Asti Pride- Mi si nota di più se ne parlo bene o se ne parlo male?
Si avvicina la data del primo Pride astigiano. Il 6 luglio, con ritrovo alle 16 in piazza Campo del Palio, partirà il corteo dell’orgoglio LGBTQI che, passando da corso Einaudi, piazza Alfieri, corso Alfieri, piazza Roma, arriverà in piazza San Giuseppe.
Con l’avvicinarsi della data dell’evento si scatenano anche le dichiarazioni pubbliche di chi è a favore e di chi è contrario. Ha destato particolare scalpore l’intervista rilasciata dall’assessore alla cultura Gianfranco Imerito nella quale ha dichiarato che sicuramente non parteciperà perché si tratta di una “manifestazione violenta e indecente”. Le posizioni dell’assessore erano note fin da quando in consiglio comunale non votò la concessione del patrocinio della Città al Pride. Finora però Imerito aveva evitato una presa di posizione così dura e diretta.
Il più sorpreso dalle dichiarazioni dell’assessore è stato sicuramente il sindaco Maurizio Rasero, non certo gli organizzatori del Pride che sono già abituati agli attacchi, e d’altra parte organizzano la manifestazione proprio per respingerli pubblicamente. Rasero ha risposto al suo assessore dal palco della conferenza organizzata dalla Cgil ieri, 3 luglio, alla quale erano presenti Susanna Camusso, ex segretario dell’organizzazione sindacale, e il giornalista Gad Lerner.
Concedere il patrocinio al Pride – ha detto convinto Rasero – non è stata certo una decisione facile. Alcuni componenti della giunta hanno riflettuto se fosse ancora il caso di appoggiare la mia maggioranza, dopo questa delibera. Ma il mio impegno di fare di Asti una città inclusiva e che rispetta i diritti di tutti parte anche da queste decisioni. Ho partecipato al Pride di Alba prima di decidere che non ci fosse nulla di sconvolgente in questa manifestazione. Ho parlato con le istituzioni, con la polizia municipale, con il servizio di sicurezza, con i cittadini albesi. Nessuno ha manifestato fastidio o si è ritenuto offeso dai manifestanti. Nessun eccesso e nessuna violenza.
Alla luce di quello che ho letto oggi sui giornali – ha concluso Rasero – forse voterei doppiamente per il patrocinio”.
Contrari al Pride sono da sempre i rappresentanti di Fratelli d’Italia attraverso la voce del vice sindaco Marcello Coppo e di esponenti della Lega che non hanno lesinato prese di posizione pubbliche e comunicati stampa. Qualche, non troppa velata, minaccia è arrivata da Forza Nuova Asti che vorrebbe organizzare una contro manifestazione, ma che finora ha fatto sentire la sua voce soprattutto sui social con tutto il corredo di commenti omofobi.
Il Pride, nel lungo percorso di preparazione, ha ricevuto molte adesioni e sostegno da più parti, da personaggi noti e da semplici cittadini. Importante il coinvolgimento della città con i commercianti e gli esercenti che hanno già cominciato ad allestire le loro vetrine a tema “arcobaleno”.
Intanto è stato designato un “padrino” del Pride che sarà Carlo Gabardini, attore e scrittore che ha recentemente presentato ad Asti il suo ultimo libro “Churcill, il vizio della democrazia“.
Trai i sostenitori: Santero Wines, protagonista di un incidente “diplomatico” qualche mese fa con un commento omofobo comparso sulla pagina del sito aziendale. Incidente ricomposto dal proprietario dell’azienda spumantiera, con scuse pubbliche e un sostegno reale con l’acquisto di un cospicuo numero di biglietti della lotteria di autofinanziamento del Pride e l’emissione di una limited edition di bottiglie di spumante molto pop sui motivi arcobaleno.
Sostengono il Pride anche: Chiara Dello Iacovo, Fridays For Future Asti, Scuola Calcio Astigiana, Dario Accolla, Chiara Buratti, Comitato delle Pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Asti e Alba e l’avvocato Bagnadentro Maria, Babel Festival, FuoriLuogo, Andrea Bosca, Non Una Di Meno – Asti, Massimo Cotto, Andrea De Rosa, Camilla Musso, Luca Argentero, Davide Toffolo e i Tre allegri ragazzi morti, MedAcross Onlus, Fidia Palestre, Alter Ego, my fitness club, Daniele Gattano, Simone Coppo, Sergio Ponchione, Rebecca Valente, Matteo Bisaccia, Sara Vergano, Giulio Morra, Roberto Signorini, Rossana Turri, Gabriele Sanzo, Iris Gay, Nicola Colucciello, Giò, Antonio Catalano, Matteo Bravo, Yara Piras, horror vacui, Sara Mazzetti, Antonio Guarene, Filippo Pinsoglio, Paola Malfatto, Letizia Monaco, Elena Vecchi, Stefano Porro, Vittorio Roberto, Raffaele Iachetti, Mac, Marisa Garramone, Maurizio Rizza, Angelo Orazio Pregoni e Cristiano Porelli e sicuramente tantissimi cittadini comuni che parteciperanno al corteo di sabato 6 luglio.
Gli organizzatori hanno risposto a tutti i commenti di contrarietà invitando tutti a partecipare perché “il Pride sarà il luogo dell’inclusione e della rivendicazione della dignità umana di tutti”.
Carmela Pagnotta