PIEMONTE ARTE: CHIERI, PAVAROLO, MONCALIERI, UNIA, NOVARA, LATTES, DE MARCHI, M.A.O., SALAMON, EBALGINELLI, GIANSONE, GIORDA
coordinamento artistico: Angelo Mistrangelo
CHIERI: “DOVE SI CREA L’ARTE”, GLI SPAZI DEGLI ARTISTI
L’Unione Artisti del Chierese, col patrocinio del Comune di Chieri, organizza per domenica 29 settembre ore 10-12 e 16-19 l’evento “Dove nasce l’arte”. L’iniziativa nasce per creare occasioni d’incontro, per conoscere in modo semplice e diretto gli artisti di Chieri e gli spazi creativi nei quali operano. E’ un invito rivolto ai cittadini e agli appassionati d’arte, per addentrarsi nei luoghi un po’ appartati, adibiti al lavoro artistico creativo ( studi, laboratori) per conoscere il loro lavoro, confrontarsi, per osservare da vicino quello che sta attorno all’artista nel suo ambiente artistico, dove il pensiero, l’idea, tende a prender corpo.
I laboratori che potranno essere visitati sono:
ASSOCIAZIONE IL QUADRATO 2 INCISIONE VICOLO DEI MACELLI 8 3333049348 ilquadrato.2@libero.it
BRUNO CIASCA ARTI VARIE Scarto Matto, vicolo albussano 4 3394476005 brunociasca@gmail.com
GUIDO PERSICO pittura via roma 7 3404751425 guidper@tiscali.it
ASSOCIAZIONE MUSE ARTI VARIE VIA SAN FILIPPO 2 associazionemusechieri@gmail.com
TEGI CANFARI SCULTURA VIA SAN DOMENICO 14 3403857179 tegicanfari2@yahoo.it
DANIELA GIODA FIBER ART VIA SAN DOMENICO 14 3355252543 daniela.gioda@libero.it
ANNA MARIA CASALE PITTURA E DECORO VIA CARLO ALBERTO 5 3926767440 cose.belle90@gmail.com
EFFEOTTOCHIERI fotografia Galleria Palazzo Opesso, via San Giorgio 3 3382264331 f8chieri@gmail.com
BENIAMINO BONETTO DESIGNER VICOLO DELLA MADONNETTA 1 3276203708 info@bonettodesignarredamento.com
SILVIO VIGLIATURO vetro piazza duomo 3d 011/9422568
MAURIZIO SICCHIERO PITTURA e INCISIONE VIA TANA 13 3384710717 maurizio.sicchiero@gmail.com
VITTORIO VARRE’ PITTURA VIA V. COLOMIATTI 2 3207680015 info@vittoriovarre.com
LA CANTRA ONLUS TESSITURA TELAIO STRADA FONTANETO 26 3333128755 lacantraonlus@gmail.com
RAFFAELLA ROCHIRA E LUIGI DE CAS PITTURA PAVAROLO via Del Mondo 1 3805448003 raffroch@hotmail.com
PAVAROLO: CINQUE ESPOSIZIONI IN QUATTRO SPAZI PER L’AUTUNNO D’ARTE
Lo Studio Museo Casorati e l’Emporium Project presentano al pubblico le mostre “Ritraggo” (Gosia Turzeniecka), “Tempi piegati” (Julie Polidoro), “In memory” (Hiba Schahbaz), “Black girl in Shangai” (Sabine Delafon) e “INfront of”
Inaugurazione sabato 28 settembre alle 16
Sabato 28 settembre, alle 16, riapre al pubblico lo Studio-Museo Casorati di Pavarolo con una mostra di opere di Gosia Turzeniecka e Julie Polidoro. Contemporaneamente altri tre spazi in paese si aprono all’arte contemporanea. Le mostre resteranno aperte fino al 10 novembre.
Lo Studio Museo Felice Casorati, la Project Room, l’ EX_EMPORIO e i muri di INfront of, sono una serie distinta di mostre ed eventi che pongono al centro l’arte contemporanea rilanciando Pavarolo come vivace polo culturale, che grazie alla solidarietà dei cittadini, dell’Amministrazione comunale e dei curatori, apre al pubblico spazi da tempo chiusi, riconvertendoli all’arte contemporanea. Allo Studio-Museo Casorati le opere delle due artiste Julie Polidoro e Gosia Turzeniecka, che dopo aver lavorato in residenza a Casa Casorati nel giugno 2018, immerse nei luoghi della pittura casoratiana e respirando l’atmosfera della dimora, espongono i lavori che hanno creato a partire da questa esperienza Il progetto è a cura di Francesca Solero.
Lo sguardo di Gosia in “Ritraggo” si muove tra l’indagine delle possibilità del paesaggio, in una restituzione immediata e sintetica, e l’attrazione verso il ritratto, in una scelta cromatica che negli ultimi anni ha prediletto il bianco e nero dell’acquerello, ma che in questa occasione si apre inaspettatamente al colore e all’olio. Gli scorci prospettici, che indugiano sul particolare e attraversano i soggetti dipinti, ci raccontano il mondo da vicino, all’opposto di Julie Polidoro, nella sua esposizione intitolata “Tempi piegati”, che ritrae il territorio da una prospettiva aerea. La sua restituzione del paesaggio avviene attraverso la rappresentazione di cartografie e mappe. Nelle sue opere, territori/stati colorati convivono tra coordinate spaziali ed emotive, racchiudono memorie che descrivono passaggi e permettono allo sguardo di navigare tra una lettura ludica ed una storica, dalla riflessione sulla geografia imperialista della storia a quella delle economie politiche contemporanee. La piega si rivela l’unico elemento “tridimensionale”, gesto dell’artista che crea una duplice lettura, un ulteriore spazio nello spazio pittorico.
Con l’occasione della riapertura dello Studio Museo, riparte anche Emporium Project a cura dell’associazione culturale PLUG IN, in tre spazi espositivi: la Project Room, in via maestra 22, che una volta era la stanza di passaggio dell’Emporio di Pavarolo – l’unico negozio di alimentari rimasto in paese, rispetto ai 5 negozi del passato – e altri due nuovi spazi espositivi, INfront of e l’EX_EMPORIO. INfront of è il muro perimetrale di una casa privata di fronte allo Studio-Museo, in via del Rubino, generosamente ristrutturato e intonacato dal proprietario, dove saranno presentati due murales realizzati appositamente da Julie Polidoro e Gosia Turzeniecka, quasi come un’estensione della mostra allestita all’interno dello Studio.
