PIEMONTE ARTE: DE CHIRICO, MIGREYE, POLITANO, CARAGLIO, COUP DE FOUDRE, CHIESI, USSEGLIO
CASTELLO DI RIVOLI: DE CHIRICO, CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE CERRUTI
La mostra Giorgio de Chirico. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria presenta per la prima volta al Castello di Rivoli un selezionato nucleo di capolavori di Giorgio de Chirico provenienti dalla collezione di Francesco Federico Cerruti, offrendo così alla fruizione pubblica opere sino a ora celate nella Villa Cerruti di Rivoli, dimora voluta dall’imprenditore torinese negli anni sessanta ad uso esclusivo della propria collezione privata. Per ammissione dello stesso de Chirico, Torino, luogo che vide l’esplosione della pazzia di Nietzsche, è tra le città italiane che ispirarono i primi quadri metafisici con le loro atmosfere malinconiche. Includendo opere che spaziano dal 1916 al 1927, la mostra al Castello di Rivoli presenta otto importanti dipinti del maestro della Metafisica. Offrendo uno spaccato sull’inesauribile capacità metamorfica del genio di de Chirico, la mostra ne indaga la ricca eredità intellettuale presentando i suoi quadri in relazione con alcune tra le maggiori opere di arte contemporanea della collezione permanente del Museo, tra cui installazioni di Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto e Maurizio Cattelan. Originale inventore di un pensiero nel quale le memorie personali hanno intrecciato un fecondo dialogo con i miti classici e la filosofia, nella sua continua ricerca, che incluse la libertà di citare se stesso e non fermarsi ad un unico stile, de Chirico abbracciò più metamorfosi artistiche per rispondere alle pretese di progresso della modernità, resistendone la razionalità e la fascinazione per la tecnologia. In linea con lo spirito che caratterizza la Collezione Cerruti e la sua eclettica visionarietà, che dai fondi oro medievali spazia all’arte contemporanea, Giorgio de Chirico. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti propone un inedito viaggio nel tempo che mette in relazione le opere di de Chirico con alcune tra le maggiori opere di arte contemporanea della collezione permanente del Museo. Nella cornice del Castello – a sua volta luogo nel quale il passato rinnova continuamente il suo incontro con il presente – la mostra si articola attraverso una serie di dialoghi tra i quadri di de Chirico e opere di artisti contemporanei. Afferma Carolyn Christov-Bakargiev: “In de Chirico la riscoperta della mitologia classica non avviene come nel Rinascimento per ricostruire una storia del passato, ma per uscire dalla Storia, quella stessa che proprio dal Rinascimento ci ha portato a quell’accelerazione mortifera e ingestibile che arriva alla nostra contemporaneità. De Chirico è nietzschiano, antimoderno e contro lo storicismo. Rinnovando il concetto di un tempo circolare, l’artista si rifà alla mitologia e alla pervasività del concetto di metamorfosi che la caratterizza”.
PALAZZO LASCARIS: MIGREYE – UN OCCHIO APERTO SULLE MIGRAZIONI DEL PASSATO E DEL PRESENTE
La mostra MigrEye raccoglie un’ottantina di fotografie scelte tra le immagini più significative scattate da Mauro Raffini in Piemonte, negli ultimi quarant’anni, sulle migrazioni di ieri e di oggi. E’ stata realizzata in collaborazione con l’AMMI (Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali) che ha curato anche il catalogo.
L’esposizione è suddivisa in tre sezioni e mostra il fenomeno migratorio degli ultimi cinquant’anni attraverso gli occhi attenti al particolare del fotografo d’attualità.
Un viaggio a ritroso che parte dai volti a colori in primissimo piano dei migranti di oggi che vivono nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e dei mediatori culturali, per arrivare agli “extracomunitari” che giungevano dai paesi dell’Est e dall’Africa settentrionale negli anni ’90, fino alle immagini degli italiani che negli anni Settanta arrivavano a Torino dal profondo sud e vivevano nelle case fatiscenti di Porta Palazzo o dell’estrema periferia della città.
La mostra è visitabile a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15 a Torino) dal 6 luglio al 7 settembre 2018 (escluso il 16 e 17 agosto). Ingresso gratuito. Orario: dal lunedì al venerdi 9 -17
Giovedì 5 luglio alle 17 all’inaugurazione partecipano:
Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale del Piemonte
Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione
Blenti Shehaj, presidente Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (AMMI)
Donatella Giunti, funzionaria Area Immigrazione Prefettura di Torino
CHERASCO, MOSTRA DI LIVIO POLITANO “SEGNO E COLORE”
Cherasco, Palazzo Salmatoris dal 7 luglio al 19 agosto 2018
Dopo la bella mostra storica dedicata a Napoleone, dal 7 luglio 2018 Palazzo Salmatoris ospita le opere di Livio Politano nell’antologica dal titolo “Segno e colore”.
