Andrea, da Cambiano alle Olimpiadi della Cultura e del Talento
Circa 1.700 squadre per un totale di 10.000 e più ragazzi; questi sono alcuni dei numeri delle Olimpiadi della Cultura e del Talento tenutosi quest’ anno, e che è alla decima edizione. “I ragazzi erano tutti appartenenti alle Scuola Superiore di tutta Italia, è da qualche anno anche di alcune scuole estere. La Svizzera, è nelle scorse edizioni la Spagna e l’ Albania”, mi riferisce Andrea Miccoli, vent’ anni, di Cambiano, al secondo anno di economia e commercio e che è uno degli organizzatori insieme ad altri giovani di età compresa tra i 20/26 anni. Con a capo Daniele Ceccarelli, che è il creatore dell’ evento, una quarantina di ragazzi sono partiti all’ inizio dell’ anno con le selezioni per arrivare ai primi di maggio con le finali a Tolfa (RM). “È stato faticoso ma assolutamente entusiasmante ascoltare tutti e con la stessa attenzione per estrapolare il meglio da ognuno. Solo con l’ ascolto si può elaborare una vera linea critica con sfumature personali”. L’ edizione 2019 è stata vinta dalla scuola Carpe Diem liceo Da Vinci, guidata dalla professoressa Mila Lucisano. -Su quali prove si sono confrontati? “Gli argomenti sono molteplici: si è passati dall’ attualità alla cultura per i giochi di Galileo. Dalla musica alla storia dell’ arte, alla letteratura inglese, educazione civica, storia geografia, scienze. Le materie erano tante e non c’ è una specifica disciplina: si spazia da un punto all’ altro”. Immagino che selezionare 10.000 persone, per estrapolare il meglio non sia stato facile. Lo scopo è chiaro. – Il tuo, Andrea, qual’ è? “Ho vinto insieme ai miei compagni, e ci tengo a precisare che sono sopratutto amici, l’ edizione 2016/17; subito dopo gli organizzatori ci hanno chiesto se volevano far parte del team, a cui noi coralmente abbiamo risposto con un convinto si. Avevamo vissuto un’ esperienza grandiosa, entusiasmante, e nello stesso tempo seria e formativa. Il mondo ha bisogno di credere nell’ energia positiva, di credere nelle proprie capacità e talenti, e sento che io e altri giovani possiamo fare molto. Credo nella regola di causa effetto: tutto quello che fai ti ritorna, è io voglio essere felice. Vorrei che altri come me, credessero di più in se stessi e in questo progetto meraviglioso che è la vita”. – Chi vuoi ringraziare? “Tutti gli enti che ci hanno supportato: dalla Regione Piemonte alla sindaca di Torino Chiara Appendino che mi ha sorpreso perchè, ci ha trattati come amici di vecchia data e che ha fortemente appoggiato il nostro progetto. Le altre regioni che ci hanno ospitato, e per ultimi, ma i più importanti, le persone della mia famiglia. I miei genitori a cui devo molto, mio fratello che adoro a che mi fa ridere, e mio nonno, il mitico Aldo. 83 anni di saggezza e di bellezza”. ( Antonella Rutigliano)