Città Metropolitana e Comuni per la tutela del territorio: un progetto per la messa in sicurezza dell’Orco

Nell’ambito della riorganizzazione complessiva della Città Metropolitana, dal 1° gennaio 2019 il Servizio Assistenza tecnica ai Comuni ha cambiato denominazione e ampliato le proprie competenze. La nuova Direzione azioni integrate con gli Enti locali comprende anche la nuova unità specializzata “Tutela del territorio”, che opera a supporto dei Comuni e delle strutture interne alla Città metropolitana, occupandosi in prevalenza di azioni per la tutela del territorio, lo stimolo e il coordinamento nel campo della pianificazione territoriale di settore rivolta alle Zone omogenee, il supporto tecnico agli Enti Locali nelle funzioni ambientali e in materia di cave e torbiere, il presidio e lo sviluppo delle relazioni tra il territorio e le strutture specializzate dell’Ente, l’assistenza tecnico-specialistica agli Enti Locali. Come spiega il Vicesindaco metropolitano, Marco Marocco, “rispetto alla precedente impostazione del servizio Assistenza tecnica, la nuova filosofia operativa attribuisce un ruolo importante alle Zone omogenee, prevedendo la promozione e lo sviluppo di azioni per la difesa del suolo e l’integrazione delle azioni ambientali proprie della Direzione ambiente. Questa parte delle attività è in divenire e necessita di un’azione di promozione e sviluppo”. Nel rapporto con gli altri dipartimenti e direzioni della Città metropolitana, specie nei processi autorizzativi, l’unità Tutela del territorio cura in particolare:

– la partecipazione ai procedimenti autorizzativi dell’Ente e le relazioni con le altre strutture, nel campo della compatibilità ambientale dei progetti inerenti il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, lo sfruttamento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, nella pianificazione territoriale in applicazione delle norme del Piano Territoriale di Coordinamento rivolta ai procedimenti di variante dei piani regolatori comunali

– il supporto alle direzioni della viabilità e dell’edilizia scolastica

– il supporto ai sistemi naturali, con la progettazione di opere di tutela del territorio nelle aree protette di competenza della Città metropolitana

– la cooperazione alla formazione, all’aggiornamento e alla gestione del Piano Territoriale di Coordinamento, con il costante aggiornamento dei dati sul dissesto idrogeologico, in collaborazione con il CSI Piemonte.

Nel corso del 2018 l’unità “Tutela del territorio” ha fornito 15 pareri geologici su procedimenti di approvazione dei Piani regolatori generali comunali12 pareri su procedimenti di autorizzazione di derivazioni idriche9 pareri su procedimenti autorizzativi di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti20 pareri su procedimenti di compatibilità ambientale (verifica preliminare alla valutazione di impatto ambientale, valutazioni di impatto ambientale), 2 pareri su autorizzazioni di attività estrattive10 assistenze tecniche ai Comuni in materia di difesa del territorio.

SISTEMAZIONE IDRAULICA E MESSA IN SICUREZZA DELL’ORCO

Tra le prime azioni del nuovo ufficio Tutela del territorio verso l’esterno spicca la progettazione sul torrente Orco. Il programma generale di gestione dei sedimenti-stralcio torrente Orco nel tratto tra Cuorgnè e Chivasso – approvato con una delibera della Giunta regionale del 23 dicembre 2010 – individua i macro interventi necessari al miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica e dell’assetto morfologico e ambientale, secondo i criteri indicati dall’Autorità distrettuale del Po.

Il programma scaturisce da un accordo tra Agenzia Interregionale per il fiume Po, Autorità distrettuale del Po e Regione Piemonte, prevedendo interventi di apertura o riapertura di alvei abbandonati dal torrente e di rinforzo o mantenimento delle opere di difesa idraulica. L’obiettivo è di realizzare un alveo pluricursale, che attutisca l’effetto delle piene. Il Programma generale è attuato mediante programmi operativi di intervento, redatti dalla Regione Piemonte.

Il primo programma prevede sul tronco 2 dell’Orco l’intervento 2-A4 nel Comune di Chivasso sulla sponda destra in prossimità dell’abitato di Pratoregio e l’intervento 2-A1 tra i Comuni di Montanaro e Chivasso dalla località Cascina Bruciata fino a monte dell’ansa in prossimità dell’abitato di Pratoregio.

Sul tronco 3 sono previsti l’intervento 3-A2 nel Comune di Montanaro a monte dell’abitato di Cascina Bruciata e l’intervento 3-A1 a San Benigno Canavese a valle dell’attraversamento autostradale dell’A5 Torino-Aosta. Il tronco 7 è interessato dall’intervento 7-A1 a valle dell’abitato di Rivarolo Canavese.

Nel dicembre scorso la Regione e la Città Metropolitana di Torino hanno stipulato una convenzione che individua l’Ente di area vasta come stazione appaltante e responsabile della progettazione degli interventi fino al livello esecutivo. Di tale progettazione si occuperà la Direzione azioni integrate verso gli Enti Locali, per quanto possibile servendosi di personale interno e, se necessario, affidando incarichi e consulenze esterne.