Andezeno, l’arcivescovo Nosiglia incontra i lavoratori JDE
Questa mattina, l’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia ha incontrato ad Andezeno i lavoratori JDE, che a fine anno rischiano di restare senza lavoro in 57 a causa dell’annunciata chiusura dello stabilimento che produce caffè per conto della multinazionale olandese. Ha detto l’arcivescovo nel corso dell’incontro: “Cari amici, sono di nuovo qui, tra i lavoratori del Chierese, a portare la solidarietà della Chiesa di Torino per problemi in aziende che, malgrado la loro situazione di sviluppo e di presenza positiva sul mercato, decidono unilateralmente di licenziare i propri dipendenti e delocalizzare l’impresa in Paesi della stessa Unione Europea dove il costo del lavoro e le agevolazioni fiscali sono più propizi. Mi riferisco al recente caso dell’Embraco. All’inizio della vertenza eravamo in una situazione molto simile alla vostra attuale. Ma poi è stato possibile costruire un impegno congiunto di tutti, sindacati e maestranze, Regione e Comuni, comunità locali e ministero del Lavoro; e si è trovata una soluzione. Per questo mi auguro che si possa giungere anche oggi a superare l’attuale situazione. Siamo di fronte a un paradosso inaccettabile: le regole del mercato sembrano garantire, e solo ad alcuni attori, la pura ricerca del profitto, a scapito di ogni altro fattore. Si realizzano così scelte devastanti, incomprensibili e disumane, che colpiscono in pieno i lavoratori, le loro famiglie e il territorio che hanno fortemente contribuito allo sviluppo e alla prosperità dell’azienda! È ora che il Governo assuma un forte impegno, per far fronte a queste situazioni che si ripetono purtroppo spesso nel nostro territorio, sollevando un problema che deve essere gestito con grande determinazione e responsabilità. È necessaria una politica comune di intesa e di solidarietà che valga per tutti gli Stati dell’Unione: non è la concorrenza sleale, non è la guerra fra poveri, ciò di cui abbiamo bisogno per difendere il lavoro e per restare e crescere in Europa! Cari amici, abbiate fiducia e speranza malgrado tutto, e continuate a lottare concordi e uniti tra voi, sostenuti mi auguro dalla Regione e dal Ministero del lavoro e anche dalla solidarietà della comunità locale e degli altri lavoratori della zona, per contrastare l’attuale rigida, ingiusta e incomprensibile posizione dell’azienda. Il metodo seguito e i risultati ottenuti con Embraco lasciano sperare che soluzioni positive possono essere trovate. Da parte della Chiesa vi assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera, ma anche il mio interessamento e accompagnamento in questo percorso, difficile ma non impossibile, per trovare una soluzione, che punti comunque alla salvaguardia del vostro posto di lavoro e assicuri serenità per le vostre famiglie e il futuro dell’intero territorio.”