del Caccia. Anche gli angioletti sono più grassocci e meno aggraziati. E poi, si tratta di testine alate, molto rare in Moncalvo, che preferibilmente rappresenta gli angioletti a figura intera. Anche quella loro posizione: rigidamente in tre angoli del quadro, e nel quarto angolo gli scapolari offerti dalla Vergine a formare una perfetta simmetria, sembra una schematizzazione eccessiva, anche per il Moncalvo, sebbene anche lui nella composizione punti all’ordine e alla simmetria. E poi sono angioletti impassibili e seriosi, al contrario di quelli del Moncalvo, in genere sorridenti e svolazzanti. Si potrebbe aggiungere che non vi si vede molto lo sfumato leonardesco caratteristico di Moncalvo, e nemmeno il solito colore rosa della veste della Madonna. Insomma, un bel quadro, aggraziato e ordinato nella composizione: ma mi sembra che il Moncalvo sia un’altra cosa.”