L’EX_EMPORIO, in via Maestra 13 – lo storico negozio del paese gestito da Beppe, poi diventato magazzino chiuso – ora riapre totalmente rinnovato grazie alla generosa collaborazione del proprietario, dei cittadini e volontari, dove, in collaborazione con Noire Gallery di Torino, saranno esposte diverse miniature su carta eseguite dall’artista pachistana, ma residente a Brooklyn (New York), Hiba Schahbaz, nella mostra dal titolo “In memory”. Nelle sue opere, realizzate principalmente con carta, tè nero e pigmenti a base di acqua, l’artista rappresenta i corpi delle donne mentre fa riferimento all’autoritratto, creando uno spazio per se stessa e per le altre donne con cui raccontare e rivendicare le loro storie. La figura femminile per dispiegare una narrazione che trascende i confini culturali e politici. L’artista racconta la sua storia abbellendola pesantemente con immaginazione e metafore, dove la forma femminile diventa lo strumento per descrivere pensieri e preoccupazioni di regni socioculturali e politici difficili. Da quando è emigrata negli Stati Uniti, la sua pratica si è estesa dalla pittura in miniatura alle opere su carta a misura d’uomo.
Sempre all’interno del progetto Emporium Project, nella sede della Project Room (via Maestra 22) l’artista francese, ma residente a Milano, Sabine Delafon realizza un’installazione sonora, visiva, ambientale, che diventerà dimensione esperienziale. “Black girl in Shanghai” è una figura fugace dall’apparizione virtuale, un’interferenza sensoriale a metà tra suono e immagine, che si decompone nel momento in cui sembra stia per definirsi. Per ore risuonerà una canzone per voci e strumenti, ogni volta in una versione diversa, che partendo da quella precedente, cede il passo a quella successiva. Un loop continuo in cui entrare e perdersi, abbandonandosi a coordinate spazio-temporali estranee a quelle del flusso della realtà.
La giornata inaugurale si concluderà a Casa Casorati, che per l’occasione sarà aperta ospitando altre opere delle artiste Julie Polidoro e Gosia Turzeniecka ed un’opera di Sabine Delafon della serie “Be Careful!”, scultura liquida trasparente, acqua e formalina, per ricreare concettualmente l’habitat necessario alla vita e la sintesi chimica che ne consente la conservazione. Una costruzione molto fragile. Fragili palline di vetro trasparente, unite nel tentativo di comporre un ritratto credibile e armonico che collega gli elementi giusti per esistere e resistere.
Informazioni pratiche
Lo Studio-Museo Casorati è in via del Rubino 9, a Pavarolo (TO)
I murales di INfront of sono di fronte allo Studio Museo, in via del Rubino
La Project Room è in via Maestra 22
L’EX_EMPORIO è in via Maestra 13
Inaugurazione di tutte le mostre sabato 28 settembre, dalle 16. Le mostre, a ingresso libero, resteranno aperte al pubblico sino al 10 novembre.
Apertura al pubblico dello Studio-Museo Casorati tutte le domeniche pomeriggio, dalle 15 alle 18.
Gli orari della Project Room in via Maestra 22 sono: lunedì-sabato 6,30-13,30 e 16-20, domenica 6,30-13,30.
L’EX_EMPORIO per la mostra delle miniature di Hiba Schahbaz è visitabile solo su appuntamento telefonando al 373/8784575.
E’ possibile visitare le mostra su appuntamento durante la settimana, per scuole e gruppi di minimo 12 persone. Prenotazioni alla mail: turismo@comune.pavarolo.to.it.
Per informazioni sono consultabili i siti internet: www.pavarolo.casorati.net e www.comune.pavarolo.to.it.
MONCALIERI, BAM ON TOUR 2019: TODAY ARTE ED AMBIENTE : UN DIALOGO TRA NATURA E CULTURA
Fonderie Teatrali Limone via Pastrengo 88 Moncalieri
Inaugurazione venerdì 27 settembre 2019 ore 18.00
Direttore Artistico : Prof. Riccardo Ghirardini
Curatore : Prof. Edoardo Di Mauro
Art Director : Giovanna Repossi Spelta
Contributo teorico del Prof. Massimo Barzagli
La BAM – Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte ha una precisa finalità, in controtendenza rispetto alla “biennalite” caratterizzante la scena artistica contemporanea nell’era della globalizzazione, che è quella di valorizzare l’arte e la creatività piemontesi dal secondo dopoguerra ad oggi, secondo un percorso che, ad ogni scadenza, si indirizza verso aree diverse di analisi storica e contenutistica. Dopo “Proposte artistiche in Piemonte 1996/2004” della sperimentale edizione del 2004, e “Arte in Piemonte 1975/1995” tema del 2006 e prima fase di reale consolidamento dell’iniziativa, ed il significativo intermezzo della “BAM on Tour 2007”, nel 2008 abbiamo approntato una manifestazione intitolata “Art Design”, che ha conosciuto un significativo corollario nell’estate 2009 con uno spettacolare allestimento presso il Castello di Racconigi che, unitamente alla presenza ad Artissima, ha sancito il lancio definitivo di una manifestazione nata per pura scommessa intellettuale e tramutatasi in un appuntamento importante nel folto panorama di iniziative artistiche che caratterizza Torino ed il Piemonte. Nel 2010 con “BAM Piemonte Project Grafik” , bissata con “BAM on Tour 2011” per la prima volta a Torino, abbiamo, con successo, privilegiato il rapporto tra l’arte e la grafica pubblicitaria ed industriale, ma anche il fumetto ed il neo pop. La quinta edizione della BAM si è svolta, dopo Verbania per le prime tre edizioni e Carmagnola per la quarta, a Chieri, in sedi prestigiose quali la Biblioteca e l’Imbiancheria del Vajro, ed anche nelle vetrine del centro cittadino, con il titolo “Contemporary Photobox 2012”, con l’ obiettivo di cogliere l’evoluzione di una linea stilistica legata all’uso delle tecnologie quindi fotografia, video ed immagine digitale. La “BAM on Tour 2013”, dedicata alla giovane fotografia piemontese, si è svolta presso l’NH Lingotto Tech. Con la sesta edizione, anticipata rispetto al consueto nel febbraio 2014 sempre presso l’Imbiancheria del Vajro, “BAM Piemonte Project 6 80”, dedicata a quel stimolante e controverso decennio, ed un allestimento coronato da un autentico e pieno successo, riteniamo che la BAM sia entrata definitivamente nell’eccellenza delle rassegne artistiche della nostra regione. Fatto certamente confermato dalla “BAM on Tour 2015”, che, in sintonia con le celebrazioni religiose svoltesi nel 2015 nella nostra regione, ha allestito una mostra in tema presso il Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri, dal titolo “Il cuore sacro dell’arte. La dimensione spirituale nell’arte piemontese contemporanea”. L’edizione 2016, svoltasi nel Foyer delle Fonderie Teatrali Limone. a Moncalieri, ha affrontato un tema affascinante ma non facile per chi è costretto, come noi, a rapportarsi con budget ristretti, il rapporto tra arte e moda. La manifestazione, dal titolo “MODO. La moda dell’arte, l’arte nella moda”, ha avuto un esito assolutamente positivo. L’edizione 2017 della BAM on Tour, si è inoltrata, aggiornandolo nei contenuti, in un tema già sviluppato con successo nel biennio 2008/2009, quello del legame tra arte e design, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica.
