Foro Boario di Nizza Monferrato“Racconto d’inverno”: Shaskespeare secondo l’Arcoscenico

Segnaliamo una iniziativa culturale importante, la proposta di un testo fondamentale per il teatro, Racconto d’inverno, rivisitato da una copia di due giovani e valenti attori, Alessandro Danzi e Monica Mana Danzi e con la partecipazione di Marco Zanutto. diretti da Sergio Danzi, con la scenografia di ottavio Coffano. Un doppio appuntamento da non perdere, al mattino rivolto agli studenti e alla sera alle ore 21 per tutti ad un prezzo popolare, cinque euro.

Lunedì 1 aprile ore 21.00 al Foro Boario di Nizza Monferrato.va in scena”Racconto D’inverno” liberamente tratto da William Shakespeare con i giovani ma promettenti attori .Con la riduzione di Racconto d’inverno l’Ass. Cult. Casa del teatro 3 l’Arcoscenico attiva il progetto di una trilogia di adattamenti da testi shakespeariani, con l’intento di sottolineare i sentimenti predominanti nei diversi lavori.In questa storia è stato analizzato il sentimento della gelosia che sfocia nella follia.Shakespeare si è “divertito” a mescolare generi: è una favola noir, una tragedia che poi sfocia nella commedia, un lieto fine suggerito da pazienza e perdono, nobili sentimenti che accompagnano il personaggio femminile protagonista. Un’altra volta viene affidato alle donne il compito di riportare pace e serenità, un’altra volta la conferma che, per Shakespeare, nel bene e nel male, le donne sono fondamentali, il fulcro delle relazioni e delle vicende.Ovviamente, con solo due attori in scena, il pubblico è chiamato a “giocare” con i protagonisti, usare la propria immaginazione per vedere anche quello che non c’è, il ritorno all’antico mondo del teatro, dove la comunicazione tra pubblico e attori diventa parte importante.Il regista ha scelto di mantenere il linguaggio originale, le parole che Shakespeare ha deciso, proprio per la ricchezza di suoni e immagini che si creano, per allontanarci un poco dalla nostra realtà e spiccare il volo verso altre sensazioni. In questa storia è stato analizzato il sentimento della gelosia che sfocia nella follia.Shakespeare si è “divertito” a mescolare generi: è una favola noir, una tragedia che poi sfocia nella commedia, un lieto fine suggerito da pazienza e perdono, nobili sentimenti che accompagnano il personaggio femminile protagonista. Un’altra volta viene affidato alle donne il compito di riportare pace e serenità, un’altra volta la conferma che, per Shakespeare, nel bene e nel male, le donne sono fondamentali, il fulcro delle relazioni e delle vicende.

Alessandra Gallo