Nizza Monferrato, presentazione del romanzo”La culla e i giorni”di Gianfranco Miroglio: una sorta di autobiografia tra leggenda e realtà, in Monferrato, Langa e Roero
Giovedì 20 giugno alle 21 nel cortile della biblioteca civica Umberto Eco di Nizza Monferrato verrà presentato l’ultimo romanzo di Gianfranco Miroglio “La culla e i giorni” , presentato da Eugenio Carena, prefato da Elio Grasso e edito da Puntoacapo. Miroglio, è il nuovo presidente del Parco paleontologico astigiano.Dirigente scolastico in pensione, consigliere comunale di Asti dal 1990 al 2007, una lunga esperienza in campo ambientale che lo ha portato, tra l’altro, a ricoprire la carica di coordinatore regionale di Federparchi .Il Parco paleontologico si occupa della gestione del Museo dei fossili, del parco naturale di Rocchetta Tanaro e delle aree protette di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande e della Val Sarmassa. Il libro si suddivide in tre parti: Nascita, Battesimo, confini e orizzonti e Tana e commiato casa Matisse… racconti, suoni, idee abbastanza in libertà. Partire da un libro fresco di stampa per scorrazzare nei luoghi e nei tempi. Insomma stare un po’ insieme, serenamente. Il libro è una sorta di biografia, spiega l’autore, con tanti flash e senzazioni. In realtà, e, è rimasto nel cassetto per moltissimi anni. Poi l’ha fatto leggere alla sua amica poetessa Fosca che senza dire nulla, lo ha girato al critico Elio Grasso,che ha curato la postfazione, che a sua volta lo ha girato alla Casa Editrice.Un libro di 100 pagine che rotola con piacere verso la fine, molto vera e purtroppo triste.…Questa la postfazione del libro:Una movida risonante, di Elio Grasso.Così dice Matisse: “dovunque voi siate e sarete, anche qui, in un buco così, troverete una luce, ogni tanto, che ricorda il Marocco e l’Oriente. E gli arabeschi che, prestando attenzione, troverete appoggiati sul mondo, non sono il superfluo, non sono un capriccio di Dio, sono l’unico modo per invitare e concentrare lo sguardo. Sono l’essenza, il cuore che appare. Ogni tanto. Au revoir”.
Alessandra Gallo