Titolo “Contemporary Artdesign”. Luoghi divisi tra Moncalieri, Fonderie Teatrali Limone, e Torino, con due importanti spazi privati come la galleria Panta Rei, e Interni Bonetti.
L’ottava edizione della Biennale, per la prima volta nell’area metropolitana nord di Torino, presso gli ampi e bene attrezzati locali espositivi della Casa del Conte Verde in via Fratelli Piol 8 a Rivoli., ha affrontato la storia recente dell’arte contemporanea. Con il titolo “Anni Novanta : il decennio delle illusioni” si è discusso, con successo davvero notevole, di un decennio controverso come gli anni Novanta
Tema di questa settima edizione ON TOUR della Biennale, un argomento centrale alla poetica dell’arte contemporanea fin dagli Sessanta, quello del rapporto tra artificio, natura e cultura.
Titolo Today Arte ed Ambiente : un dialogo tra natura e cultura.
Artisti invitati :
Theo Gallino, Corrado Bonomi, Daniele D’Antonio, Stefano Martino, Ugo Venturini, Ornella Rovera, Delia Gianti, Gianni Gianasso, Roberta Toscano, Cinzia Ceccarelli, Monica Garone, Milla Bandiera, Tea Giobbio, Giulia Gallo, Giuseppe Falcone, Silvia Fubini, Fulvio Bortolozzo, Eraldo Taliano, Annamaria Serra, Manuela Carrano, Elena Radovix
Inaugurazione : venerdì 27 settembre 2019 ore 18.00
Fonderie Teatrali Limone via Pastrengo 88 Moncalieri
Durata : fino al 29 ottobre per orario consultare il sito www.biennaledelpiemonte.com
Info : +39 3494665091 3356398351 hakassociati@gmail.com
MOSTRA DELLO SCULTORE SERGIO UNIA A ROCCAFORTE DI MONDOVI’
NOVARA: “ACQUE E TERRITORIO – l’eredità di Leonardo da Vinci”
Mostra al Castello Visconteo Sforzesco di Novara
Inaugurata il 18 settembre, continua fino al prossimo 6 ottobre, presso il Castello Visconteo Sforzesco di Novara (Piazza Martiri), la mostra “Acque e territorio – l’eredità di Leonardo da Vinci”, a cura dell’Associazione Irrigazione Est Sesia e della Fondazione Castello di Novara, con i seguenti orari di apertura: dal martedì al venerdì al mattino con ingresso riservato alle scuole su prenotazione; pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00; lunedì chiuso.
Della sua attività di “idraulico”, durante il soggiorno alla corte di Ludovico il Moro, soggiorno in cui Leonardo ebbe la carica di “ingegnere camerale” o “inzeniarius ducalis”, non si sa molto. Non abbiamo a disposizione nessun documento che permetta di attribuire a lui una o più opere che negli anni 1498 e 1499 furono realizzate nel campo del regime delle acque del ducato, ma i documenti pervenuti e quanto resta del codice atlantico permettono di immaginare quella che presumibilmente era la sua attività. Egli aveva la responsabilità della manutenzione delle opere e dell’efficienza delle vie d’acqua. Doveva curare gli studi dei Navigli che sulla sponda destra del Ticino facevano capo al sistema della Sforzesca, non ancora terminato, e che interessava molto al Moro, per la fertilità delle terre che si trovavano attorno al castello che ai canali ha dato il nome. Tra le altre cose, in questi anni, inizia i suoi studi sulla velocità di efflusso delle acque. Le porte e le conche lo portano ad esempio ad individuare nuove soluzioni più pratiche e sicure.
In questo contesto, benché non sia documentata la presenza di Leonardo nel Novarese, abbiamo testimonianze dei suoi studi nella storia della Roggia Mora e del Naviglio Sforzesco, due vie d’acqua fondamentali per la campagna novarese e lomellina. La rassegna è allestita, come si è detto, nelle sale del Castello Visconteo Sforzesco di Novara e ci mostra quanto sia ancora contemporaneo il lavoro leonardesco per ciò che riguarda gli studi sull’utilizzo dell’acqua distribuita tra Lombardia e Piemonte, attraverso il sistema idrico gestito e regolato dai Consorzi di Bonifica, come il Consorzio dell’Est Sesia.
In mostra sono esposti i modelli in legno tratti dai codici leonardeschi, provenienti dall’Ecomuseo del Mulino di Mora Bassa, accompagnati da antichi documenti e mappe trovati nell’Archivio Storico delle Acque e delle Terre Irrigue del citato Consorzio Est Sesia di Novara. La rassegna intende, in particolare, trovare possibili segni dell’eredità del pensiero di Leonardo, cercando questi segni appunto nel sistema irriguo piemontese e lombardo della nostra epoca. Un sistema famoso e unico in Europa, che ha consentito la coltivazione del riso su larga scala, attraverso: irrigazione, bonifica, misura e governo della forza idraulica.
