CRONACA – ASTI, ARRESTATE DUE PERSONE PER RAPINA IN BANCA

La Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti ha arrestato a Catania, nelle primissime ore di oggi 10 maggio 2019, due persone ritenute responsabili del reato di rapina. Gli investigatori astigiani, nelle primissime ore della mattinata odierna, collaborati da personale della Squadra Mobile di Catania, davano esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Tribunale Ufficio GIP di Asti in ordine ai reati di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona aggravato per i fatti avvenuti in Asti in data 2 novembre 2018, ai danni della Banca di Credito Cooperativo d’Alba, Langhe, Roero e Canavese di questo Alfieri 55, rintracciando presso le rispettive dimore entrambi i prevenuti. La misura è stata emessa dal Tribunale di Asti Ufficio GIP, che ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero inquirente dr. Davide Greco, formulata al termine di un articolata e complessa attività di indagine che ha consentito di acquisire fondati elementi di reità in ordine ai reati contestati. L’evento criminoso imputato a C.F. di 23 anni ed al 29enne P.L., entrambi catanesi, con a carico precedenti di polizia, fu commesso con maschere per travisare i volti e cutter, e fruttò la somma in contanti di 15.500,00 euro. I due malviventi, prima della fuga, avevano chiuso tutti i presenti all’interno di due uffici, privando gli stessi dei telefoni cellulari. Nell’occorso, uno dei due malviventi imprudentemente, si era rivolto all’altro chiamandolo con un diminutivo, ed i due erano fuggiti a bordo di una vettura Fiat 500 X di colore bianco con tettuccio nero. La minuziosa ricerca di indizi, l’acquisizione di diverse telecamere di videosorveglianza pubbliche e private, portava gli investigatori nella regione Sicilia, regione nella quale veniva rintracciata l’autovettura utilizzata per la fuga, in uso ad una persona con pregiudizi di polizia titolare di una società di autonoleggio ubicata a Catania. Nel corso dell’esecuzioni delle misure restrittive, venivano esperite le disposte e delegate perquisizioni domiciliari che consentivano di rinvenire e sequestrare svariato materiale probatorio ritenuto utile alle indagini. Espletate le formalità di rito, entrambi gli indagati venivano associati presso la casa circondariale di Catania,  a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.