Apre Asti Teatro 41: in scena allo Spazio Kor “La notte dei fantasmi” e “Romeo e Giulietta, l’amore è saltimbanco” in piazza San Secondo
Si apre ufficialmente Asti Teatro 41 questa sera, giovedì 20 giugno, allo Spazio Kor con l’anteprima, alle 19, de “La notte è dei fantasmi”, il nuovo progetto people-specific ideato e diretto dalla regista Eleonora Pippo (vincitrice nel 2010 con il Mulino di Amleto della prima edizione del Premio Scintille con “Come fu che in Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se ne accorse” di Davide Carnevali) che ha per protagonista un gruppo di ragazze e ragazzi di Asti. Nel tempo record di sette giorni questa compagnia locale temporanea parteciperà alla creazione di una performance originale ispirata all’omonima sceneggiatura del fumettista Ratigher con contributi video curati da Pier Paolo Ceccarini.
Una festa tra tredicenni, una serie di telecamere che riprende in diretta tutto quello che accade. Questa la situazione in cui si ficca Zurlo, uno spregiudicato studente delle medie che per guadagnare qualche soldo vende le riprese della festa a un servizio online di guardoni. La notte però è dei fantasmi: tre smidollati cani sciolti e un fantasma ‘vero’ irrompono alla festa portando terrore e tensione nel gruppo di ragazzini costringendoli a guardare in faccia la paura più profonda. Migliaia di utenti, nascosti dietro i loro schermi, spiano senza muovere un dito… Sul palco Anna Piacenza, Bruna Cirillo, Cinzia Ostorero, Fabio Condemi, Filippo Riccomagno, Gabriele Cico, Gaia Becchio, Giorgia Covello, Lorenzo Fracchia, Marta Piane Delle, Nicolo’ Enrico, Orazio Sciacchitano, Sofia Masino. Produzione: Fondazione Luzzati Teatro della Tosse ed Eleonora Pippo, con il sostegno di Ratigher e Coconino Press Fandango Editore e del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/ Kilowatt Sansepolcro).
Alle 22, il programma prosegue in piazza San Secondo “Romeo e Giulietta, l’amore è saltimbanco” di Stivalaccio Teatro, con Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Coppelli, che cura anche la regia. 1574. Venezia in subbuglio. Per calli e fondamenta circola la novella: Enrico III di Valois, diretto a Parigi per essere incoronato Re di Francia, passerà una notte nella Serenissima. Un onore immenso per il Doge e per la città lagunare. Giulio Pasquati e Girolamo Salimbeni, coppia di ciarlatani saltimbanco dai trascorsi burrascosi, vengono incaricati di dare spettacolo in onore del principe. Mica una storia qualunque, bensì la più grande storia d’amore che sia mai stata scritta: Romeo e Giulietta. Due ore di tempo per prepararsi ad andare in scena, provare lo spettacolo ma, soprattutto: dove trovare la “Giulietta” giusta, casta e pura, da far ammirare al principe Enrico? Ed ecco comparire nel campiello la procace Veronica Franco, poetessa e “honorata cortigiana” della Repubblica, disposta a cimentarsi nell’improbabile parte dell’illibata giovinetta. Si assiste dunque ad una “prova aperta”, alla maniera dei comici del Sogno di una notte di mezza estate, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime.