A COSTIGLIOLE LA BARBERA CHE “CONQUISTA”: FESTEGGIATI I 10 ANNI DI DOCG
Sabato 2 Marzo, nella suggestiva cornice del Castello di Costigliole d’Asti, che ospita la sede del Consorzio di tutela, si sono spente le prime dieci candeline della Barbera d’Asti, diventata Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Al mattino c’è stato il convegno “Dieci anni di quantità garantita” per presentare l’annata 2018 e gli appuntamenti del 2019, con il Presidente del Consorzio di tutela della “Rossa”Filippo Mobrici (foto). Sono intervenuti tanti ospiti eccellenti per parlare del vino che conquista da sempre.Il vino piemontese, con una produzione che negli ultimi dieci anni ha raggiunto 21 milioni di bottiglie per un valore di comparto di oltre cento milioni di euro, è esportato in metà nel mondo. I mercati più gettonati sono Nord Europa, Nord America e Canada.Riconosciuta come Denominazione di Origine Controllata nel lontano 1970, la Barbera d’Asti ha conosciuto in tempi recenti i più interessanti sviluppi e nel 2008 con il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita, testimonianza del percorso di crescita.
Allevata sulle colline meglio esposte dell’astigiano e del Monferrato, la Barbera è vendemmiata solitamente nella seconda metà di settembre.Nel complesso, la Barbera d’Asti si presenta come un vino intenso, complesso e persistente, equilibrato nelle sue componenti dure e morbide, in cui emerge una freschezza capace di rinnovare ogni assaggio, per questo unico e irripetibile.
La Barbera d’Asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, che ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi. Oggi rappresenta senza dubbio e forse più di ogni altro vino, un prodotto in continua evoluzione, che cresce seguendo le nuove conoscenze in campo viticolo ed enologico e che, per qualità e numeri, può essere proposto a un pubblico contemporaneamente curioso, esigente e vasto. A pieno titolo è considerato tra i più importanti vini rossi italiani e ottiene crescenti consensi a livello internazionale.
Alessandra Gallo