Chieri, ecco il Regolamento del Verde
Una città più verde, al suo interno e intorno ad essa, è una città più bella, dove si vive meglio, più apprezzata anche dai turisti. Sono molte le funzioni e i benefici prodotti dal verde. Il verde è un “climatizzatore naturale”: fa ombra e abbassa la temperatura d’estate. Riduce l’inquinamento atmosferico, fissando il carbonio e assorbendo le sostanze gassose nocive. Diminuisce il rumore ambientale, perché le foglie sono fonoassorbenti. Rallenta il deflusso dell’acqua piovana verso le reti di smaltimento. Ospita numerose specie animali, favorendo la biodiversità. Offre occasioni di ricreazione, socializzazione e svago all’aria aperta. Per chi abita in città, è la più immediata possibilità di contatto con la natura, contribuendo all’educazione ambientale di giovani e adulti, alla formazione di una cultura di conoscenza e rispetto del verde e della natura in generale. Accresce il valore degli immobili. Per avere una città più verde, meglio manutenuta e con minor spesa, la Città di Chieri si è dotata del Regolamento Comunale del Verde Urbano Pubblico e Privato, approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 22 febbraio scorso. Il regolamento contiene prescrizioni e indicazioni tecniche per la corretta progettazione, manutenzione, tutela e fruizione della vegetazione in ambito pubblico e privato. Si applica a tutto il territorio comunale, alle aree verdi sia pubbliche che private. È uno strumento di lavoro per la Commissione Edilizia, per la Commissione Locale del Paesaggio e per tutte le istituzioni che si occupano di “capitale naturale” e “capitale culturale”. Fornisce indicazioni utili per i professionisti, le imprese, ma anche per i privati cittadini. Il regolamento prevede la partecipazione attiva del cittadino alla cura del verde, stabilendo che il Comune può affidare a persone fisiche o giuridiche di accertata capacità ed esperienza, la manutenzione di aree di verde pubblico e la loro gestione. Promuove la tutela degli alberi monumentali e della vegetazione di pregio. Chiunque può segnalare singoli alberi o insiemi di piante che possono avere queste caratteristiche. Tutela inoltre tutti i principali elementi determinanti per la bellezza del paesaggio e la biodiversità: gli alberi isolati e i filari pubblici e privati dotati di rilievo ambientale e storico-culturale; i gruppi arborei a valenza paesaggistica, siepi, macchie arbustive, fasce boscate; la vegetazione delle sponde dei fossi, dei corsi d’acqua, i maceri, gli specchi d’acqua, i corsi d’acqua minori. Regola gli abbattimenti: per gli esemplari con un diametro del tronco superiore a 25 cm misurato a 130 cm dal suolo è necessaria l’autorizzazione del Comune. Fornisce indicazioni per le potature. Raccomanda, per i nuovi impianti, l’utilizzo di specie autoctone o
naturalizzate, perché più adatte alle condizioni generali di clima e suolo. Sono invece vietate le specie esotiche invasive contenute negli elenchi regionali. Fornisce indicazioni per il verde nei parcheggi, per la lotta contro i parassiti, per i fertilizzanti, gli insetticidi e i trattamenti fitosanitari nocivi per la salute umana, per l’ambiente e per la biodiversità. Per le violazioni delle norme e prescrizioni del Regolamento sono previste sanzioni pecuniarie e sanzioni accessorie. I controlli sono affidati al Corpo di Polizia Municipale e alle Guardie Ecologiche Volontarie. Anche le associazioni ambientaliste del territorio, possono essere incaricate dei controlli. “L’adozione del Regolamento del Verde è un nuovo importante passo avanti che la nostra comunità fa per un paesaggio e un ambiente migliore, in città e nel territorio intorno ad essa” commenta l’assessore all’ambiente Massimo Gaspardo Moro.“Il regolamento ha prima di tutto il valore culturale di accrescere la conoscenza, la consapevolezza e la sensibilità dei cittadini per il verde e per l’ambiente. La bellezza del paesaggio è data anche dalla varietà della vegetazione. In passato la varietà era dovuta alle pratiche agricole. I filari di querce e altre piante di alto fusto, le siepi, i piccoli specchi d’acqua, i rii, avevano una funzione economica per gli agricoltori. Oggi la funzione economica si è persa ed è rimasta quella estetica, ecologica. Rischiamo perciò che il paesaggio si impoverisca, diventi più monotono. Non possiamo però pretendere che siano gli agricoltori da soli a farsi carico della cura del paesaggio e dell’ambiente. Sono necessari strumenti moderni, come il nuovo regolamento, e incentivi mirati allo scopo, ma servono anche più attenzione, sensibilità, collaborazione da parte di tutti i cittadini.”