Asti- I lavoratori della Blutec Spa attendono risposte dal Governo dopo il commissariamento del gruppo

Un incontro tra le parti coinvolte nel commissariamento della Blutec Spa, azienda con un sito produttivo ad Asti (Strada Cascina Cauda), si è tenuto martedì 9 aprile al Ministero dello Sviluppo economico.  Erano presenti le delegazioni sindacali di tutti gli stabilimenti del gruppo: Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Sicilia.

Come è noto, i vertici del gruppo  – l’amministratore delegato Cosimo Di Cursi e il presidente del Cda Roberto Ginatta – sono stati arrestati per distrazione di fondi concessi dallo Stato per la reindustrializzazione del sito di Termini Imerese. Gli stabilimenti della società sono attualmente sottoposti a commissariamento giudiziale, provvedimento disposto dal Gip di Termini Imerese per salvaguardare l’attività produttiva.

All’incontro al Ministero era presente anche il commissario giudiziale  che ha illustrato la situazione di difficoltà finanziaria in cui versa la Blutec e le possibili strategie per poter superare il momento critico: innanzitutto è necessario recuperare i rapporti con fornitori e clienti per la continuità produttiva.

Le organizzazioni sindacali e i lavoratori aspettano delle risposte, auspicando la convergenza di un ruolo attivo dei committenti e del Ministero.

E’ opportuno che il Governo e il commissario giudiziale si impegnino per un coinvolgimento diretto di FCA CNH sia per le commesse in corso negli stabilimenti che per la produzione del Doblò elettrico e del Ducato ibrido – scrive in una nota Mamadou Seck, segretario della Fiom Cgil di Asti – Per realizzare un piano industriale e occupazionale trasparente che dia garanzia alle maestranze, servono risorse finanziarie e per questo motivo, riteniamo imprescindibile il ruolo attivo di Invitalia.

I lavoratori del gruppo BLUTEC Spa hanno nel corso di questi anni già subito decurtazioni delle retribuzioni, stop produttivi, incertezza sulle prospettive nonostante la Fiom abbia fatto presente le ripetute inadempienze della proprietà che non ha investito nel lavoro ma in giochi finanziari. Per la Fiom è necessario che si proceda a fare chiarezza sulla situazione finanziaria e debitoria del gruppo e sulle prospettive industriali ed occupazionali a partire dal mantenimento delle commesse per tutti i siti.

Oggi siamo di fronte ad una vertenza nazionale – conclude Seck – su cui, oltre a Governo e Regioni, è indispensabile il ruolo di FCA CNH per garantire un percorso di messa in sicurezza. Auspichiamo una soluzione per tutti i lavoratori e nei prossimi giorni terremo delle assemblee sindacali per informare e decidere le iniziative da intraprendere”.