Montaldo Scarampi ha ricordato il centenario della fine della Grande Guerra
Ricorre quest’anno, com’è noto, il centenario della conclusione della Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra. L’evento è stato degnamente ricordato anche nel nostro paese, in due momenti organizzati dalla Comunità Collinare Valtiglione e dintorni, comprendente otto paesi e che ha sede a Montaldo. Il primo momento è stato collocato nello spazio dell’ex chiesa dedicata a S. Nicolò, poi detta dei Battuti (“Batì”) a Montaldo, ora adibita a Museo della Famiglia Contadina, un luogo che sa di antico e che predispone ancora di più a vivere qualcosa d’importante avvenuto nel passato. E’ qui che sabato 3 novembre, nell’ambito delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra, il Teatro degli Acerbi ha presentato lo spettacolo teatrale “Soldato mulo va alla guerra”, monologo scritto da Patrizia Camatel, con la consulenza storica di Nicoletta Fasano e Mario Renosio per l’ISRAT (Istituto per la storia della Resistenza di Asti) e interpretato da Massimo Barbero. La Grande Guerra vista attraverso gli occhi di un soldato astigiano e la trama si riferisce a fatti storici realmente accaduti durante la Grande Guerra e alla convivenza con gli animali che avvicinò gli uni agli altri uniti in una commovente fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza. Il testo è frutto di una solida documentazione storica del mondo straziato dalla guerra. La narrazione coinvolge e commuove; uno spettacolo di grande intensità, una narrazione che arriva al cuore. Il secondo momento solenne a ricordo di questa data celebre, il 4 novembre, data che rappresenta il sacrificio di tanti italiani e richiama ieri come oggi l’identità in una Patria e i suoi valori, è stato domenica, dove alle 9,30 vi è stato il ritrovo delle autorità e rappresentanze in Municipio e subito dopo c’è stata la commemorazione agli alpini davanti al Monumento a loro dedicato, accompagnati dalle note della Banda musicale di Agliano. Alle ore 10 la santa Messa celebrata da don Ivano, in suffragio dei Caduti di tutte le guerre: a tutti i caduti, i reduci, i prigionieri, i mutilati e a tutte le loro famiglie per le sofferenze subite vanno il nostro ricordo e le nostre preghiere. Quindi, a seguire il corteo per la via principale accompagati sempre dalla banda fino al Monumento dei Caduti con l’alzabandiera, un minuto di silenzio e gli interventi delle autorità dei Comuni e del direttore ISRAT Mario Renosio, alla presenza dei rappresentanti degli otto comuni, dei carabinieri e alle associazioni dell’arma e di volontariato con i relativi stendardi per la deposizione di una corona d’alloro alla lapide, in memoria dei caduti montaldesi a difesa della Patria. Anche alcuni bambini hanno fatto la loro parte leggendo alcune testimonianze e poesie inerenti alla guerra. Un modo per non dimenticare la storia di ieri che riuscì a spezzare la gioventù di tanti ragazzi del paese e dei dintorni. Nomi di ragazzi scalfiti su una lapide e che non fecero mai ritorno a casa, combattendo durante la Grande Guerra del 1915-1918. Ha chiuso la mattinata un rinfresco preparato dalla Pro Loco presso le Cantine Garelli. Sarà inoltre distribuita a tutte le famiglie dell’Unione, la pubblicazione del volume “Dalle colline alle trincee – I Caduti della Valtiglione della Grande Guerra” a cura di Mario Renosio, direttore dell’ISTRAT, che contiene i dati biografici dei 372 caduti della ValTiglione, tratto dai risultati delle ricerche storiche condotte negli ultimi anni. Un piccolo gesto per ricordare i caduti e rinnovare la memoria di quel tragico conflitto, durante il quale i giovani delle nostre comunità hanno contribuito sacrificando le loro vite. Questo progetto della pubblicazione era stato avviato lo scorso anno da Pierluigi Berta, allora Presidente della Comunità Collinare Valtiglione e recentemente scomparso, un’occasione per ricordare il suo impegno a favore dei paesi della Val Tiglione.
Alessandra Gallo