Livio Politano vive ed opera in Piemonte, tra Torino e Beinette. La sua pittura trae origine dalla didattica di valenti Maestri dell’Accademia Albertina, evolvendosi progressivamente dall’astrattismo puro ad un simbolismo primi anni sessanta, coltivato oltre la cerchia torinese in un’attività di espansione verso la Spagna e la Francia, dove conosce Orfeo Tamburi con cui avvia scambi epistolari. L’artista toscano vive a Parigi e qui lo aiuta a realizzare la sua prima personale all’estero. Negli anni Settanta la presenza del pittore si sposta verso le piazze di Firenze e Roma dove i mercanti d’arte Giorgio Giorgi ed Ettore Russo lo mettono in contatto con altri personaggi importanti della cultura contemporanea come Henry Moore, Ennio Turcato, Luigi Omiccioli, Virgilio Guidi, Marcello Avenali, tutte conoscenze che influenzano i suoi modi pittorici di un particolare umore surreale accentuato poi col tempo.
L’antologica cheraschese, composta da oltre cento opere, “racconta” un arco operativo di Politano lungo mezzo secolo. È un percorso che va a ritroso nel tempo: dalle metafisiche e surreali Cittadelle dell’ultimo periodo, l’artista ci conduce, attraverso una sezione dedicata ai Percorsi Futuristi intrapresi ad inizio secolo, verso la tematica dedicata alle Architetture Precarie ed ai Nastri degli anni ’90 per introdurci alle Pagine o Diari di Immagini degli anni ‘70/80 e per approdare al primo periodo della Figurazione e Sintesi della gioventù ispiratogli dall’ammiratissimo Filippo Scroppo nonché ai disegni dedicati agli amici del mondo della cultura ed alla grafica pura.
Per dirla con le parole del critico d’arte Giorgio Barberis: «Partendo dall’ultimo decennio, ci narra come le ricerche espressive e sperimentali del primo e del secondo Novecento si siano condensate in lui, attraverso il segno ed il colore, in certezze e messaggi estetici sicuramente rivoluzionari anche se continuamente attraversati da simbolismi mutuati dalla classicità e dal buon dipingere. .. Le sue composizioni frutto di arcane simbologie esprimono il dettato che proviene da tensioni intime inarrestabili, senza le quali l’Artista non potrebbe portare a compimento opere di simile fattura immaginifica. Egli infatti agisce secondo un suo codice cromatico, che è poi il riflesso materico delle sue inquietudini e della sua innata gioia di vivere che non gli impediscono di cogliere i rovelli di una pagina pittorica suadente o di una struggente composizione sulla soglia del futurismo. … Ogni composizione di Livio Politano – termina Barberis – va vista come un prezioso ed ineludibile tassello di un grande puzzle, un macrocosmo vibrante di colori per raccontare l’universo, per celebrare l’arte e la vita, nel bene e nel male, con un linguaggio personalissimo che si esterna attraverso qualsivoglia tecnica».
“Segno e colore” dal 7 luglio al 19 agosto 2018
Orario: giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19
Sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 1 5 alle 19
CARAGLIO, MOSTRA “UN COLLEZIONISTA DI MODA”
Abiti e documenti dalla raccolta di Francesco Campidori
Venerdì 6 luglio 2018 alle ore 18.00
presso il Filatoio di Caraglio (CN), Via Matteotti 40
È uno spaccato di stile e creatività la mostra “Un collezionista di moda”, che sarà inaugurata venerdì 6 luglio alle ore 18 al Filatoio di Caraglio. In esposizione fino al 16 settembre più di cento “pezzi”, fra abiti, accessori e documenti, della vasta raccolta che Francesco Campidori, fiorentino, modellista di abbigliamento femminile, ha messo insieme con un’attenzione particolare alle produzioni italiane e francesi e al periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Novanta del secolo scorso.
“Un collezionista di moda” è un viaggio fra le più grandi firme italiane e francesi: da Valentino Couture a Gianfranco Ferré, da Jean Paul Gaultier a talenti dell’avanguardia contemporanea come Hussein Chalayan o Bernhard Willhelm, da Christian Dior a Charles Jourdan. Non mancheranno esempi della genialità e del gusto di molti altri protagonisti di sessant’anni di moda, anonimi talenti, meteore, firme dimenticate o scomparse.
