Asti- Una mozione del Consiglio Comunale contro il decreto Pillon

Si è votato in Consiglio Comunale, lo scorso 10 giugno, su un ordine del giorno riguardante il progetto di legge del senatore Simone Pillon sulla riforma del diritto di famiglia per censurarne i contenuti e chiederne il ritiro.

Una forte preoccupazione in merito ai contenuti del Disegno di legge n.735 oggi in discussione preso la commissione giustizia del Senato – si legge nell’ordine del giorno votato in Consiglio Comunale  impegna il sindaco a sensibilizzare tutti i parlamentari eletti sul nostro territorio e i membri delle commissioni Parlamentari di Camera e Senato competenti alla discussione affinché promuovano e gestiscano seri ed ampi confronti con tutti i soggetti istituzionali, associativi e professionali coinvolti, comprese le rappresentanze femminili, le associazioni familiari e le figure di garanzia per i minori, al fine di sospendere l’attuale iter di approvazione“.

La materia rientra nelle competenze statali, ma il Comune, come ente territoriale, può esprimere il proprio parere in merito ad argomenti che potrebbero avere ricadute sui cittadini e sui servizi che esso stesso gestisce.

Tra i punti salienti della mozione del Consiglio è stato evidenziato il pericolo che le norme applicative quali l’affido condiviso obbligatorio e la doppia domiciliazione obbligatoria dei minori possano stridere con la tutela dei diritti: “Fermo ed inconfutabile l’interesse primario del figlio ad avere rapporti idonei con entrambi i genitori, il disegno di legge trasforma il bambino da soggetto di diritto ad oggetto di diritto” si legge nel documento.

Anche l’introduzione della mediazione professionale (a pagamento), preoccupa le istituzioni locali perché considerato un ostacolo all’accesso alla giustizia da parte dei cittadini in un contesto, quello del diritto di famiglia, in cui il dato economico dovrebbe incidere il meno possibileLe rigide procedure rischiano di prolungare i tempi del delicato percorso per la separazione e l’affido con ovvie ricadute psicologiche sui minori e sui genitori.

 Diverse associazioni ed esperti di diritto – chiude la mozione licenziata dal Consiglio astigiano – si sono espressi contro il disegno di legge evidenziandone gli aspetti critici e potenzialmente nocivi per la tutela dei diritti dei minori o delle donne specialmente in situazioni di abusi e di volenza”.