Enzo De Paoli
ALBA: MOSTRA “MARIO LATTES ARTISTA POLIEDRICO”CON ACQUERELLI E OPERE A TECNICA MISTA SU CARTA
Mostra organizzata da Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con Famija Albèisa
in occasione del Premio Lattes Grinzane 2019
Da sabato 5 a domenica 27 ottobre 2019
Inaugurazione sabato 5 ottobre ore 18
Famija Albèisa, via P. Belli 6, 12051 Alba (CN)
Ingresso libero
www.fondazionebottarilattes.it
In occasione del Premio Lattes Grinzane 2019, la cui sezione La Quercia quest’anno insignisce lo scrittore di fama mondiale Haruki Murakami, la Fondazione Bottari Lattes, in collaborazione con Famija Albèisa, propone la mostra “Mario Lattes artista poliedrico”. L’esposizione inaugura sabato 5 ottobre ad Alba ed è visitabile fino al 27 ottobre 2019, a ingresso libero (Famija Albèisa, via P. Belli 6) con il professor Vincenzo Gatti del comitato scientifico della Fondazione. L’esposizione propone oltre trenta lavori poco conosciuti e mai esposti ad Alba e nel Cuneese e si concentra in particolare su acquerelli, gouache e opere a tecnica mista realizzati su carta, quali Marionette (1989), Studio di testa (1984), Anfiteatro con nuvola nera (1970), Grande uccello e rovina (1971), Soggiorno di via Calandra (1978). A questi si affiancano dipinti a olio (Nudo sul tappeto, 1985) e incisioni (La rosa, 1970), più noti al pubblico. Le opere esposte documentano la versatilità del talento di Mario Lattes (Torino, 1923-2001) e le diverse forme espressive da lui sperimentate nel corso della sua carriera di pittore, incisore, scrittore ed editore. Artista raffinato, capace di dare vita a immagini oniriche, Mario Lattes ha sperimentato tecniche e linguaggi eterogenei, con i quali ha espresso il dolore dell’esistenza e la propria rivendicazione di libertà da ogni pregiudizio. La sua opera racchiude momenti d’ispirazione ora astratta ora espressionista, ora visionaria, per approdare a suggestioni visive, senza mai essere imprigionata in categorie o movimenti. La mostra è arricchita dall’esposizione di volumi e scritti di Mario Lattes, tra cui i romanzi come Il borghese di ventura (Einaudi, 1975; Marsilio, 2013), L’incendio del Regio (Einaudi, 1976; Marsilio, 2011), la tesi di laurea Il Ghetto di Varsavia (Edizioni Cenobio, 2015) e alcune pubblicazioni di Questioni, rivista fondata da Lattes nel 1953 (dapprima con il titolo di Galleria).
“Mario Lattes artista poliedrico” è realizzata con il sostegno di Regione Piemonte, Comune Alba, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Comune di Monforte d’Alba, Cantina Terre del Barolo.
“Mario Lattes artista poliedrico”
Da sabato 5 ottobre a domenica 27 ottobre 2019 / Inaugurazione sabato 5 ottobre ore 18
Orari: mercoledì – venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 18. Ingresso libero
Sede: Famija Albèisa, via P. Belli 6, 12051 Alba (CN)
Info: 0173/789282 – segreteria@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes
Parallelamente, la Fondazione Bottari Lattes presso la sua sede a Monforte d’Alba ospita la permanente dedicata alla sua carriera di pittore: un’esposizione di opere di grande formato per ripercorrere un’avventura artistica che si sviluppa dagli anni Cinquanta agli anni Novanta. Tra le opere esposte: Autoritratto (1990), Figura con nuvola (1970), Composizione astratta (1956), Merceria (1978), Nudo di donna che dipinge (1989), Cassettone (1966), Natura morta (1966), Donna con bambina (1983).
Mostra permanente di Mario Lattes
Da lunedì 1 ottobre 2019
Orari: lunedì-venerdì ore 10-12.30 / 14.30-17. Ingresso libero
Sede: Fondazione Bottari Lattes, via G. Marconi 16, 12056 Monforte d’Alba (CN)
Info: 0173/789282 – segreteria@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes
REGIONE PIEMONTE: MOSTRA “DONNE E FISICA”
L’importante apporto delle donne al mondo della fisica è il tema della mostra d’arte nell’ambito del Festival Teatro e Scienza 2019. La mostra “Donne e Fisica””, ospitata nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino, presenterà dipinti e sculture di Angela Betta, Martino Bissacco, Gianfranco Cantù, Maria Grazia Fiore, Attilio Lauricella, Silvana Maggi, Nikolinka Nikolova e Luciana Penna. Nella mostra vengono ritratte sei donne che hanno dato contributi importantissimi allo studio della Fisica dal 1700 ad oggi e sono interpretati artisticamente fenomeni fisici come i quark, la fissione nucleare, la meccanica quantistica, gli universi paralleli, i black holes, le pulsar, la collisione di galassie, la gravitazione universale, il ponte di Einstein-Rosen, il magnetismo e l’elasticità. L’inaugurazione avverrà martedì 24 settembre, alle ore 17,30.
Gianfranco Cantù presenta i ritratti di Wu Jianxiong, cinese che porta al posto del copricapo tradizionale un esempio di scissione nucleare, di Laura Bassi, con un basamento di libri per le torri bolognesi, e di Jocelyn Bell con la struttura dei pulsar. Luciana Penna ha curato i ritratti delle donne Premio Nobel per la Fisica: Marie Schlodowska Curie, che frantuma le rocce di pechblenda, Donna Strickland e il suo metodo per generare impulsi ottici ultracorti ad alta intensità, Maria Goeppert-Mayer e il nucleo dell’atomo. Angela Betta ha scelto di interpretare alcune delle città invisibili di Calvino, quelle che hanno un aggancio col mondo fisico. Martino Bissacco si concentra su favolosi black holes raggiunti dopo incredibili voli nel cosmo. Maria Grazia Fiore propone cammini affascinanti su tunnel spazio-temporali in cui si viaggia a velocità superiori a quelle della luce. Attilio Lauricella sperimenta tecniche e colori nuovi per splendidi mondi lontani e per universi in cui la freccia del tempo non è data ab initio. Silvana Maggi gioca sul contrasto tra i materiali di uso quotidiano e la magica rappresentazione di universi lontani. Nikolinka Nikolova propone infine l’infinitamente piccolo.