A seguire aperitivo con dj set nei suggestivi cortili del Filatoio.
Orari di visita:
Giovedì, venerdì e sabato 14.30-19.00
Domenica e festivi: 10.00-19.00
Filatoio di Caraglio (CN), Via Matteotti 40
tel. 0171.618300 – info@fondazionefilatoio.it
TORINO, GALLERIA SALAMON ARTE MODERNA: “COUP DE FOUDRE”
Incisioni di maestri del XIX° e XX° secolo alla galleria “Elena Salamon Arte Moderna” di Torino.
Lo spazio espositivo “Elena Salamon Arte Moderna” nel centro storico di Torino (Piazzetta IV marzo) dedica la stagione estiva alla mostra di una ventina di incisioni di maestri del XIX° e XX° secolo (orario: martedì, mercoledì, venerdì 15,00-19,00; giovedì, sabato 10,30-19,00; domenica e lunedì chiuso).
Prevalgono gli artisti astratti, non mancano però i figurativi e i maestri giapponesi.
Per le opere astratte ricordiamo: “Composition” di Giuseppe Capogrossi, una litografia a colori (1958) rappresentativa del suo personale immaginario, “Composizione astratta” (acquaforte e acquatinta a colori, 1990)di Piero Dorazio, “Curve di Peano” (litografia a colori, 1995) di Bruno Munari, “Simultanées” di Sonia Delaunay (1977), “Blue” (2005) di Kuroda Aki, “Trajectoire de abeilles” (1968) di Alexander Calder, “Les mariés de la Tour Eiffel III” (1957) di Jean Cocteau, “Litographe II/ tav, V” (1975) di Joan Mirò.
I figurativi sono: Guillaume Corneille, con le litografie “Femme au coucher du soleil” (1974) e “L’oiseau bleu et lo chien” (2004) e Alice Serafino con “Luna piena” (2017).
Per gli espressionisti: Henri Matisse con le litografie a colori “Le Tobogan” (1947), “Pierrot” (1947) e “Le lanceur de couteaux” (1947).
Per i maestri giapponesi ricordiamo invece: Hiroshige Utagawa con “Il monte Kyòdu e la Luna riflessa nei campi di riso a Sarashina nella provincia di Shinono” (silografia a colori, 1853/1858) e Hokusai Katsushika con un paesaggio realizzato con silografia a colori su carta del Giappone (1834)
Chiudono la rassegna il lavoro di un artista di strada “Complentation” (2017) su una pagina di vocabolario, “Arciere viola”, una litografia a colori di Marino Marini con il suo tipico soggetto cavallo-cavaliere (1977), “Lo scoglio delle sirene”, una silografia su linoleum (1948-1949) di Felice Casorati di carattere vagamente picassiano e “Soleil et Lune” (1959) di Georges Braque.
Enzo De Paoli
BORGOMANERO: LE ENERGIE IN MOVIMENTO DI GIORGIO CHIESI
Di lui hanno scritto i migliori nomi della critica d’arte che nei decenni, a partire dalla fine degli anni Settanta sono stati sensibili ai temi della modernità e ai problemi che una corsa troppo spinta al progresso ha indubbiamente reso fin troppo evidenti in questa nostra epoca.
Di Giorgio Chiesi colpisce in particolare la natura umana indagata, da un punto di vista drammatico, sociale, scanzonato, umoristico, o raffinato al punto in cui le scelte del fare artistico diventano i segni immediati della rivelazione interiore, transitata dalla mente alla razionalità del pensiero e poi a un gesto della mano che con fare istintivo stende strati di colore sulla tela o sulle carte. Mani agili a guidare la corsa di un pennello che nella sua parabola da volto e voce a un percorso artistico il cui senso sembra essere quello di creare una relazione sempre più coinvolgente tra le persone e tra la società e gli individui. Nel suo iter professionale il segno espressivo di Giorgio Chiesi, sempre possente e ricco di energia, ha raccontato il divenire di una generazione che da un realtà industriale è passata rapidamente a un’epoca in cui la digitalizzazione ha progressivamente contaminato con le nuove tecnologie la produzione artistica delle immagini. Questa considerazione è oggi di una certa rilevanza soprattutto ed è utile a rileggere la storia dell’arte dell’ultimo mezzo secolo, interpretata e raccontata attraverso le opere di Giorgio Chiesi. I suoi ultimi lavori, abbandonato qualsiasi orpello decorativo, tendono a divenire caratteri di una scrittura pittorica che nel colore, nella forma geometrica, nei materiali, inquadrano l’onnipotenza del sentimento e della passione umana, rendendola materica, sensuale, fortemente in dialogo con una interiorità che vuole fondersi e trasformare la realtà. Plasmare l’universo che ci circonda seguendo il roteare vorticoso degli eventi e l’incessante pulsare dei sentimenti, nell’arte di Giorgio Chiesi apre nuove visioni alla necessità di comprendere il tutto, di addomesticarlo, razionalizzarlo per condividere insieme agli altri le esperienze della vita. La riduzione della pittura ad una forma di scrittura tende a raggiungere l’essenza, coincide con l’idea di proiettare la propria ombra, lasciare tracce, entrare in empatia profonda non solo con l’umanità che abbiamo attorno, ma anche con il mistero della vita che ci circonda e non riusciamo a spiegarci a causa delle sue parvenze caotiche, casuali, disordinate, sempre in bilico tra luce e buio. Certamente solo l’arte potrà aiutarci
a tenere in equilibrio il nostro stato di Essere Umano, evitando alla scienza di perpetrare gravi sbilanci volti a costruire un sistema sociale dove la tecnologia ha il controllo della nostra vita.
