PIEMONTE ARTE: SANTENA, VIGLIATURO, BUILDING A NEW WORLD, CARIGNANO, GAGGERO, SOQQUADRO, OLEGGIO, VERCELLI, BIELLA…

coordinamento artistico di Angelo Mistrangelo

 

SANTENA, FONDAZIONE CAMILLO CAVOUR: ARTSITEFEST 2019, LUOGHI DELLA STORIA LINGUAGGI DEL CONTEMPORANEO

Carlo-GALFIONE_per-il-sito

Complesso Cavouriano

P.zza Visconti Venosta 2 – Santena (Torino)

Gabriele Garbolino Rù e Carlo Galfione

Organizzazione Associazione Culturale Phanes

direzione artistica Domenico Maria Papa

Aperto su prenotazione

info 011.597373 – info@fondazionecavour.it

Fino a 1 dicembre

Giunto alla quinta edizione, Art Site Fest propone anche quest’anno un affascinante percorso attraverso le arti visive, la musica, la scrittura, il teatro, in alcuni degli ambienti storici più suggestivi del Piemonte.

Per l’edizione del 2019, saranno 10 le sedi che ospitano 45 artisti, con oltre 120 opere tra scultura, installazione, fotografia, spesso site specific: una mostra diffusa tra ambienti aulici, parchi e giardini. 18 musicisti, 12 attori, performer e scrittori animeranno un fitto programma di eventi, tra ottobre e novembre 2019. L’inaugurazione dell’ ARTSITEFEST si inserisce nella XV dizione della Giornata del Contemporaneo organizzata dall’ AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani) durante la quale  apriranno gratuitamente le porte i 24 musei AMACI e un migliaio di realtà in Italia e all’estero. Anche quest’anno l’adesione della Fondazione Cavour afferma l’interesse e l’apertura verso l’arte contemporanea e le attività espositive. I due artisti che espongono in interno e in esterno nel bellissimo parco sono: Gabriele Garbolino Rù e Carlo Galfione Al centro della loro ricerca la figura umana. Carlo Galfione nasce a Pinerolo (To) nel 1969. Studia all’Accademia di Belle Arti di Torino dove vive e lavora come pittore e art designer. La sua ricerca indaga l’iconografia stereotipata della figura umana attraverso la sua rappresentazione trasversale nei tempi e nei luoghi. A tal fine fungono da supporto – e rafforzano il concetto – tessuti decorati e carte da parati: stilizzazioni e pattern omologati guidano la riflessione sull’individualità nelle sue declinazioni intima e sociale. Gabriele Garbolino Rù (1974)  anch’egli si è formato all’Accademia Albertina di Torino. Ha eseguito molte sculture, pubbliche e private, in marmo, in bronzo, in alluminio, in legno, in acciaio, perché utilizza con disinvoltura molti materiali, anche di difficile lavorazione. La sua ricerca si concentra sul volto e sull’intimità che da esso traspare restituendo ritratti di volti esagerati e potenti sia per l’impatto visivo che per la sollecitazione all’introspezione da parte di chi guarda. Un’originale riflessione sul tema del “ritratto collettivo” e della manifestazione degli stati d’animo.

 

BARBARESCO, VIGLIATURO DISEGNA L’ETICHETTA

Domenica 13 ottobre, presso la Torre di Barbaresco, in Via Torino 67, a Barbaresco (Cn), immersa nella splendida cornice autunnale dei filari di vite delle Langhe, si è tenuta la cerimonia di consegna delle bottiglie di vino Barbaresco ai nuovi nati del 2016. Ogni anno, la municipalità del comune langarolo dà dodici bottiglie in dono ai bambini nati tre anni prima, il tempo necessario perché il vino ricavato dalle uve Nebbiolo, vendemmiato e vinificato nella circoscritta zona di denominazione, possa prendere la pregiata appellazione di Barbaresco. Ciascuna edizione, di quella che è ormai diventata una tradizione radicata di benvenuto ai piccoli cittadini barbareschesi, viene impreziosita da un’etichetta d’artista realizzata appositamente per l’occasione in una tiratura limitata di circa cento esemplari. Quest’anno, sono i segni netti e i colori vibranti della pittura dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo (Acri, 1949, vive e lavora a Chieri) a rendere uniche le bottiglie della vendemmia 2016. L’immagine onirica e simbolica rappresenta uno dei temi maggiormente  ricorrenti nella poetica dell’artista – la Maternità – e si addice perfettamente alla gioiosa ricorrenza.

 

 

 

 

TORINO: BUILDING A NEW WORLD

XIV ed. PNA, Premio Nazionale delle Arti 2019

 II ed. FISAD, Festival internazionale delle Scuole d’Arte e Design

A partire dal 14 ottobre Torino sarà al centro della creatività giovanile: per 5 giorni infatti studenti di 35 scuole d’arte e design italiane e di 20 accademie internazionali si danno appuntamento in città in occasione della II edizione del FISAD, Festival Internazionale Scuole d’Arte e Design e della XIV edizione del PNA, Premio Nazionale delle Arti promossi dal MIUR.

