Costigliole: “Don Chisciotte”, tragicommedia dell’arte
Continua con grandi appuntamenti la mezza Stagione con Direzione artistica teatro degli Acerbi e in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, teatro e musica per rallegrare le serate d’inverno nelle terre dell’UNESCO.Tornano alla mezza Stagione la compagnia Lo Stivalaccio Teatro, che il nostro pubblico ha imparato a cono scere e seguire, con serate scoppiettanti di teatro.Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico.A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte…di salvare il teatro. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa!Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà ilcompito di salvare i due attori dalla morte…di salvare il teatro.Spettacolo preceduto da una pillola di danza contemporanea: Guardasenti di e con amina Amici della Compagnia Zerogrammi per approfondire e stimolare l’interesse e la conoscenza verso il linguaggio coreografico.Un quadro di ascolto, un’immersione nell’ascolto, della performer e dello spettatore, del brano Pieces of wood di Steve Reich.Da qui l’ispirazione compositiva di osservare le differenze e le connessioni ritmiche, timbriche e formali e cercare di comprendere ciò che hanno da dirsi, dal punto di vista formale e dell’economia dei segni, la scrittura musicale e la composizione coreografica La ricerca è quella di tentare di trovare o di immaginare una zona franca, dove musica e coreografia si distanzino ad un tempo da astrattismo formale e facile, e spesso “banale”emotiva” . Un dialogo tra il corpo e la musicaa. E poi, come di consueto, si scenderà nella cornice caratteristica della cantina dei Vini,con degustazioni di qualità e vini del territorio.
Alessandra Gallo