Gassino, Il canale della morte dell’Enel. Si contano già 80 vittime

Giovedì scorso l’ultima vittima, un’anziana signora di 77 anni. Il canale Enel Cimena attraversa i comuni di San Mauro Torinese, Castiglione Torinese e Gassino, alimentando la centrale idroelettrica di San Raffaele Cimena, piccolo comune ai piedi della collina, nelle immediate vicinanze di Chivasso. Da anni gli abitanti della zona hanno soprannominato questo corso d’acqua “canale della morte”, perché i 12 chilometri che lo compongono sono stati troppo spesso teatro di tragiche morti, un numero di vittime che ad oggi si attesta a quota ottanta. I sindaci dei comuni interessati dal suo passaggio da anni cercano di contrastare il problema. Il canale Enel prende origine dalla diga sul Po a San Mauro, costeggia centri abitati e zone agricole, poi si immette in una galleria sotterranea in corrispondenza della centrale idroelettrica. Il problema principale è dato dal fatto che per lunghi tratti il canale non è protetto da recinzioni né barriere. Il sindaco di Gassino, Paolo Cugini, ha riferito ai giornali “nel corso degli anni abbiamo scritto più volte a Enel per chiedere di costruire le recinzioni. La famiglia di una vittima ha anche fatto causa all’Enel, ma la legge dice che a loro spetta solo mettere un cartello e la barriera”. Il contenzioso va avanti da trent’anni, in questo periodo sia Enel che i Comuni sono intervenuti con alcuni lavori, ma sono ancora numerosi i tratti privi di recinzioni e quindi a rischio incidenti. Una situazione che andrebbe risolta al più presto per evitare ulteriori vittime sfortunate.

 

Elena Braghin