Chieri, l’incubo della polizza ‘taroccata’: in coda dai vigili per sapere…
Ore di ansia e preoccupazione per centinaia di automobilisti chieresi, che da ieri pomeriggio, quando è apparsa la notizia su 100torri (solo nelle ore successive, oltre 9 mila lettori!) si domandano se la loro auto è assicurata davvero o se la polizza a suo tempo sottoscritta è fasulla. L’allarme, lanciato dal comando della Polizia Municipale di Chieri, che sta svolgendo le indagini sulla Consul Broker di Via Martiri della Libertà, ha fatto scattare una reazione di massa: il centralino dei vigili è stato sommerso di chiamate e negli uffici vicino al municipio è arrivata una piccola folla di persone preoccupate. “Vorrei solo spiegare bene – dice Federico Battel, comandante della Polizia Municipale di Chieri – che per questioni di privacy noi non forniamo informazioni per telefono ai cittadini, che abbiamo già ieri invitato a presentarsi da noi con i documenti relativi alla loro assicurazione. Chi, poi, ha più dimestichezza con l’informatica, può verificare se la sua auto è assicurata per davvero scaricando una semplice app da internet.” Resta un fatto, inequivocabile: la truffa (presunta, comunque: le indagini non sono chiuse e toccherà poi al PM della Procura trarre le conclusioni) è venuta alla luce grazie ad una spesa che Battel stesso, poco dopo il suo arrivo al comando di Chieri, circa 4 anni fa, ha fatto sostenere al Comune. “Si chiama Città Sicura ed è un software molto diffuso ed efficace. Lo abbiamo acquistato nel 2015: la telecamera all’incrocio è collegata alla nostra centrale operativa e ad una banca dati che comprende tutti i veicoli circolanti in Italia. Inquadrando la targa del veicolo, salta fuori tutta la storia del veicolo, ed in particolare se è coperto da assicurazione, se è stato rubato e se è in regola con la revisione periodica.” Viaggiare senza assicurazione è doppiamente grave. “Il codice della strada prevede nel caso il sequestro del veicolo. Mercoledì mattina, nel corso della nostra perquisizione alla Consul Broker, è successa una cosa all’apparenza paradossale: una ragazza che aveva l’assicurazione in scadenza si è presentata per il rinnovo, scoprendo che in realtà la sua polizza non esisteva. Il danno e poi la beffa: abbiamo dovuto sequestrargli seduta stante l’auto…”