Fortunato D’Amico
Borgo Arte corso Mazzini, 51 – 28021 Borgomanero (No)
Tel/fax 0322 834262 cell.: 333-8093905 email: galleriaborgoarte@gmail.com
orari:
Galleria Borgo Arte
mercoledì, giovedì dalle 16.00 alle 19.30
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30
domenica su appuntamento
USSEGLIO, MOSTRA “IN ALTO”, FOTOGRAFIE DI DOMENICO RICCARDO PERETTI GRIVA
“In alto, Il mondo di Domenico Riccardo Peretti Griva
(1882-1962)”, a cura di Daniela Berta e Giovanna Galante Garrone
7 luglio – 14 ottobre 2018
inaugurazione sabato 7 luglio, ore 11
accompagnata da un concerto del Cit Brass Quintet
Magistrato, giurista, fotografo, Domenico Riccardo Peretti Griva ebbe con la montagna un rapporto profondo, in particolare con la Valle d’Aosta e con le Valli di Lanzo, dove nacque nel 1882.
A questo aspetto in particolare della sua attività fotografica e della sua vita è dedicata la mostra al Museo Civico di Usseglio, con circa 60 opere realizzate nella prima metà del secolo scorso e provenienti dal Museo Nazionale del Cinema, che nel 2011 ha ricevuto il lascito dell’archivio Peretti Griva, e da archivi privati.
Le fotografie in esposizione rappresentano la tecnica magistralmente utilizzata da Peretti Griva, la sua estetica, le sue predilizioni tematiche, il suo approccio all’immaginario alpino attraverso la raffigurazione di paesaggi naturali e umani. La mostra è un ulteriore appuntamento del programma espositivo del Museo avviato nel 2014 e dedicato all’arte moderna d’ispirazione alpina, in particolare rivolto ad artisti che tra Ottocento e Novecento si sono confrontati con il tema della montagna.
Sono state così allestite mostre dedicate alla pittura, con opere di Cesare Ferro Milone, Domenico Buratti, Vittoria Cocito, Alberto Cibrario, e nel 2017, alla scultura di Cesare Biscarra e grandi nomi quali Leonardo Bistolfi, Edoardo Rubino, Luigi Calderini e altri. Peretti Griva si inserisce nella tradizione piemontese di fotografia di montagna allo scadere del primo decennio del Novecento, nella scia dei grandi nomi di Vittorio Sella, Guido Rey e Mario Gabinio. Le sue fotografie in bianco-nero testimoniano una forte attenzione alle luci e alle ombre che nel procedimento di stampa, e in particolare nei bromoli-trasferti, sua tecnica prediletta, assumono caratteri pittorici particolarmente poetici.