La mostra, ad ingresso libero, si potrà visitare sino a domenica 6 ottobre, tutti i giorni, dalle ore 10 alle 18. Sono in programma eventi collaterali, consultabili su www.teatroescienza.it
DE MARCHI, MOSTRA “ITINERARI”
M.A.O. , MOSTRA “SULLE SPONDE DEL TIGRI”
Suggestioni dalle collezioni archeologiche del MAO: Seleucia e Coche
21 settembre 2019 – 12 gennaio 2020
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico 11, Torino
Nei lunghi secoli intercorsi tra l’impresa di Alessandro Magno e l’avvento dell’Islam, gli orizzonti del mondo conosciuto si dilatarono come mai prima d’allora. In quel mondo nacquero le città così come le concepiamo oggi, luoghi d’interrelazioni all’interno di una rete connettiva capillare che univa il Mediterraneo alla Cina. In uno dei punti più nevralgici di questa rete globale – la Mesopotamia centrale – furono fondate capitali d’importanza e dimensioni ineguagliate, in un processo che culminò con la fondazione di Baghdad. La prima capitale fondata in quel luogo fu, alla fine del IV secolo a.C., Seleucia al Tigri, metropoli estesa quanto Torino nel Settecento, alla quale seguì, sull’altra sponda del fiume, la mitica Ctesifonte, poi integrata nel III secolo d.C. con la città rotonda di Coche (o Veh Ardashir). Questi due poli d’attrazione sulle sponde opposte del Tigri rivaleggiarono e prosperarono per secoli, alternandosi nel reggere le sorti di imperi che furono la controparte di Roma. A partire dal 1964, gli scavi svolti dal Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia nei siti di Seleucia e Coche, portarono alla luce strutture abitative e manufatti di varia natura.
La mostra, a cura di Vito Messina, Alessandra Cellerino, Enrico Foietta con la collaborazione di Claudia Ramasso, presenta una selezione di circa 40 piccoli reperti quali ceramiche, terrecotte, vetri e oggetti d’uso comune rinvenuti nelle due città, mettendo in dialogo la produzione di età ellenistico-partica, proveniente dal sito di Seleucia, con quella sasanide di Coche.
Non esistono in Europa collezioni di reperti archeologici provenienti da Seleucia e Coche, ad eccezione di quella conservata oggi al MAO: nel mondo, solo il Kelsey Museum di Ann Arbor (Michigan) e l’Iraq Museum di Baghdad vantano collezioni analoghe. Questa mostra, immaginata nell’ambito del progetto Collezioni (in)visibili, del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino finanziato dalla Fondazione CRT, è una delle rare occasioni offerte al grande pubblico di confrontarsi con la storia di quelle grandi e poco conosciute città, e dei Torinesi che le hanno riscoperte. Durante il periodo di apertura dell’esposizione sono previste conferenze e attività dedicate a scuole e famiglie mirate ad avvicinare bambini e ragazzi al lavoro dell’archeologo e alla lavorazione dell’argilla. Info su www.maotorino.it
MAO Museo d’Arte Orientale- Via San Domenico 11, Torino
ORARIO da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 11-19
INFO t. 011.4436932
mao@fondazionetorinomusei.it
www.maotorino.it
I “MANDALA” DELLA SCUOLA BUDDISTA ALLA “SALAMON” DI TORINO
La galleria “Elena Salamon – arte moderna” di Torino, Via Torquato Tasso 11 (Piazzetta IV marzo), propone in questo periodo una serie di “Mandala” dipinti nella scuola buddista tibetana Ladakha di Thangka della cittadina di Leh (regione del Ladakh, nella zona del Kashmir, India del Nord). Si tratta di opere dipinte a mano, con grande capacità, precisione e cura dei dettagli; una sorta di caleidoscopio di forme geometriche dai colori intensi e affascinanti. Si tratta di cerchi, quadrati e triangoli che richiamano il mondo spirituale del Buddismo. I Mandala infatti sono la rappresentazione dell’Universo e delle sue forze, in particolare nel Buddismo tibetano; essi rappresentano il tempio in cui risiedono le divinità.
Queste raffigurazioni vengono usate per la meditazione, la contemplazione e l’insegnamento, allo scopo di raggiungere uno stato di illuminazione, in particolare all’interno dei monasteri e delle case dei fedeli.
Al verso di ogni dipinto troviamo il mantra di benedizione “Om Ah Hum”, il cui significato si può riassumere in benedizione e purificazione del corpo, della parola e della mente. Mandala è un’antica parola sanscrita che significa cerchio. Il Mandala non è mai un normale disegno per quanto rappresentativo o simbolico, ma è il luogo creato da chi è in meditazione, dove contempla le divinità che vi hanno posto sede dopo la sua invocazione. Tale pratica religiosa si è diffusa, grazie al Buddhismo, per tutta l’Asia.
Enzo De Paoli
TORINO, ANTOLOGICA DI LILIANA EBALGINELLI
Libreria Antiquaria Freddi, v. Mazzini 40 Torino
fino al 10 ottobre 2019
orari da lunedì a sabato h 10.30-12.30 & 16.00-19.30
informazioni fabfredd@fastwebnet.it & 011/8178751
Liliana Ebalginelli, o semplicemente L, come preferisce firmarsi, vive a Milano e è nota a livello nazionale per la sua multiforme e stilisticamente unitaria attività di produzione, nel campo della poesia visuale e sonoro-performativa. Introdotta dall’artista Sandro De Alexandris e dal giornalista e editore Maurizio Spatola, L presenterà nello spazio della nostra Libreria un’antologica dei molti libri d’artista da lei prodotti nel corso di oltre un ventennio, accostandovi alcune delle verbo scritture e delle tavole, fotografiche e non, nate dalla sua scrittura. Poiché i suoi sono libri di poesia, visuali e d’artista allo stesso tempo.
Citiamo: Voyage (lilianaebalginelli Editrice,2001), a quattro mani composto con il poeta visuale Ferruccio Cajani. Manes (edizione 2010). L’Immateriale (Lucini Libri, 2013), Wholly (Lucini Libri, 2015) e Liliana ou la poésie. Dialogo del poema visivo di Ferruccio Cajani, edizione postuma da lei curata (Lucini Libri, 2017). Costituisce quest’ultimo la giustificazione teorica di Voyage e il manifesto della rivista sperimentale bilingue online di poesia contemporanea Ulu-Late (www.ulu-late.com), fondata nel 2001 con Cajani. Rivista che tuttora Liliana dirige e a cui hanno a lungo collaborato Arrigo Lora Totino e Maurizio Spatola. Gli 8 librini e il Catalogo della I serie della collana, aperta, Ritratti Portatili, recentemente presentati alla Galleria Scoglio di Quarto di Milano (maggio 2019): di piccolo formato e su carte pregiate, in pochissime copie, legate manualmente da Luca Cisternino secondo la tradizione giapponese del nobiru gajō (libro a fisarmonica). Preziosi libri-oggetto, accompagnati talvolta da cofanetti. Cui si aggiungono i 5 Ritratti in versione pop up – uno di questi dedicato a Giorgio Lucini, noto tipografo “di arte grafica” e editore, da poco scomparso – e i 2 di Rime Portatili, creati appositamente per l’occasione.
