Cherasco: una targa per Giuseppe Panero, organizzatore del Memorial Barbero a Veglia
La “polentata” del lunedì che chiude i festeggiamenti patronali di San Rocco a Veglia non è scritta sui manifesti, ma ad ogni appuntamento registra il tutto esaurito. Anche l’edizione 2018 è stata così: oltre 800 i commensali che sono arrivati nella piccola frazione (circa 400 gli abitanti) per deliziare il palato con la polenta e salsiccia. Ma c’è anche un altro evento che fa arrivare a Veglia tantissime persone da tutto il territorio della Granda: il Memorial Barbero di calcio a 7 che rallegra le serate estive da giugno a metà luglio. Lo ha sottolineato il sindaco Claudio Bogetti che con Giunta e parte del consiglio comunale ha voluto premiare uno dei fautori dell’evento sportivo, Giuseppe Panero. “La targa consegnata tra gli scroscianti applausi del folto pubblico vuole essere un riconoscimento – ha detto Sergio Barbero, consigliere comunale della frazione – a Beppe che da tanti anni organizza un torneo seguitissimo ma anche per il suo impegno nelle varie attività organizzate dalla Polisportiva”. Ha poi ricordato la storia del torneo: “nato nel 1984 su iniziava di mio fratello Domenico, poi mancato nel 1992. Da allora Beppe ha preso in mano le redini e l’evento continua a far registrare un grande successo, sia come partecipanti che come spettatori”. Sorpreso e commosso nel ricevere la targa, Panero: “Non me l’aspettavo proprio. E’ vero, organizzare una competizione come questa richiede mesi di lavoro. Si inizia verso aprile, però è anche una grande soddisfazione constatarne il successo”. Ricorda anche gli inizi: “Era un torneo alla buona, senza un nome preciso, dove arrivavano le squadre delle frazioni vicine”. La 35° edizione, patrocinata come ogni anno da La Stampa, che ha visto in campo la sfida tra 19 formazioni, si è chiusa il 17 luglio scorso con la vittoria di Edil2000. A porgere i complimenti all’organizzatore anche i sindaci dei territori vicini, Bra, Marene, Narzole, Cavallermaggiore e gli onorevoli Marco Perosino e Giorgio Bergesio.