Museo Civico «Arnaldo Tazzetti»
Antico complesso parrocchiale
Piazza Luigi Cibrario – 10070 Usseglio (TO)
www.vallediviu.it – museocivicousseglio@vallediviu.it
22 luglio – 14 ottobre 2017
Apertura ogni sabato e domenica con orario 15.00-18.00 (oppure su prenotazione)
Ingresso: intero 3 €; ridotto 2 €
MURAZZANO, MOSTRA DI ESO PELUZZI
Inaugurazione della mostra
Eso Peluzzi
Il pittore delle more di Cairo
Figure, luoghi e cose in un respiro d’infinito
nei dipinti dal 1912 al 1983
Da sabato 7 luglio a domenica 26 agosto 2018
Palazzo Tovegni, Via Adami 5
Murazzano (Alta Langa, Cuneo)
Mostra a cura di Ivana Mulatero
Organizzata da Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con il Comune di Murazzano
Ritrattista di stampo realista e venatura umanitaria, paesaggista lirico e sensibile, rarefatto e introspettivo nelle sue natura morte, Eso Peluzzi (1894-1985) si è mosso tra Liguria e Piemonte, dal secondo decennio del XX secolo fino agli anni Ottanta. L’esposizione, il cui titolo fa riferimento al paese di nascita del pittore, Cairo Montenotte (Savona), e all’espressione usata dallo scrittore Giovanni Arpino per descriverlo, è allestita presso Palazzo Tovegni di Murazzano in Alta Langa, a pochi chilometri da Monchiero d’Alba, paese in cui l’artista ha vissuto e lavorato dalla fine degli anni Quaranta, facendo dell’antico Oratorio dei Disciplinanti il suo studio, ora Casa-museo a lui dedicata. La mostra antologica è dedicata al corpus pittorico dell’artista, emblematica figura che ha vissuto nei crocevia geografici e culturali italiani tra la Liguria, il Piemonte e la Lombardia, con frequenti soggiorni formativi nel resto d’Italia e in Europa e con inviti alle Biennali Internazionali di Venezia e alle Quadriennali romane e torinesi, alle mostre del Museum of Art di Baltimora e al Jeu de Paume di Parigi. L’esposizione si articola in cinque sezioni, dedicate alla sua biografia, alla figura umana, al paesaggio, alle nature morte e alle vanitas dei violini, in una sintesi storica, poetica ed estetica che va dalle opere dei primordi e fino all’ultimo ciclo di dipinti. Le opere provengono dalle raccolte del Museo del Santuario di Savona, dei Musei Peluzzi Bonichi, del Comune di Monchiero, del Comune di Cairo Montenotte, della Cassa di Risparmio di Bra, della Galleria Massucco di Acqui Terme e di collezionisti privati. Prima dell’inaugurazione della mostra, dalle ore 10.30 alle ore 17 di sabato 7 luglio saranno aperte al pubblico le case-museo di Eso Peluzzi e del nipote Claudio Bonichi nel borgo antico di Monchiero, il paese che i due artisti scelsero come luogo di creazione e ispirazione, realizzando le opere dal 1948 al 2016.
L’iniziativa è a cura del Comune di Monchiero e di Musei Peluzzi Bonichi www.museipeluzzibonichi.it.
Orario mostra: venerdì e sabato 15 – 18; domenica 10-12 e 15-18.
Ingresso libero
EXILLUSTRATO. L’ARTE È AL FORTE AL FORTE DI EXILLES.
Sabato 7 luglio alle 18 al Forte di Exilles inaugura Exillustrato, la mostra interattiva che coinvolge dieci illustratori, curata dall’Associazione Culturale Azimut. Dopo l’inaugurazione seguiranno workshop rivolti al pubblico. Azimut vanta un’esperienza artistica trasversale e, tra i suoi progetti, ha ideato “Sketch in the city”, un format nato per coinvolgere il pubblico delle piazze in una sorta di flash mob, ove artisti e persone accomunate dalla voglia di esprimersi attraverso il segno grafico disegnano per una sera, fianco a fianco. A Exilles Sketch verrà riproposto a partire da una selezione di dieci illustratori e artisti, invitati a visitare il forte per scoprirne la storia e il patrimonio culturale e raccontarlo attraverso un progetto visivo. Gli artisti saranno chiamati a cogliere e reinterpretare l’essenza del forte e ciò che esso rappresenta nella contemporaneità. Saranno coinvolti: Fernando Cobelo, Javier Scordato, Halo Halo, Donghyeon Kim, Nicolò Lojero, Chiara Fucà, Stefano Sogno Fortuna, Giulia Tassi, Valentina Brostean, Federico Ingargiola. I lavori verranno esposti nelle sale del forte durante i mesi estivi. Al contempo saranno organizzati incontri e laboratori aperti al pubblico, creando un’interazione tra arte grafica e luogo storico, espositori e visitatori. Exillustrato si pone come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio culturale del forte con attività e appuntamenti mirati a stimolare la creatività degli illustratori e del pubblico implementando la crescita culturale del territorio.
USSEGLIO, PRESENTAZIONE LIBRO SU FEDERICO COLLINO
Sabato 7 luglio, alle ore 16, a Usseglio presso l’albergo Grand’Usseglio, Angelo Mistrangelo e Gian Giorgio Massara presenteranno per la prima volta in valle il volume “ Federico Collino tra musica e pittura (1869-1942).”