Sono libri presenti in Biblioteche e Archivi quali la Braidense e l’Ambrosiana di Milano, la Biblioteca del MART e la BNC di Firenze e di Roma, la Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco e della Normale Superiore di Pisa, dell’Accademia di Palermo, l’Archivio Caruso e l’Archivio Maurizio Spatola. Nelle sue opere, sofisticate e raffinate, frutto di una fine ricerca, sono continui i richiami pittorici e i rimandi alla cultura italiana e classica ma è presente anche la contemporaneità (come in Le rane o dell’Italia, libro d’artista realizzato nel 2016 in collaborazione simbiotica con Giorgio Lucini, attualizzazione della favola di Fedro all’Italia degli ultimi decenni).
Nei suoi lavori L utilizza diversi supporti, “media” (visivi, audio, fotografici) e linguaggi artistici. Nelle sue liriche è frequente il bilinguismo dei testi. Italiano e inglese creano una varietà di ritmi e di sonorità, esplorando le profondità della parola. Le parole si traducono in segni visuali, in lettere, in grafi, in linguaggi altri, che codificano, denotano e vogliono significare una personale e particolare autografia. E tuttavia, di norma, la leggibilità dei testi viene a essere rigorosamente preservata e anzi intensificata.
Eugenia Marengo e Piero Marengo
Libreria Antiquaria Freddi
STORYBOARD, PALADINO ALLA REGGIA DI VENARIA
L’opera dell’artista Mimmo Paladino, tra i principali e più affermati esponenti della corrente della Transavanguardia, appositamente realizzata per la Reggia, si afferma come un nuovo significativo tassello di arte contemporanea alla Venaria Reale. Ricco, complesso, articolato nei diversi linguaggi, questo progetto mette insieme pittura e disegno, scultura e installazione, persino il cinema che l’artista considera non solo il “primo amore” ma anche la sintesi perfetta delle sue visioni e intuizioni. Un’idea di cinema, in particolare, che vuole rendere omaggio al genio di Andrej Tarkowskij. Storyboard. Paladino alla Reggia di Venaria è un progetto dell’artista Mimmo Paladino promosso dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, vincitore della III edizione del bando Italian Council 2018, concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane DGAAP del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo. L’opera si dipana in tre stanze: la prima come un monocromo grigio uniforme, interrotto da una scultura che rappresenta una testa in mosaico incassata dentro un blocco di basalto. La seconda è lo “spazio” dei graffiti, pittura segnica e primordiale, una sorta di alfabeto di immagini, lettere, numeri, figure che da sistema comunicativo si trasforma in fantasmagoria visiva. Nella terza stanza, infine, torna la scultura che introduce la proiezione di fondo: frammenti di cinema dove si incrociano la memoria personale dell’artista con quella del pubblico.
LE SCULTURE DI GIANSONE ALLA VENARIA
Nel percorso di visita, nella testata delle Scuderie Juvarriane, si presentano quattro sculture di Mario Giansone, eclettico artista torinese. Il comodato gratuito è stato concesso dall’Associazione Archivio Storico Mario Giansone, presieduta da Giuseppe Floridia. Le opere sono:
Donna con levriero, 1956, marmo rosso Sant’Agata con inserto in marmo rosa del Portogallo e serpentino
La donna della domenica, 1956-57, marmo rosa del Portogallo e onice di Busca
Orchestra jazz–progressione genetica, 1967, porfido non lucidato
Il bacio, 1980, marmo rosa del Portogallo
A RACCONIGI LA MOSTRA DI ADRIANA GIORDA
Sabato 28 settembre a partire dalle ore 17 il Comune di Racconigi inaugura i nuovi spazi dedicati agli eventi culturali – nella propria sede, piazza Carlo Alberto 1, difronte al Castello Reale – e lo fa con una mostra della pittrice, nata a Racconigi, Adriana Giorda. L’evento rientra nei programmi dell’Associazione Culturale “Carlo Sismonda”, Centro Studi per la valorizzazione degli Artisti della Provincia di Cuneo, presieduta da Mario Abrate, ed è stata voluta dal Sindaco Valerio Oderda per ricordare l’Artista scomparsa a Torino nel gennaio 2018. Dopo l’infanzia racconigese, la Giorda si è formata al Liceo Artistico di Torino, dove ha svolto una buona parte della sua attività. La mostra è un compendio delle tecniche con cui si è espressa: olio, carboncino, litografia, china/tempera, pastello e acquaforte. Artista figurativa, che si è sempre ispirata ai grandi dell’Ottocento, attraverso quasi 50 anni di carriera e oltre 40 mostre personali, è rimasta fedele alla sua poetica, che pone al centro il tema della persona, in una riflessione che trae spunto da situazioni in cui la figura umana può essere colta in tutta la sua plasticità, come la danza. Suoi soggetti prediletti sono infatti le ballerine, che ritraeva in ogni posa possibile, nei ruoli più affascinanti del balletto o nei momenti di relax. Fu anche ritrattista di successo ed ha al suo attivo personaggi del mondo dello spettacolo (Vittorio Gassman, Gigi Proietti, Oriella Dorella, Milly, Gipo Farassino) e della finanza (ultimo l’ex-Presidente del Sanpaolo di Torino, Gianni Zandano, su commissione della Banca Intesa-Sanpaolo stessa). In altri dipinti e disegni la sua attenzione si concentra sulla natura: paesaggi, in cui spesso compare l’acqua (case lungo il fiume, piante riflesse nel lago) o in cui si muovono bimbi, animali, vecchi; fiori senza tempo, quasi sempre deposti su un vetro che li rispecchia, nature morte mai banali, scenette di vita semplice. Tra le sue mostre più significative ricordiamo le tre al Circolo degli Artisti di Torino (nel 1974 fu la prima donna ad esporvi), le tre alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, quelle in numerose gallerie di Torino, Milano, Genova, Aosta, nelle Sale Mostre della Provincia di Cuneo e dei Comuni di Salò, Sirmione e Gargnano (tre ridenti località del Lago di Garda, dove la Giorda visse a lungo e da cui trasse ispirazione), in grandi alberghi e prestigiose magioni nobiliari, come i Castelli della Costa di Cumiana, di Guarene, del Roccolo di Busca, al Casinò di Sanremo e a “Vignale danza”. Alla pittrice è stata dedicata una monografia, a cura di Angelo Mistrangelo, uscita nello scorso mese di febbraio per i tipi della Silvana Editoriale di Milano e reperibile presso la mostra.
