Detenere un’arma in casa: come non sbagliarsi

Detenere un’arma in casa: come non sbagliarsi

L’attuale esecutivo in quota Lega e Movimento 5 Stelle sta cambiando la percezione che il nostro paese ha delle armi, della loro detenzione e del loro utilizzo. Riguardo questo tema il provvedimento principale è stata la riforma della legge sulla legittima difesa. In buona sostanza le modifiche alla art. 52 del codice penale hanno portato alla revisione del principio di proporzionalità tra offesa e difesa, che potremmo anche definire una proporzionalità non più esistente.

Dal 28 marzo, data di entrata in vigore del testo legislativo dopo la votazione al Senato, una persona può difendersi in casa propria da eventuali malintenzionati tramite l’utilizzo di un’arma posseduta a norma di legge. Quindi, anche se l’ipotetico ladro sia assolutamente disarmato, il soggetto può sparargli nell’intenzione di proteggere la propria incolumità. Se poi si dimostra che il soggetto era in condizione di grave turbamento a causa del pericolo in atto allora non è in alcun modo punibile, mentre le pene per violazione di domicilio, furto e rapina sono state inasprite.

Rendere più facile l’acquisto di un’arma

Il processo però non è ancora ultimato considerato che contestualmente alle modifiche introdotte al codice penale è arrivata anche una proposta, sempre da parte della Lega, di aumentare il limite per l’acquisto di armi senza necessità di permesso da 7,5 a 15 joule. Il joule è l’unità con cui si misura l’energia sprigionata dalla fuoruscita del proiettile dalla canna dell’arma. In soldoni si potrebbe dire che la proposta prevede di alzare la soglia del “acquisto non normato” da una gamma di armi prevalentemente ad area compressa a qualcosa di più potente, e quindi pericoloso per l’uomo.

Detenere un’arma in casa

È evidente che le intenzioni del governo guardano con favore a una crescita delle vendite per il mercato delle armi, possiamo quindi aspettarci che in futuro ne vedremo aumentere la presenza nelle case degli italiani. Andiamo quindi a capire qual è il modo corretto di detenere un’arma in ambiente domestico.

Cosa dice la legge

Non esiste un’istruzione specifica su come detenere un’arma in casa del tipo “la pistola va tenuta in una cassetta blindata” o simili. Secondo l’art. 20 della Legge n. 110 del 1975 la custodia di un’arma propria deve avvenire “con ogni diligenza nell’interesse della sicurezza pubblica”. Un classico caso in cui la legge dice e non dice rifacendosi alle capacità del giudice applicate ai casi peculiari, tanto è vero che a chiarire la questione sono state le varie sentenze della Cassazione in questi anni, su tutte la sentenza n. 13570 del 20 marzo 2017.

Nel 2015 ad un soggetto (la cui identità è protetta da privacy) veniva consegnata un’ammenda di 200 euro per aver non aver utilizzato la dovuta prudenza nel custodire la propria arma. Nella fattispecie questa persona teneva la sua arma da fuoco scarica sotto al materasso, il caricatore nella cassapanca del salotto e i proiettili in un cassetto di una terza stanza. Dopo aver ricevuto l’ammenda il soggetto ricorreva in Cassazione spiegando che egli oltre ad aver dislocato i pezzi dell’arma in più punti della casa (rispondendo al principio della prudenza) viveva isolato rispetto al centro abitato, con dimora protetta da cancello e porta blindata, e in più da solo.

Cosa dice la Cassazione

In virtù di quanto spiegato finora la Cassazione ha ritenuto che sussistesse nelle intenzioni dell’uomo l’adempimento alla prudenza che abbiamo più volte citato, stabilendo quindi la non sussistenza del reato. Altre sentenze di casi simili ma differenti hanno delineato ancora meglio la giurisprudenza che potremmo descrivere per sommi capi così: l’arma va semplicemente non esposta in bella vista e tenuta scarica. Anche la presenza in casa di altre persone non è un fattore dirimente, è possibile detenere un’arma e dire alla propria famiglia dove questa si trova, ma deve essere comunque tenuta fuori dalla portata di minori e persone imperite, ovvero totalmente inesperte dello strumento.

Per non sbagliarsi

Le opzioni sono diverse, come ad esempio acquistare un’arma che non abbia bisogno di permessi e nulla osta, ergo nemmeno di particolari attenzioni nella detenzione. Chi però possiede porto d’armi o nulla osta può detenere anche più di una singola arma, la soluzione di un armadio blindato è certamente, considerate le sentenze di cui sopra, una forma di detenzione sicura e anche comoda rispetto a smontare l’arma e nasconderla a pezzi per la casa. Oltre ai più comuni armadi blindati sul mercato, di svariate dimensioni e ottimi per conservare una pistola, ci sono i più specifici armadi blindati portafucili che hanno caratteristiche più specifiche: rastrelliere per le canne delle armi, possibilità di aggiungere tesoretti interni con serrature a parte, superfici in vetro temperato per permettere anche l’esposizione, il tutto sempre blindato e sicuro. Una soluzione più “professionale” adatta a chi sfrutta a pieno la legge che consente con solo porto d’armi o nulla osta di detenere: 3 armi comuni da sparo; 6 armi classificate a uso sportivo sia lunghe che corte; un numero illimitato di fucili e carabine con calibro e funzionamento indicati nell’art. 13 della legge 157 del 1992; 8 armi complessive tra antiche di importanza storica,  artistiche e rare; 200 cartucce per arma comune (art. 97 Regolamento Tulps); 1.500 cartucce per fucili da caccia (art. 97 Regolamento Tulps); 5 chili di polveri da caricamento.