Lunedì 14 ottobre si è inaugurato il FISAD e si proclamano i vincitori del PNA con una cerimonia che vede il contributo della Fondazione Cirko Vertigo dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, della Scuola del Teatro stabile di Torino e del Conservatorio G. Verdi di Torino a testimonianza del fatto che il format del Festival è unico al mondo accogliendo tra le discipline non solo arti visive ma anche teatro, performance, danza e circo. A selezionare i vincitori del PNA,  – rivolto alle Accademie italiane e che comprende le sezioni di arti figurative, digitali e scenografiche (pittura, scultura, arti grafiche, decorazione, scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, arte elettronica, fotografia, opere interattive, video-installazioni, produzioni audiovisive di narrazione e di creazione) e una sezione dedicata al restauro – è una giuria nominata dal Ministero presieduta Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e composta da Beatrice Merz, direttore della Fondazione Merz, Sergio Toffetti, storico del cinema, Irene Dionisio, regista e Piero Gilardi, artista e fondatore del PAV, Parco d’Arte Vivente. Carolyn Christov-Bakargiev sarà anche nella giuria internazionale del FISAD, che valuterà tutte le opere presentate, sia italiane che straniere, coadiuvata dal critico Renato Barilli e dal curatore e storico dell’arte cinese, Lu Peng. Alla seconda edizione del FISAD parteciperanno artisti provenienti non solo dall’Unione europea ma, tra gli altri, da Russia, Cina, India,Australia, Etiopia e Emirati Arabi Uniti.  La giuria del PNA assegnerà un premio per ognuna delle 10 sezioni, la giuria FISAD assegnerà 3 premi ai migliori artisti e l’Assessorato alle politiche giovanili della Città di Torino, il premio Torino Creativa ad un giovane artista; inoltre, a cura della Fondazione Cecilia Gilardi ONLUS, sarà attribuita una residenza d’artista ad un promettente giovane dell’Accademia di Torino. Tre grandi artisti da Russia e Cina, che sono i paesi ospiti d’onore del FISAD, riceveranno poi l’Albertina International Award nella serata di premiazione il 17 ottobre.  Ad esserne insigniti per la Russia, saranno il regista Aleksandr Sokurov e l’artista Alexander Shishin-Hokusai, protagonisti del Padiglione russo alla Biennale di Venezia di quest’anno, e per la Cina l’artista, noto internazionalmente, Zhang Xiao Gang. Le mostre saranno allestite sino al 17 novembre nei luoghi del Festival ovvero l’Accademia Albertina, la Fondazione Giorgio Amendola, CAMERA, il Polo della Scenografia all’ex INCET e il Circolo degli Artisti. Nella sala cinematografica della RAI di via verdi 14 saranno proiettati i video partecipanti, il Circolo dei lettori ospiterà due convegni il 15 e il 16 ottobre, il Teatro del Castello di Rivoli lo spettacolo dell’Accademia di danza di Roma e la Nuvola Lavazza la cerimonia di premiazione e conclusiva.

Evento collaterale conclusivo del Festival sarà la mostra Passione Bi-Polare, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e, in quell’occasione, verrà consegnata la medaglia di Accademico d’Onore ad un testimonial d’eccezione: Herman Nitsch.

BUILDING A NEW WORLD PNA e FISAD

14 ottobre – 17 novembre 2019

14 – 18 ottobre inaugurazioni, incontri, performance, convegni

mostre aperte sino al 17 novembre 2019

Torino e Venezia

Link per scaricare le immagini:

https://www.dropbox.com/sh/25zulhh6wzirwl7/AAAkyCFDNk0kT4-_EL0Akh4_a?dl=0

https://fisad.albertina.academy

 Dal 15 al 17 ottobre PNA e FISAD presso l’Accademia Albertina saranno visitabili gratuitamente tutti ) i giorni (compreso il mercoledì) dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30).

Dal 18 ottobre al 17 novembre PNA e FISAD presso l’Accademia Albertina saranno visitabili con il costo del normale biglietto di ingresso della Pinacoteca Albertina (INTERO 7 €, RIDOTTO 5 €, GRATIS CON L’ABBONAMENTO MUSEI) tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, ultimo ingresso alle 17.30, a esclusione del mercoledì. Sarà visitabile liberamente l’allestimento nelle sale della Pinacoteca Albertina. Gli altri spazi espositivi dell’Accademia Albertina saranno accessibili con visite guidate, comprese nel biglietto di ingresso, che partiranno dalla Pinacoteca Albertina alle ore 11.00, 14.30 e 16.00.

 Oltre all’inaugurazione, notti bianche (fino alle ore 24.00) sono previste il 18 ottobre (a ingresso gratuito) e il 2 novembre (al costo normale del biglietto della Pinacoteca Albertina).

 Info Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8, Torino. Tel. 0110897370.

 Negli altri spazi espositivi di PNA e FISAD l’accesso sarà libero negli orari di apertura delle sedi.

  

CARIGNANO: UN ITINERARIO PER RICORDARE BIANCA DI MONFERRATO, CARIGNANESE E DUCHESSA DI SAVOIA

Per ricordare la figura della grande nobildonna, moglie del Duca Carlo I di Savoia (l’unico sovrano nato in Carignano), l’ODV Progetto Cultura e Turismo organizza un itinerario alla scoperta dei luoghi cittadini legati a Bianca. Figlia del marchese Guglielmo VIII del Monferrato e di Elisabetta Maria Sforza, nel 1485 sposò il duca Carlo I di Savoia, che le premorì di peste nel 1490. Rimasta vedova, resse le sorti dello Stato in un periodo di grandi torbidi politici, stretta a nord dai Cantoni Svizzeri, a ovest dal potente vicino Carlo VIII di Francia, e dalle congiure interne di Filippo di Savoia-Bresse, zio del marito. Morti i due figli Jolanda Ludovica e Carlo Amedeo Giovanni (l’erede al trono), si ritirò nel castello di Carignano, dove visse piamente fino alla morte. In Carignano sovrintese a importanti tornei cavallereschi (famoso quello in cui giostrò il famoso Pierre Terrail, signore di Bayard, noto come “cavaliere senza macchia e senza paura”) e ricevette due re di Francia, Luigi XII (1502 e 1507) e Francesco I (1515), che chiesero i suoi consigli politici. Morì il 31 marzo 1519 e fu sepolta nell’antica chiesa degli Agostiniani in Carignano – fuori le mura – e dal XVII secolo riposa nella Chiesa Santa Maria delle Grazie, a lato dell’altar maggiore.   Il suo nome è legato ai zest, che nei secoli successivi sarebbe diventato il dolce tipico di Carignano. L’itinerario proposto dai volontari di Progetto Cultura e Turismo si svolgerà nel centro storico di Carignano, alla scoperta delle residue architetture medioevali partendo dall’antica Piazza d’Armi, e terminerà nella Chiesa Santa Maria delle Grazie, che custodisce la tomba della duchessa. Nel percorso, saranno inseriti Chiese e Palazzi legati alle vicende terrene della duchessa e dei personaggi che incisero sulla sua vita. Le due gelaterie del centro, Il Gelatiere (Via Trento 8) e La Casa del Gelato (Piazza Liberazione), nell’occasione proporranno il Gelato di Bianca, ispirandosi alla nobildonna.