La Mostra è aperta con i seguenti orari:
giovedì ore 10-13
venerdì ore 15-19
sabato e domenica ore 10-13; 15-18
LAGO D’ORTA: DIECI ANNI DI CORTO E FIENO, IL FESTIVAL DEL CINEMA RURALE
4-5-6 ottobre 2019
Lago d’Orta | Ameno, Miasino e Omegna
Corto e Fieno è un festival del cinema. Ma un festival che guarda a un particolare tipo di cinema, quello rurale, che racconta il mondo contadino e la vita in campagna.
Nato nel 2010 da un’idea dell’Associazione Culturale Asilo Bianco, Corto e Fieno arriva quest’anno alla sua decima edizione, sempre sul lago d’Orta, in Piemonte, tra le province di Verbania e Novara. Le proiezioni sono su più sedi e itineranti tra i tre comuni del festival: Ameno, Miasino e Omegna. La sala cinematografica dello storico e magnifico Cinema Teatro Sociale di Omegna, gestita dai volontari della Società Operaia di Mutuo Soccorso, si affianca alle proiezioni in luoghi di grande suggestione storico-artistica ma anche di tradizione contadina: la cinquecentesca Villa Nigra a Miasino, le sale del Museo Tornielli di Ameno, antico granaio, e il Caseificio Baragiooj di Ameno che ospita il pubblico nella sua stalla, tra balle di fieno, animali e prodotti agricoli.
La decima edizione di Corto e Fieno – Festival del cinema rurale è in programma il 4, 5 e 6 ottobre ed è curata da Paola Fornara e Davide Vanotti, direttori artistici della rassegna. Tutte le proiezioni del festival sono a ingresso libero (fino a esaurimento posti disponibili) e i film in lingua originale sono sottotitolati in italiano. Le sezioni in concorso sono due: Frutteto, con 26 cortometraggi selezionati che arrivano da tutto il mondo, e Germogli, la selezione dedicata ai più giovani (e non solo) con 14 animazioni in competizione. Anche quest’anno Corto e Fieno mantiene il suo piccolo record con 14 prime visioni italiane e 21 prime visioni piemontesi, a cui si aggiunge una prima europea. Bruno Fornara, selezionatore della Mostra del Cinema di Venezia, cura la sezione fuori concorso Sempreverde dedicata ai classici del cinema rurale che quest’anno ospita una lezione e conversazione sul lavoro di Ermanno Olmi. Corto e Fieno è anche un festival itinerante e sono tanti gli eventi OFF che vengono organizzati durante l’anno in giro per l’Italia. Fuori concorso è in programma Solenne Triduo dei Morti di Andrea Grasselli, film vincitore del concorso “Segnincorto – Valle Camonica / Patrimonio e Paesaggio” organizzato in collaborazione con la Comunità Montana di Valle Camonica e il Borgo degli artisti di Bienno (BS). Anche quest’anno il Festival sarà accompagnato da laboratori, colazioni con registi e giurati, picnic, mercatini agricoli ed eventi collaterali su più sedi. Nelle stanze della storica Villa Nigra a Miasino inaugura la mostra collettiva Energie. Tra cielo e terra con opere di Donatella Falce, Maina Mainardi, Zuzana Pernicová e del Collettivo Vellutato. Vernissage venerdì 4 ottobre alle 18. A seguire degustazione di vini del territorio alto-piemontese a cura del Consorzio di Tutela Nebbioli Alto Piemonte con djset by Hô-catalá (aka Ivan Catalano). Al Museo Tornielli di Ameno, invece, inaugurazione domenica 6 ottobre a mezzogiorno di due mostre. Radici – The Earth, The Sea, The Fire di Gianluca Sgarriglia e Emanuele Scicolone, grande progetto fotografico sul mondo epico e poetico del lavoro manuale in Italia: le coltivazioni di tabacco, le risaie, le montagne bianche e candide delle saline, i pascoli sugli alpeggi a 2.000 metri e altro ancora. Continua inoltre la collaborazione con l’Archivio Storico SDF e il Museo SAME che portano sul lago d’Orta la mostra Cultura d’impresa e cultura del tempo dedicata agli house organ aziendali “4RM” pubblicati dal 1966 al 1984 e raffiguranti le pietre miliari della meccanizzazione agricola dell’azienda, italiana ed europea. Le esposizioni presso il Museo Tornielli saranno visitabili fino al 27 ottobre. Si rinnova, per il quinto anno consecutivo, la collaborazione con Ricola, azienda svizzera leader nella produzione di caramelle alle erbe che sin dalla sua fondazione, quasi 90 anni fa, si impegna a pensare e agire in modo sostenibile.
Maggiori informazioni su www.cortoefieno.it
L’immagine della decima edizione è firmata dallo street artist Refreshink.
www.cortoefieno.it
info@cortoefieno.it | +39 320 9525617
www.facebook.com/cortoefieno
www.instagram.com/ruralfilmfestival/
I LUOGHI DEL FESTIVAL
Cinema Sociale – Via Carducci 2, Omegna
Villa Nigra – Piazza Beltrami 5, Miasino
Museo Tornielli – Piazza Marconi 1, Ameno
Caseificio Baragiooj – Via Duno 5, Ameno
TORINO – FLASHBACK SPECIAL PROJECT: LAURA CIONCI, CHIARA AZIONE
Inaugurazione giovedì 26 settembre ore 18.30
Torino, piazza Giovanni Bottesini
Inaugura il 26 settembre il quarto manifesto del progetto Opera Viva Barriera di Milano 2019, ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback (Pala Alpitour, 31 ottobre > 3 novembre), che quest’anno si ispira al tema scelto per la fiera Gli Erranti. Il manifesto è opera dell’artista e performer Laura Cionci e si intitola Chiara Azione (2019). L’uso dei due colori complementari (rosso e verde) per le scritte e lo sfondo rende a prima vista difficoltosa la lettura di questa poesia-messaggio: ci avviciniamo, e pian piano il senso misterioso di questa invocazione ci si chiarisce. È una narrazione che noi spettatori dobbiamo conquistare, sono parole che non ci vengono incontro e non ci si offrono ma che dobbiamo afferrare di proposito, di nostra iniziativa: esse ci richiedono concentrazione, ci impongono appositamente di fuoriuscire per qualche momento dalla fretta e dalla foga che caratterizzano la vita quotidiana, e di fermarci a pensare. Così, grazie a questo sforzo iniziale, scopriamo che i versi ci parlano di una richiesta accorata d’amore: un amore precario, incerto e fragile come la vita stessa, ma che proprio grazie a questa precarietà e a questa fragilità esiste sospeso tra due mondi, tra due stati della realtà – e sfida addirittura la permanenza, il tempo e lo spazio. È un amore che, una volta lasciato “libero”, è in grado di migliorare noi stessi e il mondo; l’amore è dunque la forza che cura, ma questa cura non può agire se non c’è anche la conoscenza del dolore e della sofferenza. Dunque, l’amore descritto da Laura Cionci è un altro degli erranti di questa edizione di Opera Viva Barriera di Milano (forse il più oscuro e luminoso di tutti): vagabondo delle dimensioni e dei territori, dell’emozione e del sapere. L’ultimo manifesto sarà realizzato da Alessandro Bulgini e presentato il 17 ottobre.
