CRONACA – Chieri, prostituzione in un alloggio alle Maddalene: arrestata una 45enne cinese, denunciato un 78enne chierese. I dettagli

Scoperta a Chieri dalla Polizia Municipale una casa di appuntamenti, in Via Solaro nel quartiere Maddalene. Dopo mesi di indagini, partite dalle proteste degli

Battel con il luogotenente Ippolito durante la conferenza stampa

abitanti della zona infastiditi dal viavai continuo e dai parcheggi selvaggi dei frequentatori (dai 10 ai 15 al giorno), gli agenti hanno arrestato una 45enne cinese, Li Ging, che era la tenutaria dell’appartamento, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Denunciati un 78enne di Chieri, proprietario dell’alloggio, per favoreggiamento, e denunciati altri tre individui (di 60, 68 e 74 anni, tutti residenti nell’astigiano), che la tenutaria utilizzava per la gestione dell’appartamento: a turno, toccava a loro fare la spesa e procurar i medicinali necessari. Con la tenutaria e alle sue dipendenze, una giovane cinese di 22 anni. Ma l’organizzazione provvedeva ad un periodico ‘ricambio’ delle ragazze. Il bordello, con regole precise e pubblicità sui siti internet a luci rosse, funzionava no stop dalle 7 alle 23.

“Siamo partiti – dice il comandante della Polizia Municipale di Chieri, Federico Battel – dalle segnalazioni di alcuni residenti della zona delle Maddalene, che protestavano per i parcheggi selvaggi effettuati in quella via. Un movimento che ci ha insospettito. Siamo intervenuti prima con dei divieti di sosta e poi con controlli sempre più assidui, a mezzo di telecamere nascoste. Le intercettazioni telefoniche autorizzate dalla Procura ci hanno permesso di costruire un pezzo alla volta il quadro della situazione.” Da qualche mese, insomma, una 45enne cinese, ottenuto l’alloggio in affitto da un 78enne di Chieri, aveva messo in piedi con modalità imprenditoriali una casa di appuntamenti in piena regola: orario continuato dalle 7 alle 23, pubblicità accattivante su internet e un servizio di pre-accoglienza telefonica che doveva innanzitutto spiegare nel modo più semplice ai clienti dove si trovi Via Solaro (poco nota anche alla maggior parte dei chieresi). La spiegazione era semplice: “Strada Cambiano, poi Via Cane e Via Solaro”, spiegava al telefono con accento orientale la tenutaria. E i clienti arrivavano a frotte. Intercettate oltre 1700 telefonate, la Polizia Municipale si è resa conto del giro di affari di un business curato in ogni dettaglio: dai 25 ai 30 mila euro di incasso al mese. Al lavoro la 22enne cinese, giunta in  Italia (come tante altre ragazze orientali) con la promessa di un lavoro serio e in effetti, per qualche tempo, impiegata come domestica e addirittura istitutrice dei bimbi di una famiglia. Poi, però, l’organizzazione costringeva le ragazze ad attività assai meno degne. Come nel caso della 22enne finita a Chieri dopo essere stata a Milano. Il blitz che ha portato all’arresto della tenutaria cinese 45enne (che peraltro non si limitava a dirigere, ma esercitava a richiesta anche personalmente) è scattato quando, attraverso le intercettazioni telefoniche, la Polizia Municipale ha scoperto che ci sarebbe stato a breve un turn-over nell’alloggio chierese. “E’ una prassi nell’organizzazione – prosegue Battel – che le ragazze siano cambiate dopo un certo periodo. Quando la 22enne, accompagnata dalla tenutaria, si è recata alla stazione di Porta Nuova per essere scambiata con una nuova collega proveniente da Milano, è scattata l’operazione, in collaborazione con la Polfer”. La tenutaria è stata arrestata, mentre la 22enne è stata presa in carico dai servizi sociali e trasferita in una località segreta e sicura. Dopo l’arresto della 45enne cinese e la denuncia a piede libero del proprietario dell’alloggio e dei tre collaboratori di cui la donna si avvaleva nella conduzione della ‘casa’, con conseguente chiusura e sequestro dell’appartamento di Via Solaro, la Polizia Municipale ha sentito come testimoni una trentina di clienti, molti dei quali chieresi e del chierese. Le indagini, a cui collabora il nucleo specializzato della Polizia Municipale di Torino presso la Procura, continuano.