Sarà allestito un Punto informativo in Piazza San Giovanni (l’antica platea Provanarum) e le visite saranno condotte volontari dell’ODV Progetto Cultura e Turismo, con offerta libera. Le visite si svolgeranno sabato 19 ottobre h 14,30 – 17,30 e domenica 27 ottobre h 14,30 – 18,00. Per informazioni: 3485479607 – 3381452945 – 3333062695

 

SAN MAURO, MOSTRA “ESSENZA DI DONNA” DEL PINESE MASSIMO GAGGERO

17-20 Ottobre

San Mauro Torinese

Sala “Ilaria Alpi”

Via Martiri della Libertà, 150

Verrà inaugurata il 17 ottobre, alle 17.30, presso la sala “Ilaria Alpi” di via Martiri della Libertà, 150, a San Mauro Torinese, con il patrocinio del Comune, la mostra “Essenza di donna” dell’artista Massimo Gaggero.  Curato dal critico d’arte dottoressa Carla Bertone, l’allestimento, con ingresso gratuito, resterà visitabile fino al 20 ottobre dalle 14 alle 19.

Si tratta di una ventina di quadri che rappresentano la donna nelle sue diverse espressioni e con profonda intensità. Il corpo femminile, nel tratto stilizzato e veloce di Gaggero, diventa, di volta in volta, dramma, sensualità, gioia, sogno, sentimento o incubo.  Persino quando l’artista decide di toccare le corde più profonde della seduzione, la figura femminile, che fissa dritto negli occhi chi osserva il quadro, non è mai trattata con superficialità o volgarità. Essa resta protagonista consapevole del suo universo. Quasi la materializzazione di un sogno che si fa realtà proprio grazie alla capacità interpretativa del pittore.

Nato a Torino il 12 giugno 1957, residente a Pino Torinese dall’età di sei anni,  Massimo Gaggero, dopo la maturità artistica, si forma frequentando per qualche tempo l’Accademia Albertina  per poi passare alla scuola di Arte applicata e Design di Torino presso cui si diploma con il massimo dei voti.  L’artista, nei primi anni ’80, ha frequentato i corsi del Royal College University of Arts di Londra che, all’epoca, rappresentava un unicum a livello internazionale.  Designer di fama,  dopo varie esperienze anche nel mondo della pubblicità, Gaggero, all’incirca dal 2011, ha deciso di trasformare completamente il suo stile rivolgendo la sua ricerca alla bellezza femminile quale ideale di umanità e amore universale.

Il suo tratto ricorda la forza onirica di Vincent Van Gogh o le atmosfere vive e vivaci  della pop art. Lo stile veloce e l’uso sapiente delle macchie, a volte istintuale concretizzazione di un’arte che nasce dall’io più profondo,  possono  far pensare ad una rielaborazione dello stile impressionista in chiave moderna.  L’angoscia e il dolore in alcune delle opere più drammatiche può far pensare allo stile di  Edvard Munch. Del resto è l’artista stesso a raccontare, con profonda consapevolezza ed empatia, di aver conosciuto, passeggiando di notte attraverso le vie cittadine, il lato oscuro della dimensione metropolitana con tutti i drammi e le più tristi condizioni di alcune fasce della società.

In molte opere la tecnica mista è una sapiente alchimia artistica per portare l’osservatore all’interno del sogno dell’autore che, di volta in volta, può suscitare una gamma di emozioni sempre diverse e sorprendenti. Gaggero, che ha iniziato a dipinge a soli sedici anni,  utilizza, di volta in volta, acquerello, pastelli, pennarelli, colori ad olio e tutte le possibili soluzioni pittoriche.

Visitare la mostra prevista a San Mauro significa affrontare un viaggio nell’animo femminile. Essa offre la possibilità di leggere sguardi ed emozioni che passano direttamente dagli occhi  dei soggetti dipinti all’animo di chi osserva.

 

TORINO, A SAN SALVARIO APRE LITTERA ANTIQUA LAB

Apre a Torino Littera Antiqua Lab, il primo spazio torinese creato per dare al quartiere di San Salvario un polo per appuntamenti artistici, laboratori condivisi e mostre personali. Inaugura venerdì 18 ottobre, dalle 18 alle 21,  con un reading della poetessa Alessandra Racca,  alias La Signora dei calzini. Le attività per le quali lo spazio è stato pensato ruotano attorno al mondo della carta e dei libri: dalla legatoria alla conservazione, dall’acquerello alla calligrafia, dalla grafica alla scrittura creativa e tanto tanto altro. Voluto e pensato da Bianca Maria Bordone e Giovanna Marchetti, anime, menti e mani di Littera Antiqua che raccontano: “La prima idea del Lab è nata i nostri allievi dei corsi cu hanno chiesto a gran voce di creare uno spazio specifico che andasse incontro al loro desiderio di continuare, in maniera autonoma, le attività apprese durante l’anno. Di ritrovarsi, di condividere e far rete con altri appassionati al mondo della carta. Il progetto iniziare si è poi arricchito con la possibilità di proporre workshop e piccole mostre temporanee”. Attraverso lezioni, stages e workshop, il laboratorio trasmette senza segreti tutto quello che negli anni Bianca e Giovanna hanno imparato sulla carte e le sue molteplici declinazioni: dalla conservazione alla legatoria, dalla decorazione alla produzione, partendo dalla tradizione fino agli sviluppi contemporanei. Tra i lavori più significativi compaiono gli interventi di recupero e ripristino conservativo su una serie di album fotografici storici di Casa Savoia Aosta, su alcune prime edizioni autografate da Ernesto Che Guevara ed Edgar Rice Burrougs, su opere cartacee di Alberto Burri, Mario Giansone e Fabrizio Clerici.

 

AL QUADRILATERO ROMANO DI TORINO L’ARTE DI «SOQQUADRO»

Una serie di mostre personali caratterizza il mese di ottobre nello spazio espositivo della Conserveria Pastis, in piazza Emanuele Filiberto 11/A, Quadrilatero Romano di Torino.

E questa nuova iniziativa, intitolata «Soqquadro», vuol essere un documento di un’«arte da vedere da toccare da ascoltare» tra scambio e ricerca, caos e ingenuità, che unisce i lavori dei quattro artisti presentati dall’Associazione Culturale Azimut.

E dalla figura essenziale di Vittorio Campanella si giunge alle immagini stilizzate di Laura Fortin, alle sovrapposizioni cromatiche di Davide Robaldo, sino alla realtà rivisitata da Pietro Ballero. Quest’ultima rassegna s’inaugura il 23 ottobre, alle 18,30. Quattro esperienze diverse, ma espresse nell’area di una singolare interpretazione della propria e interiore misura creativa.                                               (A. Mis.)

