LIRICA: GRANDI VOCI PIEMONTESI a cura di Edoardo Ferrati

FERNI-GERMANO Virginia, soprano lirico

Virginia Ferni Germano

Torino, 16 dicembre 1849; ivi, febbraio 1934

 

Cantante raffinata,  voce limpida, penetrante e di notevole talento scenico. Già a sette anni si esibiva in pubblico, cantando brani spagnoli. Attiva nei più importanti teatri italiani, esordì a Siviglia nel 1871 (Faust di Gounod, Siebel), successivamente  scritturata all’Accademy of Music di New York. Prima interprete di Carmen eseguita in lingua italiana (Scala, 1885) che restò uno dei suoi principali ruoli. Interpretò le prime assolute di Loreley (Torino, R. Regio, 1880) ed

Edmea di Catalani (Scala, 1886). Dopo il ritiro dalle scene si presentò, in modo saltuario, in alcuni concerti. Sposò il violinista Carlo Germano. Tra i ruoli che concorsero alla sua notorietà: Norina (Don Pasquale), Maria (La figlia del reggimento), Zerlina (Fra’ Diavolo di Auber), Mefistofele (Margherita)  di Boito, Romeo e Giulietta di Gounod

 

FERRANI CESIRA, n. d’arte di C. Zanazzio, detta “Cimbi”, soprano

Cesira Ferrani in Bohème

Torino, 8 maggio 1865; Pollone (Biella), 4 maggio 1943

Entrò negli annali della storia del melodramma come prima interprete  delle pucciniane Bohème al Teatro Regio di Torino (1°febbraio 1896, dir. Toscanini) e Manon Lescaut (1 febbraio 1893,dir. Alessandro Pomè). Inoltre partecipò a prime rappresentazioni di opere di Franchetti, Orefice, Ghin, Trucco e Mascagni a Genova, Milano, Bologna e Venezia.

Figlia dell’avocato Gianni Zanazzio e sorella di Lidia, rinomata pianista, studiò a Torino con il soprano austriaco Antonietta Fricci (Fritsche) al Regio Liceo Musicale. Favorita nella sua ascesa al campo della lirica grazie allo zio materno Luigi Ernesto Ferraria, suo mentore nella prima fase della carriera. Voce tipicamentel lirica, votata al repertorio verista che fece conoscere al pubblico sudamericano , è considerata una delle maggiori interpreti di Puccini di cui, probabilmente, fu amante. Si dedicò anche al repertorio francese: nel1908 registrò alla Scala un notevole successo nella versione italiana di Pelléas et Mélisande di Debussy diretto da Toscanini, la cui interpretazione ancor oggi è considerata un’icona.

Elegante e graziosa, bella voce espressiva, temperamento non comune. Lasciate le scene, sempre seguita dalla sorella Lidia (nota come la Ferrani che non si vede), si dedicò all’insegnamento del canto dapprima a Torino poi a Santa Margherita Ligure. Due brani da Manon Lescaut e altrettanti da Bohème (1902) sono stati riversati nel CD intitolato

Creator Reecords of Puccini dell’etichetta tedesca Preiser.

 

SALVAREZZA Antonio, tenore

Antonio Salvarezza in Rigoletto

Bosco Marengo (Al), 12 maggio 1902; ivi, 24 luglio 1985

Visse la sua infanzia e adolescenza a contatto stretto con  la realtà contadina dove il lavoro nei campi lo impegnò fino all’età di ventidue anni. Emigrò in Argentina dove trovò lavoro in una fornace. Vita dura dalla quale si liberò grazie al fortunato incontro con due personaggi: l’impresario teatrale Pasquale Morabito e Giuseppe Roncati, noto industriale che sarà il suo mecenate e di cui sposerà l’unica figlia. Tenore lirico spinto dalla voce di timbro pieno con facilità e resistenza del registro acuto. Esordì il 7aprile 1937 al Teatro Municipale di Rio de Janeiro (Rigoletto, Duca). Il suo percorso artistico si sviluppò, in particolare, nei teatri sudamericani in una felice carriera durata ventidue anni con un totale di 806 recite. Il suo repertorio includeva una trentina di ruoli che spaziavano da opere del primo romanticismo come Lucia di Lammermoor e I Puritani, a quello verista come Cavalleria rusticana. Registrò importanti successi nelle opere di Puccini, soprattutto nel ruolo di Cavaradossi nella Tosca. Cantò con i più grandi artisti dell’epoca: Callas, Tebaldi, Zeani, Gobbi, Basiola, Taddei. Noto come Fernando (La Favorita), Radames, Rodolfo (Luisa Miller), Raoul (Ugonotti), Duca (Rigoletto), Faust di Gounod. Scarsa la discografia: un recital Cetra (1950) con brani di Puccini, Verdi, Massenet, Gounod, Flotow. Poi, Eustazio dell’ Armida di Rossini, l’opera dei cinque tenori, riesumata al Maggio Musicale Fiorentino del 1952 al fianco della Callas e, infine, Guglielmo Tell di Rossini nell’impervio ruolo di Aroldo. La Pro Loco di Bosco Marengo ha edito due pubblicazioni dedicate a Salvarezza e firmate da Giovanni Martini e Carlo Galti.

 

 

SCIUTTI Graziella, soprano

Graziella Sciutti

Torino, 17 aprile 1927; Ginevra, 9 aprile 2001

S’indirizzò a ruoli leggeri e brillanti del Settecento e primo Ottocento. Attiva in Italia, Gran Bretagna, Austria e Stati Uniti. Definita la Callas della Piccola Scala, fu celebre per le interpretazioni dei personaggi mozartiani, di soubrette:

Susanna (Nozze di Figaro), Despina (Così fan tutte), Zerlina (Don Giovanni). Ricercata per la tecnica vocale e le capacità di recitazione che le consentivano di esprimere l’innocenza, l’allegria un po’ fastidiosa e la civetteria, caratteristiche dei molti radiosi ruoli scritti per questo tipo di voce. Insegnò canto alla Royal Academy of Music di Londra.

Significativa e folta la discografia tra cui rammentiamo, oltre ai ruoli mozartiani, Carolina del Matrimonio segreto  di Cimarosa, (1956), Amore dell’Orfeo ed Euridice di Gluck (1959), Rosina del Barbiere di Siviglia di Paisiello (1960), Morgana dell’Alcina di Haendel (1965), Norina del Don Pasquale (1964), Nannetta del Falstaff (1955), un concerto “Martini & Rossi” (1959) e due recitals Decca (1956 ,1958)

(6. continua)