CRONACA – Aeroporto di Caselle, sequestrato 1 milione e mezzo di euro non dichiarati
Ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro la valuta contante non dichiarata intercettatadalla Guardia di Finanza di Torino in collaborazione con i Funzionari Doganali, presso lo scaloAeroportuale “Sandro Pertini” solo negli ultimi due mesi. Sono numeri importanti che fannocapire come lo scalo torinese sia diventato una importante realtà, ove ogni giorno transitanonumerosissimi passeggeri intenti a raggiungere le svariate mete servite dall’aeroporto sabaudo.Una trentina i soggetti fermati mentre tentavano di superare i confini doganali con al seguitodenaro contante; la stragrande maggioranza in partenza per il continente asiatico, Cina inparticolare, molti anche per i paesi dell’est Europa, Romania su tutti. Anche questa volta, fondamentale per la riuscita degli interventi, si è rivelata la presenza ed ilfiuto del “cash-dog” Escos, il pastore tedesco delle Fiamme Gialle in servizio presso lo scalotorinese, addestrato a riconoscere l’odore delle banconote anche a distanza.Numerosi e a volte pittoreschi gli stratagemmi usati per occultare il denaro: c’è il trentenne intransito da Torino che, dopo aver liquidato la sua azienda londinese, racconta di volersitrasferire, definitivamente, in Romania, peccato però che non riesce ad esibire alcundocumento a supporto di quanto affermato. Si tratta di un passeggero di nazionalità romena, inviaggio per Bucarest con al seguito un’ingente quantità di denaro contante costituita da un pot-pourri di valute: Ron romeni, Euro ma soprattutto Sterline, abilmente occultate all’interno deivestiti custoditi nel bagaglio a mano. Oppure ancora il caso di due cittadini di etnia sintiprovenienti da Atene, fermati dai Finanzieri della Compagnia di Caselle nel tentativo diimportare valuta per oltre sessantamila euro. A nulla sono serviti i tentativi di occultare l’ingentecifra nei vestiti indossati, dato che i Finanzieri, insospettiti dal comportamento nervoso dei duepasseggeri, hanno deciso di approfondire il controllo, realizzando così uno dei più significativifermi nell’ambito dell’aeroporto di Caselle Torinese. L’intento dei due, pare, fosse l’acquisto diuna robusta partita di vestiario presso un grossista torinese, anche in questa occasionetrasgredendo la normativa valutaria