 

CENTENARIO DELLA NASCITA DI PRIMO LEVI: MOSTRA A PALAZZO CISTERNA

All’interno del calendario delle iniziative del Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, la Città metropolitana di Torino ospita nella sua sede aulica di Palazzo Cisterna la mostra “Primo Levi, una strenua chiarezza” che si è inaugurata il 10 ottobre.

La mostra, che resterà aperta fino al 31 dicembre con ingresso libero, è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.

L’obiettivo di Città metropolitana è quello di raggiungere in particolare centinaia di studenti delle scuole del territorio. Inaugurata la prima volta a Palazzo Madama nel 2015, la mostra è già stata ospitata a Carpi, Ferrara, Cuneo, Liegi, Milano, Chivasso e al Quirinale a Roma. In questi mesi andrà anche a Lisbona e negli Stati Uniti, curata da Fabio Levi e da Peppino Ortoleva ed allestita, con allestimento di Gianfranco Cavaglià.

 

I SEGRETI DEI FUNGHI IN MOSTRA AL BORGO MEDIOEVALE DI TORINO

Al Borgo Medioevale del Valentino, in viale Virgilio 107, il Gruppo Micologico Torinese proporrà sabato 26 e domenica 27 ottobre l’ormai tradizionale mostra didattica “Alla scoperta dei funghi”, patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Città e dalla Città Metropolitana di Torino.

Il Gruppo Micologico proporrà un viaggio alla scoperta nel misterioso mondo di quegli straordinari esseri viventi che sono i funghi, per imparare a conoscerli, apprezzarli e, soprattutto, a rispettarli. L’ingresso all’esposizione sarà gratuito sia per il pubblico che per le scolaresche ed è un’occasione per promuovere l’educazione ambientale e diffondere le conoscenze utili a prevenire le intossicazioni da funghi.La mostra guida i visitatori al riconoscimento di alcune specie fondamentali ai fini del consumo, che, di solito, è la prima molla dell’interesse e della raccolta. In realtà l’universo fungino va molto al di là dell’interesse gastronomico e suscita curiosità per il richiamo di forme e colori. Prima che prede per avveduti gourmet, i funghi sono organismi viventi importantissimi per l’ambiente naturale, al pari di piante e animali e, come questi, hanno ruoli ben definiti e importanti nelle catene alimentari e biologiche.

L’iniziativa realizzata evidenzia l’impegno costante del Gruppo Micologico Torinese nell’organizzazione di corsi, conferenze ed esposizioni e nelle collaborazioni per favorire la tutela degli ecosistemi naturali e prevenire gli avvelenamenti da funghi. Le sezioni della mostra e le conferenze contestuali trattano gli argomenti con un taglio divulgativo, pur nel rispetto del massimo rigore scientifico.

Sabato 26 alle 18 è in programma la conferenza “I funghi mangia inquinanti”, dedicata ad un nuovo strumento per il recupero degli ambienti contaminati. Ne parlerà Cristina Varese, ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino. Alle 19 di sabato 26, alle 12 e alle 18,30 di domenica 27 l’aperifungo sarà proposto dalla Caffetteria del Borgo Medievale. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 346-2323774. La conferenza su “Boschi, funghi e… zecche! Conoscere e difendersi da questi parassiti” sarà tenuta domenica 27 alle 17,30 da Laura Tomassone e da Aitor Garcia Vozmediano del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università.

 

OLEGGIO: “LA PIETRA E L’ORO” – MOSTRA A PALAZZO BELLINI

Singolare mostra ad Oleggio, dal 19 ottobre al 3 novembre, con artisti che lavorano, ciascuno nel proprio stile e con la propria tecnica, materiali diversi “dalla pietra all’oro”, come dice anche il titolo della rassegna. Il ciclo espositivo proposto dal Circolo Culturale “Ambrogio Colli”, per il progetto “Arteincontri a Palazzo Bellini”, condiviso dal Comune di Oleggio, presenta, in questa occasione, sempre presso Palazzo Bellini (piazza Martiri 10), la rassegna “La pietra e l’oro”, a cura di Emiliana Mongiat, con opere di Eugenio Cerrato, GP Colombo, Antonella Ferrara, Mino Gabellieri, Grazia Simeone. Eugenio Cerrato espone opere in legno dipinto e oro in foglia. Il linguaggio dell’artista ha trovato nell’uso dell’oro in foglia la preziosità di un materiale che corrisponde alla preziosità dell’elemento che l’opera vuole sottolineare. A questi elementi l’occhio dell’osservatore è condotto da forme geometriche che si sovrappongono e s’intrecciano convergendo verso il centro. Gianpiero Colombo propone installazioni in materiali vari e oro in foglia. Evidente l’interesse per i miti antichi che da molti anni orienta il suo percorso di ricerca personale, dopo il periodo iperrealista e quello più decisamente concettuale, richiamante l’arte povera. Classicità e mitologia sono presenti quindi anche in questa occasione, nei labirinti dipinti e nelle due installazioni: “Abaco” e la recentissima “I tre filosofi”. Antonella Ferrara, con gioielli in pietra e oro in tutte le sue declinazioni, trova proprio nella bellezza del prezioso metallo e nella sua duttilità le caratteristiche che hanno sempre ispirato ed incentivato la sua ricerca artigianale ed estetica. Le pietre sono le vere protagoniste dei suoi pezzi, ma è la loro incastonatura nell’oro che ne enfatizza l’effetto estetico. Mino Gabellieri è presente con sculture in pietra, marmo e alabastro. Le pietre e le loro caratteristiche guidano le emozioni e i gesti di questo scultore che nelle figure femminili, nelle linee dei corpi e nei volumi dei loro grembi trova i soggetti a lui più congeniali. Prima di usare lo scalpello l’artista vede nella pietra la forma che essa contiene. Le sculture sono delicate, trasparenti, sensuali e morbide se la pietra è alabastro, il materiale che Gabellieri ama di più. Grazia Simeone ritrova nell’oro la memoria del passato e la possibilità di ricuperare frammenti di presente, di momenti vissuti in armonia con il flusso vitale dell’Universo. Lo segnalano i materiali tessili, recuperati da manufatti dimenticati, presenti sotto l’oro che riveste la superficie della tela. Lo segnalano anche gli assemblaggi ottenuti incollando su un supporto i piccoli oggetti di bigiotteria, insieme a frammenti di specchio che ne esaltano e moltiplicano la luminosità.

