PASSIONE FUMETTI: Morgan Lost Dark Novels, una corsa senza freni, nella follia
Una corsa sfrenata nella follia.
È solo una delle definizioni che si potrebbero dare della serie Dark Novels di Morgan Lost, giunta questo mese in edicola al n. 6 “L’uomo che uccise Anna Freud”(testi di Claudio Chiaverotti e disegni di Val Romeo).
Follia che è sempre in agguato, soprattutto dove non te lo aspetti.
Follia che pervade in modo sottile e inquietante il mondo in cui vive in nostro Cacciatore di Serial Killer.
Un mondo che è la sua città, New Heliopolis, dove il sole non arriva quasi mai a causa di una cappa di nuvole e ad una costante nevicata sottile. Siamo tutti meteopatici e già questo basterebbe.
Poi c’è la burocrazia sempre più pesante e un mondo del lavoro sempre più alienante.
Sì, la follia è sempre dietro l’angolo nel mondo di Morgan Lost, dove i serial killer sono delle rockstar e la morbosità degli spettatori raggiunge livelli altissimi e viene sfruttata al massimo dai mezzi di informazione e dalla pubblicità.
Morgan Lost è un fumetto di intrattenimento, dal ritmo brillante, ricco di azione e di colpi di scena, e New Heliopolis non è nel nostro mondo, non è il nostro mondo. Eppure, se guardiamo oltre quelle immagini spettacolari – a volte shoccanti, a volte un po’ fatate – che lo rendono così affascinante, ci possiamo rendere conto che Claudio Chiaverotti parla del nostro mondo e di noi. E questo vale ancora di più per la stagione delle Dark Novels, notevolmente più libera e adulta nei temi, nelle situazioni rappresentate e nelle immagini. Morgan Lost Dark Novels non fa parte (probabilmente perché partita prima) del nuovo marchio Audace della Sergio Bonelli Editore, ma certamente ne anticipa la svolta adulta.
Dark Novels
Morgan Lost Dark Novels. Dopo i 24 numeri della prima serie – nel classico formato Bonelli e sostanzialmente tutti autoconclusivi (esclusi i primi due) – le Dark Novels rappresentano una evoluzione per un fumetto che già si distingueva nel panorama delle pubblicazioni classiche da edicola (ne ho parlato negli articoli di cui potete trovare i link a fondo pagina). Innanzitutto per alcuni aspetti esteriori, come il nuovo formato Bonelli, più grande, che valorizza sia le copertine del geniale Fabrizio De Tommaso, sia le tavole e i disegni delle storie. Certo, alcuni lettori si sono inizialmente lamentati per il numero inferiore di pagine, ma a ben vedere, le maggiori dimensioni e la sceneggiatura cinematografica rendono così dense le storie che la soddisfazione nella lettura non ne risente assolutamente. E poi c’è la continuity.
Una lunga avventura
Ho già avuto modo di dire in un precedente articolo che Claudio Chiaverotti ha uno stile di sceneggiatura molto personale e riconoscibile (cosa meno scontata che per i disegnatori), che si è mantenuta sin dai primi Dylan Dog (il mitico “Il buio”), poi su Brendon e infine su Morgan Lost. Uno sceneggiatore bravo, tra le altre cose, a concentrare, e quindi quasi sempre all’opera su avventure di 94 pagine, salvo gli speciali, di poco più lunghi (e a volte contenitori di storie brevi). Le Dark Novels – a parte il numero zero sulle origini di Morgan Lost – costituiscono invece una lunga e sostanzialmente unica avventura che arriverà a ben 512 pagine (8 albi di 64 pagine).
Amo le storie lunghe. Da classico lettore bonelliano, tra le mie letture fumettistiche preferite, ci sono le lunghe avventure di Tex, Zagor e Mister No. Ora mi sto gustando con grande piacere queste corpose e complesse Dark Novels di Morgan Lost, tanto da aver aspettato un bel po’ prima di scriverci su. Per Claudio Chiaverotti è stata sicuramente una bella sfida che – dopo 6 albi si può dire – ha superato alla grande, senza tradire, e soprattutto senza annacquare, il proprio stile. Ogni albo ha un suo tema centrale, mentre l’intera saga si sviluppa su trame che si incrociano e si intrecciano attorno alle due principali (la sfida con Wallendream e il ritorno di Lisbeth).
