ASL Asti e trasporti sanitari d’urgenza: “Saitta dia risposte sul bando”

In data 7 dicembre 2018 la Conferenza Sindaci Asl è stata convocata dal Suo Presidente, il Sindaco di Nizza Monferrato Simone Nosenzo, per affrontare il tema del nuovo bando per l’affidamento dei trasporti sanitari d’urgenza. All’incontro oltre ai sindaci sono stati invitati tutti rappresentanti delle associazioni di volontariato che hanno svolto, fino ad oggi, un essenziale servizio sul territorio di competenza dell’Asl AT: Croce Verde di Asti, Mombercelli, Nizza Monferrato e Croce Rossa di Asti, Canelli, Villafranca (non Moncalvo in quanto di una Asl alessandrina).I responsabili di queste associazioni sono stati molto più chiari, nella rappresentazione della realtà astigiana, dei tecnici dell’Azienda ospedaliera Alessandrina titolare di questa materia per le 2 province, coloro che hanno redatto il nuovo bando non sono stati in grado di argomentare e ribattere ai quesiti sul tavolo, tanto che l’assemblea all’unanimità ha deciso di rivolgere le medesime domande all’Assessore Regionale Saitta, entro il temine del 17 dicembre, data di scadenza del nuovo bando. “Abbiamo aspettato fino ad oggi, credendo che in una settimana l’Assessore avrebbe trovato mezz’ora da dedicare ad una provincia che chiede lumi sul servizio di emergenza, ma non ci è pervenuta nessuna risposta” afferma il Presidente della Provincia Marco Gabusi che ad inizio ottobre aveva sollevato il caso scrivendo a tutti gli interessati per approfondire il tema.Il dubbio maggiore, rimasto tale anche a seguito dei diversi incontri, è essenzialmente se sia possibile che in un territorio, considerato unico dal punto di vista della rete emergenziale, possano esserci due realtà con servizi evidentemente diversi.Nella parte alessandrina che consta di 444.000 abitanti, infatti, vi sono 5 ospedali e 16 ambulanze convenzionate mentre in quella astigiana, con 202 mila abitanti, un solo presidio ospedaliero e 6 ambulanze (3 con medico a bordo, 0,5 con infermiera e 2,5 di base). La beffa, che si aggiunge al danno, è la nuova automedica, con sede ad Alessandria. I tecnici dicono sia la allocazione migliore in quanto baricentrica tra i diversi nosocomi che ovviamente sono 5 su 6 in territorio alessandrino.“Non serve un matematico per capire come le proporzioni non siano corrette, ma soprattutto di come sia molto più lungo il tragitto che deve fare un codice rosso sul nostro territorio mettendo a rischio la sua vita. Non vogliamo che vengano ridotti i servizi agli amici alessandrini ma che l’astigiano sia trattato con la stessa dignità, anche perché stiamo discutendo di vite umane ” ribadisce Gabusi.A questo si aggiungono le nuove rendicontazioni dei costi che ridurranno del 30% il rimborso per le cosiddette “estemporanee”, quelle ambulanze che non hanno l’obbligo di essere presenti ma che, con enormi sacrifici, fanno di tutto per presidiare le zone più periferiche.  Con questa riduzione molte rischiano di chiudere i battenti e di impoverire ulteriormente la nostra realtà.Il bando è frutto di un accordo regionale messo a punto da un tavolo di lavoro che si è confrontato per circa 2 anni: nessun Sindaco astigiano è mai stato convocato, ne tantomeno le Croci Rossa e Verde che operano sul campo e che avrebbero saputo evidenziare le criticità.“ L’Assessore ci dica come pensa di sanare questa grave carenza; lo faccia subito, senza sfuggire al confronto, con dati alla mano che rassicurino i cittadini astigiani e che riconoscano il ruolo fondamentale dei volontari. Coloro che passano giorni, notti e festività sulle ambulanze per garantire una copertura che il servizio sanitario non riesce a dare” conclude il Presidente Gabusi.