La mostra sarà inaugurata sabato 19 ottobre, alle ore 17,00, quindi continuerà, come si è detto, fino al 3 novembre con il seguente orario di apertura: sabato 16,30/19,00; domenica10,30/12,30 – 16,30/19,00.

 Enzo De Paoli

 

VERCELLI, MUSEO BORGOGNA: APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA                                                                                           

“Un caffè con…” Fabio Pistan

Mercoledì 16 ottobre alle 13.30 e alle 14, il Museo propone un nuovo, attesissimo appuntamento della rassegna “Un caffè con…”.

Il protagonista di ottobre della pausa caffè al Museo sarà Fabio Pistan, archeologo e conservatore del Museo Archeologico della Città di Vercelli “Luigi Bruzza” che farà dialogare la sua disciplina con alcuni dipinti del Museo, in un confronto curioso ed affascinante. Per prenotare occorre telefonare al numero 0161.252764 (posti limitati). Il caffè è offerto da Maio Group. Il costo del biglietto è 5 €.

Giochi d’Arte: Quando cadono le foglie!

Sarà un pomeriggio dedicato ai più giovani quello del 16 ottobre! Alle 16.45 la Sezione Educativa aspetta tutti i bambini dai 4 agli 8 anni per un nuovo appuntamento di “Giochi d’Arte”. Scopriremo insieme la bellezza dell’autunno, con i suoi colori e i suoi profumi per poi divertirci insieme nel laboratorio “Quando cadono le foglie”. Prenotazione obbligatoria al numero 0161.252764. Biglietto 5 € a bambino, 1 adulto accompagnatore gratuito.

“Oldoni & Company.

Incontri tra i pittori vercellesi del Rinascimento”. Sabato 19 ottobre il Grand Tour arriva in città con un percorso dedicato ad Eleazaro Oldoni e ai protagonisti del Rinascimento Vercellese. La visita guidata pomeridiana si svolgerà a partire dalla mostra allestita presso il Museo Borgogna “Eleazaro Oldoni. Una nuova scoperta per il Rinascimento a Vercelli”. Il percorso proseguirà in città con la visita alla vicina chiesa di San Giuliano per la quale Boniforte Oldoni dipinse la Madonna in trono tra san Giovanni Battista e san Giuseppe, san Girolamo e san Francesco, oggi nella collezione Borgogna. Infine ci si trasferirà alla pinacoteca dell’Arcivescovado dove si potranno ammirare opere di artisti che, come Bernardino Lanino, ebbero legami con la famiglia Oldoni nel corso del Cinquecento. In collaborazione con l’Associazione Abbonamento Musei, la Fondazione Tesoro del Duomo di Vercelli e l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli. Su prenotazione al numero 800329329. Ritrovo alle 14.30 al Museo Borgogna.

Servizio Civile Nazionale:

ultimi giorni per partecipare al bando. E’ stata prorogata di una settimana (dal 10 ottobre al 17), la scadenza del Bando del Servizio Civile Nazionale.Nove i posti per il progetto “Cult sharing”, in rete tra Museo Borgogna, Museo del Tesoro del Duomo, Museo Leone, MAC “Luigi Bruzza” e Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli. Per informazioni http://www.vercelligiovani.it/index.php/serviziocivilevercelli/bando-servizio-civile-2019

Museo Francesco Borgogna

Via Antonio Borgogna, 4 -13100 Vercelli

Tel. 0161.211338 (direzione); 0161.252776 (biglietteria); 0161.252764 (sezione educativa)

Orari di apertura : Dal martedì al venerdì: dalle 14,30 alle 17,30 (al mattino su prenotazione per scolaresche e gruppi)

sabato: dalle 14 alle 18

domenica: dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18

Chiusura: lunedì, 1 novembre.

Biglietti:

intero: 10 euro

ridotto gruppi, convenzionati e insegnanti: 8 euro

ridotto bambini (età scolare), studenti, possessori carta giovani: 5 euro

Biglietto cumulativo 4 Musei: 18 euro (valido per ingressi ai 4 musei cittadini)

possessori Abbonamento Musei Piemonte: ingresso libero con aggiunta di 5 euro (3 euro per Junior Card) per i percorsi guidati

 

CAMERA: MOSTRA “OBIETTIVI LETTERARI. DALLA PAROLA ALL’IMMAGINE

mostra fotografica IED Torino a cura di Bruna Biamino

17 – 23 ottobre 2019

Opening: mercoledì 16 ottobre 2019, ore 19 (su invito)

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia | Project Room

Via delle Rosine 18, Torino

L’Istituto Europeo di Design presenta Obiettivi Letterari. Dalla parola all’immagine, la mostra fotografica dei progetti di tesi del Corso in Fotografia IED Torino a.a. 2018/19, a cura della coordinatrice del corso Bruna Biamino, e allestita dal 17 al 23 ottobre 2019 presso la Project Room di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino. Riflettendo sul rapporto tra Fotografia e Letteratura e lo scambio di suggestioni, temi e ispirazioni avvenuto tra le due discipline nel corso del Secolo Breve, la mostra esplora i possibili intrecci tra immagini e parole. Negli ultimi cento anni, sono molti gli scrittori che, ispirandosi alla fotografia, alla sua potenza nel frammentare la visione del mondo, hanno sperimentato nuove tecniche descrittive, elaborato nuovi dispositivi narrativi o intrecciato le loro storie con fotografi a loro contemporanei. Viceversa, pochi fotografi hanno intrapreso una ricerca ispirata a grandi opere della letteratura mondiale. Il brief di tesi ha chiesto ai quattordici studenti dello IED, diplomati a luglio 2019, di individuare un testo a scelta e, dopo aver approfondito trama e linguaggio, autore e contesto storico, di tradurre la narrazione letteraria in narrazione fotografica. I 13 progetti in mostra, a colori o in bianco e nero, tra cui un’opera video, propongono inedite e molteplici interpretazioni, capaci di illustrare o stravolgere l’essenza di un testo: l’obiettivo inquadra un frammento di pagina, un’istantanea congela le impressioni nate dalla lettura, il gesto fotografico concentra o dilata il senso profondo di una storia, moltiplicando i racconti e creando meta-narrazioni dalle sfumature spesso autobiografiche. «Per i nostri studenti il progetto di tesi è il trampolino di lancio verso il futuro professionale. È il momento in cui sono liberi di sperimentare ed esprimere al massimo la loro creatività e le competenze acquisite nel percorso di studi – dichiara Paola Zini, Direttore IED Torino. – Obiettivi Letterari racconta la capacità di dialogare con altri campi del sapere e l’importanza di unire il valore della progettazione al potere dell’immaginazione, elementi del DNA IED che da sempre costituiscono il fondamento della nostra filosofia formativa». Guardando alla Letteratura, sia essa romanzo, saggio o poesia, i progetti in mostra materializzano le intime relazioni instaurate con le pagine di un libro, illustrano le plurali sensazioni evocate dalla lettura e, dalla parola all’immagine, plasmano inedite narrazioni visive grazie alla potenza comunicativa della Fotografia. I progetti di tesi in mostra sono stati realizzati da: Chiara Albrile, Claudia Baldino, Riccardo Cagnotto, Chiara Finelli, Alice Fiou, Matteo Grasso, Guido Lovisolo, Loris Masotti, Alessandro Mina, Matteo Nisticò, Greta Pagliarino, Benedetta Picco, Elena Scozzarella, Elisa Villaverde (diplomati corso Triennale in Fotografia a.a. 2018/19, IED Torino). La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.

