Alla Biblioteca di Nizza Monferrato sarà proiettata la video-intervista a Davide Lajolo

Settanta anni fa uomini e donne di varie estrazioni sociali e culturali e di differenti idee politiche hanno avuto il coraggio di intraprendere la lotta per la libertà, i diritti e la democrazia affrontando la dittatura, la guerra, le stragi nazi-fasciste, le deportazioni nei campi di concentramento. I luoghi della memoria dell’antifascismo, della deportazione, della Resistenza e della Liberazione rappresentano un segno tangibile di quella lotta in tutta Italia. Vinchio d’Asti, è un piccolo paese nel cuore del Monferrato, un centinaio di case appoggiate l’una all’altra che si affacciano sui costoni circostanti. Durante la seconda guerra mondiale, in questi territori giunsero migliaia di sfollati, in fuga dalle grandi città, bersaglio dei bombardamenti alleati e, in tutto l’Astigiano, essi trovarono accoglienza e sistemazione nei piccoli paesi come Vinchio. Ma qui, dopo l’8 settembre 1943, si organizzarono anche diverse bande partigiane, soprattutto intorno a personaggi di indubbio carisma come Davide Lajolo, il comandante “Ulisse”,che quei luoghi li conosceva come le sue tasche – paesi, colline e sentieri descritti nei suoi racconti e romanzi. La Città di Nizza Monferrato, la sezione provinciale dell’A.N.P.I., l’Israt – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Asti, in collaborazione con l’Associazione Culturale Davide Lajolo, organizzano presso l’omonima sala della Biblioteca ‘Umberto Eco’ di via Crova, un evento celebrativo dell’anniversario della Liberazione.L’appuntamento, in programma il prossimo 5 aprile alle 18, verrà aperto dal saluto del Sindaco di Nizza Monferrato, seguito dalla proiezione del video ‘La Resistenza contadina nell’Astigiano – intervista a Davide Lajolo’, realizzata dal giornalista astigiano Bruno Gambarotta, presente in sala con il regista Ottavio Coffano per la trasmissione Rai “Partigia” .Con la figlia, la Prof. Laurana lajolo si discuterà  della figura di suo padre: un partigiano, giornalista, scrittore e politico che amava la sua terra, dicendo spesso “Vinchio è il mio nido”.

Alessandra Gallo