Asti, il Palio domenica 2 settembre 🗓
Il Palio di Asti 2018 si rinnova con l’anticipazione della manifestazione alla prima domenica di settembre: “Per ragioni di luce; spesso la mossa vincente si corre dopo le 19 con l’ausilio della luce elettrica in piazza Alfieri, le scuole sono ancora chiuse – sottolinea Maurizio Rasero, sindaco di Asti – ed è in pausa il campionato di calcio. Altra novità: correranno i cavalli mezzosangue e torna, dopo 13 edizioni, il mossiere toscano Renato Bircolotti”.
Curiosando fra gli archivi astesi si scopre che, come riporta il cronista Ogerio Alfieri, antenato del celebre Vittorio, “… Asti nel 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifici, torri, palazzi e case da poco costruite, dove abitano cittadini nobili, ricchi e potenti”.
In caso di attacco nemico, la Asti del 1280 può contare su 600 cavalieri dotati di due cavalli e di 160 cavalieri dotati di un cavallo. Proprio in quegli anni nasce il Palio; gli astigiani lo corsero, per dileggio, sotto le mura della nemica Alba, portando danni e devastazioni alle già celebri vigne.
Ancora oggi, grazie a vari e mirati interventi di restauro conservativo, Asti mantiene un tessuto urbano che testimonia i fasti di un tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico, fanno da preziosa cornice ad uno spettacolo davvero unico, quello della splendida sfilata storica che precede la gara: oltre 1500 figuranti in rigoroso abito medievale; ogni rione fa rivivere un fatto storico od un aspetto della vita medievale astese: l’arrivo di un re straniero, il matrimonio di una nobile dama, l’inquisizione e la caccia alle streghe.
Sono ventuno i contendenti che, nelle settimane precedenti la corsa, cercano di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici e burle salaci verso i borghi avversari; infatti, dopo tanto impegno, affanno, passione e lavoro, solo un rione potrà stringere fra le mani il prezioso drappo cremisi con le insegne della Città e l’immagine di San Secondo, patrono di Asti.
L’ambito Palio 2018 è stato dipinto dall’astigiano Antonio Guarene, architetto, arredatore, grafico e scenografo; per anni ha collaborato come vignettista per Stampa Sera ed attualmente per La Stampa.
Il suo è un drappo moderno e coloratissimo: fantini che volano nel cielo della Asti medievale, sopra la Collegiata e le torri, fra i 21 stemmi dei rioni e dei comuni che partecipano alla gara. L’artista ha anche aggiunto il simbolo dell’Unione Europea ed, immancabile, San Secondo a cavallo.
La grande giornata del Palio inizia alle ore 10 dove, presso le Parrocchie cittadine, si può assistere alla benedizione del cavallo e del fantino. Alle ore 11, in piazza San Secondo, esibizione degli sbandieratori dell’ ASTA che, quest’anno festeggia i suoi 50 anni di attività.
Alle ore 14,15: piazza Cattedrale, partenza del corteo storico; il primo a sfilare è il vincitore della corsa dell’anno precedente – in questo caso il rione San Secondo -, mentre il corteo è aperto dal Capitano del Palio, giudice della gara, seguito dal suo Gruppo di Magistrati. La sfilata percorre le vie del centro e giunge in piazza Alfieri, sede della corsa.
Alle ore 16, fra l’eccitazione del pubblico che gremisce la piazza, si dà il via alla Corsa del Palio, con cavalli montati “a pelo”- senza sella -; tre batterie da sette cavalli, finale da nove.
Ma Asti non è solo Palio; la gara può essere anche l’occasione per visitare i tanti monumenti, tutti centralissimi e quindi visitabili a piedi, di questa bellissima città: Il Palazzo di Vittorio Alfieri, insigne trageda, spirito libero e grande appassionato di cavalli, la Collegiata di San Secondo, una delle chiese romanico – gotiche più importanti del Piemonte e, sempre in piazza San Secondo, il Palazzo Civico, elegante testimonianza dell’architettura di Benedetto Alfieri, che lo ristrutturò nel 1730. Interessante anche la torre De Regibus, in via Roero angolo corso Alfieri; si tratta dell’unico esempio astese di torre a pianta ottagonale. Sempre a proposito di torri, merita una visita la Torre Rossa, in corso Alfieri; di epoca augustea, presenta una singolare struttura a sedici lati; era una delle due torri che, collegate da un raccordo ad arcate, costituivano la “porta urbica” occidentale. Da non perdere la visita alla Cripta di Sant’Anastasio, in via Goltieri. Sede del Museo Lapidario Medievale, conserva una grande raccolta di capitelli romanici e di stemmi delle famiglie astigiane.
Stupenda è la Cattedrale; si tratta del principale esempio di gotico – piemontese realizzato nella prima metà del XIV secolo da maestranze locali ispirate da modelli architettonici e decorativi francesi. All’interno troviamo una vera pinacoteca: opere del Moncalvo, di Gandolfino da Roreto e del celebre ebanista settecentesco Pietro Piffetti.
Altro vanto astese è il Complesso di San Pietro, in corso Alfieri, che comprende: la chiesa rotonda, la cappella Valperga, il chiostro e parte dell’antica casa priorale.
Ma Asti non è solo Palio: il turista attento scoprirà botteghe di antiquari e mercatini e golose specialità: infatti, Asti, capitale del vino, è nota per le sue mille golosità. Dal profumato tartufo bianco agli agnolotti accompagnati dal barbera; dal ricco bollito esaltato dai “bagnetti” alla mitica bagna caoda, portentosa salsa di olio, acciughe ed aglio nella quale intingere le verdure del Tanaro; e i dolci? Da gustare il bonet, sorta di budino al cioccolato, le torte alle mandorle e nocciole, i cioccolatini al rhum e i fragranti amaretti annegati in una profumata coppa dell’inimitabile Asti Spumante.
Per tutte le informazioni riguardanti il Palio: Servizio Manifestazioni e Turismo Comune di Asti – tel.0141399482. Oppure www.comune.asti.it
Raffaella Campagna