Obiettivi Letterari. Dalla parola all’immagine.

CAMERA – Centro Italiano per la fotografia

Via delle Rosine 18, Torino

Orari: da mercoledì a domenica, ore 11 – 19; giovedì, ore 11 – 21; lunedì e martedì chiuso.

Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

Ingresso gratuito.

 

LUCI E COLORI DELL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI – MOSTRA AL BROLETTO DI NOVARA

33 dipinti e 40 disegni… E’ questa la mostra “Luci e colori dell’Apocalisse di San Giovanni”, che è allestita al Salone Arengo del Palazzo del Broletto di Novara, con opere di Paolo Colombo dedicate appunto al testo dell’Apocalisse, uno degli scritti più noti ed intensi di creatività immaginativa. I lavori dell’artista, tutti di grandi dimensioni, sono decisamente figurativi, caratterizzati da un disegno marcato e da una tavolozza vivace e cromaticamente contrastata. L’Apocalisse di San Giovanni, avvalendosi di un particolare linguaggio portatore di evocazioni sonore e visive, richiede per il lettore contemporaneo una necessaria adeguata presentazione e introduzione. Per questo sono stati previsti due incontri con il prof. Don Silvio Barbaglia, propedeutici alla comprensione del testo criptato dell’Apocalisse. La seconda conferenza, dal titolo “L’apertura dell’Apocalisse ad un futuro che rende nuove le cose passate. La visione della Gerusalemme che scende dal cielo” è prevista per mercoledì 16 ottobre, alle ore 17,30, presso il salone dell’esposizione.

In questo secondo incontro, dopo un rapido riassunto dello sviluppo immaginifico dell’intero testo dell’Apocalisse, si prende in considerazione la visione finale, quella che descrive la discesa dai cieli, da Dio, di una “Nuova Gerusalemme” entro un annuncio che presenta, appunto, la categoria del “Nuovo” come assoluta e decisiva. La novità trasposta sul futuro quale capacità di generare speranza nel presente della comunità destinataria di tale annuncio.

I cataloghi della mostra sono a favore dei gruppi di volontariato Vincenziano per borse di studio a studenti meritevoli. La rassegna proseguirà fino al 27 ottobre 2019, con il seguente orario di apertura: da martedì a domenica dalle 9,00 alle 19,00, chiuso il lunedì.

Enzo De Paoli

 

 

BIELLA: “NESSUN LIMITE ECCETTO L’ARTE” – MOSTRA DI BONOMI E CELLA

“Zaion Gallery” di Biella (Salita di Riva 3) ha inaugurato lo scorso 5 ottobre ’19 la mostra “Nessun limite eccetto l’arte” con opere di Corrado Bonomi e Gianni Cella (nella foto gli artisti con una loro opera). La rassegna (Art Director Zaira Beretta), come si legge nella presentazione, è “dedicata a tutti i ‘Don Chisciotte’ che non hanno smesso di credere alla possibilità di raccontare storie attraverso l’arte: questa mostra è un’immersione nella ‘Weltanschauung’ di due artisti visionari e irriverenti, i quali, ‘nonostante l’età’ –come sono usi a ripetere- propongono un lavoro fresco da un punto di vista formale, nonché tematiche attualissime e in costante dialogo tra loro. Ironia concettuale e Neo Futurismo si prendono per mano per regalare un’esperienza estetica e ludica unica nel suo genere.”

Gianni Cella è nato a Pavia nel 1953, dove vive e lavora. Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegna disegno e illustrazione. Nel 1990 partecipa con il gruppo Plumcake (Cella, Pallotta, Ragni) ad Aperto 90, Corderie dell’Arsenale, XLIV Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. Ha inoltre partecipato alle mostre dei Nuovi Futuristi curate da Renato Barilli. Dai Plumcake, il gruppo nato nel 1983 nella galleria “Diagramma” di Luciano Inga-Pin, in pieno clima postmoderno, l’artista si stacca nel 2000, proseguendo la sua personale ricerca tra pittura, scultura e disegno. Crea così personaggi fantastici, ironici e colorati, che raccontano la storia e la società dei nostri giorni, con l’utilizzo di materiali industriali in chiave neo-pop. I suoi personaggi, come molti hanno sostenuto, sono l’allegoria dell’insensatezza, dell’immaginazione fantastica, caratterizzata da uno sguardo affettuoso e buffo nei confronti della vita, che attenua la malinconia. Le sue sculture colorate e ironiche sono spesso divertenti, nascondono però sempre, come si è detto, uno sguardo attento alla società e ai suoi miti e sono stilisticamente la sua firma.