Opera Viva Barriera di Milano
Un progetto di Alessandro Bulgini
A cura di Christian Caliandro
Promosso da Flashback, l’arte è tutta contemporanea
IV artista: Laura Cionci, inaugurazione 26 settembre ore 18.30
26 settembre > 13 ottobre 2019
I LIBRI DEL PREMIO LATTES GRINZANE IN LETTURA A TUTTI AL POLO DEL ’900 DI TORINO
Mercoledì 25 settembre inaugurazione dello scaffale dedicato ai vincitori e finalisti del Premio
A disposizione di tutti i lettori presso la Sala Lettura di Palazzo San Daniele
Mercoledì 25 settembre 2019, ore 18.30
Polo del ’900 – Palazzo San Daniele (Via del Carmine, 14)
www.fondazionebottarilattes.it – www.polodel900.it
I volumi del Premio Lattes Grinzane al Polo del ’900 di Torino: dal 25 settembre i lettori potranno consultare o prendere in prestito gratuitamente i libri del Premio Lattes Grinzane presso la Sala Lettura di Palazzo San Daniele (Via del Carmine, 14), nella sezione di narrativa ad essi dedicata.
La Fondazione Bottari Lattes ha donato alla Fondazione Polo del ’900 una selezione della produzione editoriale legata alle opere partecipanti al Premio a partire dalla sua prima edizione del 2011, per renderla disponibile a tutto il pubblico torinese e non solo. La donazione rientra nelle azioni del protocollo di intesa sottoscritto dai due enti per collaborare su iniziative di promozione culturale e sarà integrata ogni anno con i volumi delle nuove edizioni dell’evento.
L’inaugurazione dello scaffale Premio Lattes Grinzane, che sarà accolto nella Sala Lettura del Polo del ’900, è mercoledì 25 settembre alle ore 18.30. Partecipano: Caterina Bottari Lattes (presidente della Fondazione Bottari Lattes), Sergio Soave (Presidente Fondazione Polo del ’900), Mario Guglielminetti (direttore marketing della Fondazione Bottari Lattes), Alessandro Bollo (direttore della Fondazione Polo del ’900), Giovanni Barberi Squarotti (coordinatore del Comitato scientifico della Fondazione Bottari Lattes) e la scrittrice Laura Pariani (attualmente in giuria al Premio Lattes Grinzane, è stata finalista nel 2011 con il romanzo La valle delle donne lupo, Einaudi).
La donazione di 670 opere arricchisce le raccolte del patrimonio delle biblioteche degli istituti partner del Polo, con una significativa offerta di narrativa contemporanea. Tra i romanzi disponibili, si potranno ad esempio sfogliare e prendere in prestito quelli dei vincitori per la sezione La Quercia: António Lobo Antunes (2018; Feltrinelli), Ian McEwan (2017; Einaudi), Amos Oz (2016; Feltrinelli), Javier Marías (2015; Einaudi), Martin Amis (2014; Einaudi), Alberto Arbasino (2013; Adelphi), Patrick Modiano (2012; Einaudi e Guanda), Premio Nobel 2014, Enrique Vila-Matas (2011; Feltrinelli). E quelli dei vincitori della sezione Il Germoglio: Yu Hua (Feltrinelli) nel 2018; Laurent Mauvignier (Feltrinelli) nel 2017; Joachim Meyerhoff (Marsilio) nel 2016; Morten Brask (Iperborea) nel 2015; Andrew Sean Greer (Rizzoli) nel 2014; Melania Mazzucco (Einaudi) nel 2013; Romana Petri (Longanesi) nel 2012; Colum McCann (Rizzoli) nel 2011. Saranno anche presenti romanzi che non sono stati selezionati ma hanno partecipato al Premio e alcuni volumi del precedente Premio Grinzane Cavour.
Il prossimo appuntamento del Premio Lattes Grinzane sarà ad ottobre. Venerdì 11 ottobre lo scrittore Haruki Murakami, vincitore del Premio Lattes Grinzane 2019-sezione La Quercia, terrà una lectio magistralis e riceverà il riconoscimento (ore 18, Teatro Sociale di Alba. Appuntamento sold out), in un incontro introdotto e presentato dallo scrittore Marcello Fois. Sabato 12 ottobre saranno protagonisti i cinque autori finalisti della sezione Il Germoglio: Roberto Alajmo con L’estate del ’78 (Sellerio), Jean Echenoz (Francia) con Inviata speciale (Adelphi, traduzione di Federica e Lorenza Di Lella), Yewande Omotoso (Sud Africa) con La signora della porta accanto (66thand2nd, traduzione di Natalia Stabilini), Alessandro Perissinotto con Il silenzio della collina (Mondadori) e Christoph Ransmayr (Austria) con Cox o Il corso del tempo (Feltrinelli, traduzione di Margherita Carbonaro). Incontreranno pubblico e studenti (ore 10, Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba) e riceveranno il riconoscimento durante la Cerimonia di Premiazione, nel corso della quale sarà proclamato il vincitore, sulla base dei voti degli studenti delle giurie scolastiche (ore 16.30, Castello di Grinzane Cavour. Ingresso libero fino a esaurimento posti). La cerimonia di premiazione sarà condotta da Loredana Lipperini.