“Tra Pino e Chieri, una fermata del 30 davvero infelice”

“A Pino Torinese, nel tratto che segue la rotonda nella quale confluiscono la Strada del Traforo ed il proseguimento della via principale della cittadina medesima, è ubicata all’intersezione tra le Vie Chieri e Tetto Nuovo, direzione Asti, una fermata denominata “Piano Balbiana”, identificata da GTT con codice n° 2869, dalla posizione a dir poco.. infelice. I bus della linea 30, procedendo col semaforo verde, effettuano immediatamente dopo lo stesso la fermata formando così un tappo per i veicoli retrostanti incolonnati e bloccando il regolare scorrimento dei medesimi con segnale luminoso disposto a via libera, in attesa della ripartenza del mezzo pubblico: peccato che, nel frattempo, la luce dell’impianto scatti nuovamente di colore rosso e sia possibile riavviarsi soltanto alla fase semaforica successiva, con conseguente estensione di tempi di percorrenza. Ovviamente, essendo la pensilina parallela alla strada e non prevista su un lato al di fuori dalla carreggiata, come in alcuni casi avviene, lo spazio per superare il 30 non c’è, risultato: il rientro tardo pomeridiano dei tanti pendolari verso casa subisce l’ennesimo stop per un accodamento che si potrebbe tranquillamente evitare. Vero che in quel punto lo spazio per uno slargo laterale risulta di fatto assente, ma se in fase di progettazione e realizzazione si fosse correttamente pensato di arretrare o ubicare poco più avanti dell’incrocio il punto in questione, di certo, molti utenti della strada non si vedrebbero quotidianamente penalizzati incappando in questa dubbia ed inedita situazione. Per completezza d’informazione, aggiungo di aver già da tempo contattato l’Azienda dei trasporti torinese al riguardo e che la stessa, pur prendendo atto della segnalazione ricevuta, ha risposto che non è prevista l’attuazione di possibili soluzioni alternative a quella a tutt’oggi esistente.                Popolo di automobilisti del rientro pre-serale, dobbiamo quindi nostro malgrado rassegnarci a questa discutibile e scomoda realtà!!”

Roberto Biscant