Corrado Bonomi, che è nato a Novara nel 1956, dove vive e lavora, ha alle spalle una lunga carriera di personali e collettive in Italia e in spazi pubblici, istituzionali e privati europei. E’ del 1995 la sua partecipazione al gruppo “Concettualismo Ironico Italiano”, formatosi intorno alla galleria Angelo Falzone di Mannheim. Dello stesso anno la mostra “Quasi per gioco”, presso la “Neue Galerie” di Graz. Dal 1997 collabora con il Museo “A come Ambiente” di Torino, nonché con il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. Dal 2003 espone all’interno della collezione della Fondazione VAF presso il Palazzo delle Esposizioni della Mathildenhòle di Darmstadt, completa la sua antologica personale “Casa Bonomi” a Milano ed espone più volte presso il Museo Ritter a Waldenbuch, presso il Neuer Kunstverein ad Aschaffenburg, presso la Fondazione Pomodoro di Milano per l’esposizione sulle tendenze plastiche del XXI° secolo, presso il MART di Rovereto per la collezione VAF, presso il Museo ZKM di Karlsruhe in occasione della mostra collettiva “The Art of quotation”. Nel 2012 Gillo Dorfles sceglie alcuni dei suoi lavori per la mostra “Oggi il kitsch”. Negli anni successivi espone ancora al Mannheimer Kunstverein per la mostra collettiva “Global warming” e alla Galleria Civica di Trento per la mostra “Nature. Arte ed Ecologia”. La tautologia e l’ironia hanno guidato la realizzazione di tutte le sue opere, realizzate attraverso giocosi assemblaggi di oggetti di uso quotidiano, che si trasformano, andando a costituire il nuovo oggetto, che spesso richiama ludicamente gli oggetti componenti e viceversa.

La mostra, che continuerà fino al 16 novembre, ha il seguente orario di apertura: mercoledì, giovedì, venerdì 16,30-19,30 o su appuntamento al 380-5140212. Nella giornata conclusiva è previsto l’evento “Io sono Maria Callas” di Vanna Vinci – Feltrinelli Comics. Vanna Vinci, che è una delle più importanti fumettiste italiane, si confronterà con Maria Callas, vera icona del nostro tempo. Chi era Maria Callas nella solitudine della sua stanza? Un’opera corale per scoprire la donna che si nasconde dietro la leggenda. Dialogherà con l’autrice il maestro Andrea Durando che affronterà, invece, la vita artistica e professionale della “Divina” attraverso la spiegazione e l’ascolto di alcuni brani musicali.

 

Enzo De Paoli

 

TORINO, GAM: OMAGGIO A GINO DE DOMINICIS

a cura di Elena Volpato

La VideotecaGAM festeggia i vent’anni dalla nascita della collezione di video d’artista.

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino è felice, nell’occasione di questo anniversario, di annunciare la collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia per la realizzazione di un ciclo di sei esposizioni, a cura di Elena Volpato, che si svolgerà nell’arco di due anni. Le sei esposizioni, ospitate negli spazi della VideotecaGAM, saranno dedicate a Gino De Dominicis, Giuseppe Chiari, Alighiero Boetti, Claudio Parmiggiani, Vincenzo Agnetti e Jannis Kounellis. Presenteranno video provenienti dall’Archivio Storico della Biennale in dialogo con opere e materiali delle collezioni GAM. Le sei mostre rappresentano un completamento del programma di esposizioni iniziato nel 2014, ideato per raccontare la storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta. Quella stagione, di eccezionale importanza, rappresenta il nucleo collezionistico primario della VideotecaGAM e ad esso sarà dedicata una pubblicazione, in uscita il prossimo anno, corredata di materiali e testimonianze raccolte dalle parole dei suoi protagonisti nei diversi appuntamenti espositivi sin qui realizzati. La prima esposizione, un omaggio a Gino De Dominicis, presenta Videotape, 1974, della collezione dell’Archivio Storico della Biennale, posto a confronto con Tentativo di volo, 1969, esemplare della collezione GAM. Le due opere mostrano la centralità della dimensione temporale nel lavoro dell’artista e affrontano in modo diverso il tema dell’eternità. Videotape mostra una giovane donna seduta davanti all’obiettivo. Chiede quale sia il video che sta per vedere. Fuori campo una voce maschile le risponde che si tratta del video di De Dominicis. Poco dopo la donna commenta: “Vedo solo persone che mi guardano”. Quelle persone siamo noi, tutti gli spettatori che hanno visto il video in questi trentacinque anni trascorsi dalla sua realizzazione e tutti quelli che lo vedranno in futuro. Negli anni in cui il video d’artista si nutriva della poetica del real time e dell’effetto verità costruito sull’assenza di tagli e montaggio, De Dominicis sceglie il linguaggio video per porre a confronto due diversi tempi eterni: l’eternità dell’opera che, pressoché immutabile, pone a confronto lo spettatore con il presente assoluto del volto e della voce delle persone in esso riprese e l’eternità della specie umana che sogna l’immortalità perpetuandosi di generazione in generazione. Questi due tempi si guardano reciprocamente attraverso l’opera. La donna ci guarda e si vede guardata da noi, mentre noi, come spettatori dell’opera, assumiamo consapevolezza del nostro sguardo, siamo chiamati in causa nel fondersi dei due tempi: la sua esistenza e la nostra esistenza. Tentativo di volo si propone come verifica dell’immortalità filogenetica: del passaggio da padre in figlio di un compito che nel tempo può diventare reale. Quel compito è il perseguimento di un’impossibilità. La conquista del volo coincide con la conquista dell’immortalità, come fossero due sentieri paralleli verso la trasformazione dell’uomo in dio. “Forse perché non sono mai riuscito a nuotare – dice l’artista – ho deciso di imparare a volare. Da tre anni infatti ripeto questo esercizio tutti i giorni, probabilmente non riuscirò mai a volare ma se farò ripetere questo esercizio anche ai miei figli forse un giorno un mio discendente improvvisamente si troverà a saper volare”.

 

TORINO: I GIOVEDÌ IN CAMERA

17 ottobre 2019, ore 18.30

Zanele Muholi. Fotografia contro il pregiudizio

Giovedì 17 ottobre alle ore 18.30, ad inaugurare la nuova stagione di incontri con il pubblico in occasione della mostra WO | MAN RAY. Le seduzioni della fotografia (17 ottobre 2019 – 19 gennaio 2020) sarà a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia la fotografa e attivista sudafricana, Zanele Muholi, presente quest’anno alla Biennale di Venezia e a cui la Tate Modern dedicherà una personale nel 2020, che pone se stessa davanti e dietro l’obiettivo per rappresentare la società post-apartheid e le sue contraddizioni, soprattutto riguardo le questioni di genere e la discriminazione delle donne lesbiche nere. Il suo lavoro è dedicato alla figura femminile, così come quello di Man Ray e delle artiste presentate dalla mostra: Lee Miller, Berenice Abbott, Meret Oppenheim e Dora Maar, protagoniste del panorama artistico loro contemporaneo, capaci di raffigurare la società, e le sue contraddizioni, attraverso le fotografie.

