Cambiano e Santena per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Uniti contro il femminicidio. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne i Comuni di Santena e Cambiano fanno rete, con una serie di eventi di sensibilizzazione. Gli eventi sono organizzati in collaborazione con l’associazione culturale Dai!, Neos Edizioni, Live! Playback Theatre e Trame, associazione di promozione sociale di Carignano. Si partirà a Cambiano la mattina del 25 novembre. Dalle 10 alle 13 in collaborazione con l’associazione Dai! verrà allestita e inaugurata la panchina rossa in piazza Spirito Santo. Alle 16, invece, al teatro comunale “Serenissimo” di via San Francesco d’Assisi 1 si svolgerà lo spettacolo teatrale “Pensavo fosse amore…” a cura di “Live! Playback Theatre”. La compagnia porterà in scena una forma originale di teatro di comunità basato sulle tecniche di improvvisazione e basata alle abilità relazione ed artistiche di quattro attori, due musicisti ed un conduttore. Durante la performance, sotto la guida del conduttore, il pubblico verrà coinvolto ed invitato a condividere e raccontare sensazioni, emozioni e storie che verranno subito restituite sulla scena in modo spontaneo e senza accordi tra gli attori. Le iniziative proseguono il 5 dicembre. Alle 21, la biblioteca civica Ezio Marioni di piazza Visconti Venosta a Santena ospiterà la mostra fotografica sul tema della violenza domestica. Si svolgeranno inoltre delle letture su tre aspetti della violenza sulle donne: la tratta, le violenze in famiglia e sui luoghi di lavoro. «Questo è un progetto nato dalla sensibilità collettiva – specifica Lidia Pollone assessore al Welfare del Comune di Santena – Ed è un messaggio contro tutte le forme di violenza, non solo verso le donne. Sopratutto in caso di maltrattamenti in famiglia, la violenza è trasversale e coinvolge anche i bambini. Il progetto della mostra fotografica vuole raccontare quanto certi fenomeni siano a noi vicini e spesso basterebbe un po’ più di attenzione, di occhio critico, per stanare abusi e violenze. Spesso una donna picchiata si giustifica dicendo che è caduta dalle scale, che ha sbattuto contro lo stipite di una porta, perchè è più semplice giustificare che accusare la persona con cui ha deciso di trascorrere la vita» La giornata mondiale contro la violenza sulle donne (nella foto le scarpe rosse) fu istituita il 17 dicembre fu istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da allora, rappresenta il momento più importante dell’anno per parlare, informare e sensibilizzare su questo grave problema che riguarda tutti i Paesi del mondo. I maltrattamenti e le brutalità sulle donne ha molti volti, dai reati come la violenza fisica a quella sessuale, lo stupro, senza dimenticare quella psicologica. In Italia e nel mondo subisce violenza, mediamente, una donna su tre dai 15 anni in su. Delle 123 donne uccise nel 2017, l’80,5% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare, nel 43,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente (dal partner attuale 35,8%, corrispondente a 44 donne, dal partner precedente 8,1%, pari a 10 donne), nel 28,5% dei casi (35 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nell’8,1% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, etc.) (10 donne). «Sono i dati ufficiali forniti dall’Ista – spiega l’assessore –  La violenza contro le donne è fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso. Molto spesso si tratta di violenze dentro la famiglia, più difficili da dichiarare e denunciare, situazioni in cui  la donna si sente sola a dover affrontare un dramma che, se portato allo scoperto, sconvolgerebbe anche gli equilibri di vita di altre persone care. Le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel sensibilizzare e aiutare queste persone ad uscirne, attraverso l’istituzione di centri anti violenza e facendo rete con le forze dell’ordine»