La stagione delle Dark Novels si concluderà con un albo disegnato da Corrado Roi e – ritengo dopo qualche mese di pausa – seguirà l’annunciato team-up con Dylan Dog, suddiviso in due albi e il cui soggetto è stato scritto a 4 mani da Roberto Recchioni e Claudio Chiaverotti.
Wallendream e i Coniugi Rabbit
Le Dark Novels hanno riportato in scena, spesso sotto una nuova e più incisiva luce, i migliori personaggi incontrati nella prima serie. L’impressione è che molti di questi si siano imposti loro stessi, quasi abbiano preteso di tornare, grazie alla forte personalità con cui l’autore li ha caratterizzati e con cui hanno stregato i lettori. Questo vale per Wallendream, ma soprattutto per i Coniugi Rabbit, il cui fascino un po’ perverso è sopravvissuto perfino a loro stessi. Ma vale anche per personaggi come l’affascinante Inge, il simpatico Smiley e l’inquietante, e potentissimo, Direttore Generale del Tempio della Burocrazia.
Una continua sorpresa
Non sai mai cosa ti aspetta.
La sceneggiatura di Claudio Chiaverotti ti lancia nella lettura in modo veloce e, quando meno te lo aspetti, voltando pagina ti catapulta in un colpo di scena che ti lascia a bocca aperta. Nelle Dark Novels abbiamo capito che tutto può succedere, non ci sono tabù e non valgono le regole del fumetto classico. Sceneggiatura e disegni richiamano il cinema moderno, quello tosto e spettacolare, ma non banale, del Batman di Nolan e di altre pellicole più o meno note di cui l’autore è grande appassionato. Questo grazie anche al grandissimo lavoro dei disegnatori visti all’opera fino ad oggi: Val Romeo (autrice di ben 3 albi), Max Bertolini, Giovanni Talami, Marco Perugini ed Ennio Bufi. Ognuno di loro riesce a personalizzare la storia con il proprio stile, mantenendo un’omogeneità generale, anche grazie ai toni di grigio e agli sprazzi di rosso dell’Arancia Studio.
Ogni albo è una nuova sorpresa. Come il fatto che ne “L’uomo che uccise Anna Freud” usciamo dai confini di New Heliopolis e ci spostiamo in Europa, a Parigi. Scopriamo così che il mondo di Morgan Lost è molto più grande di quello che ci aspettavamo, ma certamente non meno pericoloso. E in un crescendo di tensione, Morgan Lost è costretto ad affrontare prove sempre più estreme, non tanto in quanto Cacciatore di Serial Killer, quanto soprattutto per proteggere le persone che ama e che gli stanno intorno.
Senza voler fare classifiche, ad oggi la Dark Novels che mi è piaciuta di più è “Perché un assassino”. Una storia con un ritmo pazzesco che pare crescere di pagina in pagina. Siamo a metà della stagione e tutti i protagonisti principali sono in campo. Le azioni di Morgan Lost, del Direttore Generale e di Wallendream corrono parallele, in un’atmosfera di tensione che aumenta all’avvicinarsi del possibile e probabile scontro. I dialoghi sono essenziali e potenti, soprattutto sono taglienti quelli di Wallendream, che sembra avere il potere di contagiare (e certamente terrorizzare) chi gli sta intorno. Follia allo stato puro.
Morgan Lost Dark Novels
di Claudio Chiaverotti (ideazione, soggetto e sceneggiatura)
N. 0 “Origini” disegni di Val Romeo
N. 1 “La sindrome di Biancaneve” dis. di Max Bertolini
N. 2 “Il Signore della Morte” dis. di Val Romeo
N. 3 “L’inferno che cammina” dis. di Giovanni Talami
N. 4 “Perché un assassino” dis. di Marco Perugini
N. 5 “Rabbits vs Wallendream” dis. di Ennio Bufi
N. 6 “L’uomo che uccise Anna Freud” dis. di Val Romeo
N. 7 “Dove muoiono i clown” dis. di Lola Airaghi e Giovanni Talami (in uscita il 21/6/2018)
Immagini ©Sergio Bonelli Editore
Ho già parlato di Morgan Lost nei seguenti articoli:
MORGAN LOST, un fumetto come un bel film del 24 ottobre 2015
MEGAMULTIPLEX del 25 giugno 2016
Morgan Lost, Igraine e Le lacrime del diavolo dell’8 aprile 2017
Il silenzio alla fine del mondo del 18 agosto 2017
Morgan Lost, quella sera al Plaza Café del 26 novembre 2017