Asti- Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: le iniziative delle Donne Cgil
Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Come negli scorsi anni il Coordinamento Donne Cgil di Asti organizza alcune iniziative tra le quali l’affissione di uno striscione al balcone della Camera del Lavoro di piazza Marconi con il messaggio “Stop violenza sulle donne” curato dal grafico Luciano Rosso. Vi compare un volto stilizzato di donna con una mano che le stringe il collo con un chiaro rimando all’oppressione esercitata dalla violenza.
Il tema del femminicidio resta al centro della comunicazione del Coordinamento Donne.
Perché non basta dire omicidio? A questa domanda risponde Rosario Coluccia, Professore Emerito di linguistica e Accademico della Crusca: la risposta, come spesso capita, ce la danno i vocabolari. La voce ”femmina” viene spiegata cosi: “essere umano di sesso femminile, spesso con valore spregiativo”. Badate all’aggettivo spregiativo, la soluzione è lì. Il femminicidio indica l’assassinio legato a un atteggiamento culturale ributtante, di chi considera la moglie, la compagna, l’amica, la donna incontrata casualmente, non un essere umano di pari dignità e di pari diritti, ma un oggetto di cui si è proprietari; se la proprietà viene negata, se un altro maschio si avvicina all’oggetto che si ritiene proprio, scatta la violenza cieca. Io non so se questo atteggiamento sia generato da alcune abitudini della società in cui viviamo: una società che, insieme, esibisce sfacciatamente il corpo femminile visto come una merce e preferisce ascoltare chi urla e offende invece di riflettere sulla ragionevolezza delle argomentazioni. Chi mi conosce sa che non sono un parruccone pudibondo; mi ripugnano l’arbitrio, la mancanza di rispetto, l’offesa. Torniamo alla lingua. Se una società genera forme mostruose di sopraffazione e di violenza, bisogna inventare un termine che esprima quella violenza e quella sopraffazione. E quindi è giusto usare “femminicidio”, per denunziare la brutalità dell’atto e per indicare che si è contro la violenza e la sopraffazione. Bene ha fatto la lingua italiana a mettere in circolo la parola “femminicidio”; il generico “omicidio” risulterebbe troppo blando”
Per riflettere insieme in modo più lieve, sabato 24 novembre alle 17 all’Arcoscenico (via Scarampi 14), le donne Cgil invitano allo spettacolo musical-teatrale “Una risata vi seppellirà”, a cura della compagnia “Leonesse e farfalle”. Le donne hanno in sé la forza delle leonesse e la grazia delle farfalle e sanno parlare dei loro guai usando la cifra dell’ironia, della dissacrazione e della risata liberatoria. E’ appunto quanto avverrà nello spettacolo coordinato da Rosalba Gentile, che alternerà canzoni, letture, pièces teatrali e danze.