Vittorio Alfieri, cervello in fuga. Al Salone del Libro i progetti di rilancio della figura del poeta
Si è parlato di Vittorio Alfieri nel primo giorno del Salone del Libro a Torino. Il Centro Studi Alfieriani ha presentato, infatti, alcuni progetti riguardanti il rilancio della figura del poeta e scrittore, partendo dallo sviluppo strategico in ambito culturale del “marchio” Alfieri.
E’ stato il presidente facente funzioni del Centro Studi, Carlo Cerrato, a spiegare la convenzione stabilita con la Fondazione Santagata per la cultura, specializzata nelle strategie di sfruttamento economico dei “brand” culturali, con la quale si intende percorrere quella strada, più volte annunciata dalle istituzioni astigiane, ma mai veramente attuata fino in fondo, della proposizione di Vittorio Alfieri come personaggio di primo piano della letteratura e protagonista della vita intellettuale del suo tempo. Far uscire Alfieri dal limbo del “poeta minore” in cui da tempo è relegato e rilanciarlo come figura di straordinaria modernità è l’obiettivo principale che il Centro Studi e la Fondazione Santagata vogliono attuare.
E’ nel Dna del Centro Studi Alfieriani – ha raccontato la direttrice Carla Forno – la conoscenza di Alfieri come intellettuale di portata internazionale. Cervello in fuga, abbiamo scelto questo titolo per l’incontro di oggi, attuale per i nostri tempi, perché come tanti giovani di oggi Alfieri è stato protagonista della cultura europea, sempre alla ricerca delle novità e dello spirito dei tempi. Aristocratico, visse a lungo in Inghilterra, dove conobbe e sostenne la monarchia costituzionale. Si innamorò però, successivamente, durante il lungo soggiorno parigino, delle idee della Rivoluzione Francese, rinunciando quindi al sogno dell’idea istituzionale anglosassone. Il suo atteggiamento antagonista, di sfida verso lo status quo, fanno di lui un intellettuale non organico al potere e in questo sta tutta la sua modernità“.
I progetti di comunicazione diversa e nuova partono dal riproporlo non come figura tormentata e malinconica, ma come intellettuale consapevole delle sue scelte e dall’adesione alle idee moderne del suo tempo.
Il Centro Studi Alfieriani ha in questi anni terminato la pubblicazione dell’opera omnia di Alfieri con i tipi di Scritturapura, disponibile in 44 volumi, tre dei quali già esauriti. Verrà a breve ristampata “Una vita”, prima delle opere ad andare esaurita.
Nei progetti della nuova sinergia con la Fondazione Santagata quello della realizzazione di un film o di una serie su Vittorio Alfieri, magari partendo da una vecchia sceneggiatura di Mario Soldati, primo a pensare alla possibilità di trasposizione sullo schermo della vita del poeta astigiano. La Film Commision del Piemonte si è detta già interessata.
La nostra missione – ha spiegato Erica Meneghin della Fondazione Santagata – è quella di valorizzare a livello economico siti culturali, mettendo in comunicazione enti privati e pubblici e creando veri e propri piani industriali e strategici di rilancio. Il nostro progetto parte dal potenziale che il pensiero di Alfieri ha dal punto di vista sociale. La libertà di pensiero e morale, il viaggio, le relazioni nello scenario europeo: queste le linee guida che seguiremo per posizionare la figura di Alfieri a livello di comunicazione e di produzione culturale”.
Il Museo, il Centro Studi, l’archivio custodito ad Asti, Firenze e Montpellier, saranno tutti coinvolti del progetto.
Carlo Cerrato e Carla Forno hanno annunciato che verrà istituita anche quest’anno la Cattedra Alfieriana in collaborazione con l’ASTISS, master post laurea che attira studenti da ogni parte del globo, dal Giappone alla Russia, oltre agli europei.
Alfieri, protagonista del suo tempo, forse riuscirà a diventarlo anche del nostro e a riportare Asti sulla scena culturale europea.
Carmela Pagnotta