In dialogo con il direttore di CAMERA Walter Guadagnini, la Muholi – che ha ricevuto numerosi premi internazionali tra i quali nel 2016 l’Infinity Award for Documentary and Photojournalism dell’ICP-International Center of Photography di New York – racconterà l’importanza della sua battaglia per combattere il pregiudizio e la discriminazione, in particolare di genere e di scelta sessuale, in Sudafrica e non solo.

Intervengono:

Zanele Muholi, Fotografa e attivista visiva

Walter Guadagnini, Direttore CAMERA

E’ richiesta la prenotazione: prenotazioni@camera.to

Ingresso incontro > 3 Euro

Ingresso incontro + mostra > 10 Euro intero | 6 Euro ridotto

 

PINEROLO, FINISSAGE MOSTRA “ATTRAVERSAMENTI”

La Galleria Losano Associazione Arte e Culturaha il piacere di annunciare la proroga della mostra Attraversamenti ed è lieta di invitarvi al finissageche avrà luogo domenica 20 ottobre 2019 a partire dalle ore 16:00 presso la sede di Via Savoia 33 a Pinerolo. L’esposizione, a cura di Patrik Losano esostenuta dell’Assessorato alla Cultura della città di Pinerolo e dalla Fondazione CRT, vede protagonisti bozzetti e lavori di piccolo formato degli artisti torinesi Mariagrazia Abbaldo e Paolo Albertelli. Il percorso artistico nel centro storico di Pinerolo, per il progetto Scultura diffusa 2019,rimarrà allestito fino al 6 gennaio 2020.

Il programma della giornata:

Ore 16:00

Presentazione del catalogo della mostra Attraversamenti, testi di Andrea Balzola e Tiziano Fratus, fotografie di Nicola Dell’Aquila, Massimo Damiano e Marta D’Angelo

Ore 16.30

Proiezione del video “Attraversamenti” a cura di Francesco Calabrò

Un racconto per immagini del progetto Scultura diffusa –1^ Biennale Città di Pinerolo, dall’ideazionealla sua realizzazione.

Ore 17.00

Talk con gli artisti Mariagrazia Abbaldoe Paolo Albertelli e il curatore Andrea Balzola

 

FLASHBACK SPECIAL PROJECT: ALESSANDRO BULGINI

Flashback special project Opera Viva Barriera di Milano 2019

Alessandro Bulgini

Opera Viva – Guardiani. Sculture solari per naufrago (2019)

Inaugurazione giovedì 17 ottobre, ore 18.30

Torino, piazza Giovanni Bottesini

Inaugura il 17 ottobre il quinto manifesto del progetto Opera Viva Barriera di Milano 2019, ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback (Pala Alpitour, 31 ottobre > 3 novembre), che quest’anno si ispira al tema scelto per la fiera Gli Erranti.

Il manifesto è opera di Alessandro Bulgini (Taranto, 1962) e si intitola Opera Viva – Guardiani.

Protagoniste della sua serie più recente di lavori sono, infatti, semplici bottiglie di plastica decorate con figure primordiali e tribali, che prendono vita sulla spiaggia grazie alla luce solare e che Bulgini stesso definisce “sculture solari per naufrago”. Chi è dunque il naufrago nominato nel sottotitolo dell’opera? L’artista, innanzitutto, “errante” per eccellenza del presente e di tutti gli altri tempi – che come Giorgio de Chirico attraversa le epoche e assembla frammenti e territori apparentemente incongrui: “in una sua tela, gli oggetti non si sono dati appuntamento”, scriveva Jean Cocteau nel 1928. Le bottiglie animate da queste presenze sciamaniche eppure domestiche sono scaglie del presente precipitate in una sorta di post-apocalisse festosa: è come se Chuck Noland, il protagonista di Cast Away (Robert Zemeckis 2000) interpretato da Tom Hanks, invece del pallone-amico Wilson si fosse fatto venire in mente di fabbricarsi un’intera schiera di spiriti protettori, sorta di lari – tutto sommato molto bonari – che sorvegliano il naufragio contemporaneo di questo vagabondo. Oppure i naufraghi siamo noi, che abbiamo l’occasione di affidarci a queste divinità familiari, alla portata di tutti, nella nostra personale e collettiva “allegria di naufragi”. Quest’opera rappresenta così l’approdo ideale del percorso tracciato dai manifesti di questa edizione di questa edizione di Opera Viva Barriera di Milano, all’insegna degli “erranti”.

 

CANELLI. MOSTRA “GEOMETRIE VARIABILI”

 

RACCONIGI: INAUGURAZIONE DELLA SOMS, LA NUOVA CASA DI PROGETTO CANTOREGI.

Un nuovo spazio teatrale e non solo.

Sabato 19 ottobre 2019, ore 17.30

SOMS, Via Carlo Costa 21-23 – Racconigi (Cn)

In compagnia di: Fabio Geda, Faber Teater,

Eliana Cantone (Il Mutamento Zona Castalia), Lorena Senestro (Teatro della Caduta)

È per rinascere che siamo nati. Prendendo in prestito i versi di Pablo Neruda, Progetto Cantoregi inaugura sabato 19 ottobre 2019 alle ore 17.30 la sua nuova casa nel centro storico di Racconigi (Cn): la SOMS. È il salone sociale in Via Carlo Costa 21-23, appartenuto alla Società Operaia di Mutuo Soccorso, recentemente ristrutturato dal Comune e dato in gestione per sei anni all’associazione Progetto Cantoregi.  L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Nell’arco di quest’anno Progetto Cantoregi ha lavorato per rendere lo spazio adatto alle tante attività che, insieme ai cittadini racconigesi e alle istituzioni, alle realtà culturali, sociali e private del territorio andrà a ideare e realizzare. La SOMS sarà luogo aperto a tutta la comunità, un nuovo spazio pubblico, partecipato e multifunzionale, un laboratorio per tante idee, che spazieranno dal teatro alla musica, dai libri all’arte, e che proporrà anche corsi di varia natura, conferenze e meeting aziendali, feste e animazioni per bambini.

Marco Pautasso, presidente di Progetto Cantoregi, racconterà al pubblico il nuovo spazio e le sue potenzialità: un salone di più di 100 posti, una luminosa saletta adiacente, un ampio foyer polivalente, una balconata. E spiegherà come la SOMS rappresenti una nuova rinascita per Progetto Cantoregi che, dopo la chiusura dello storico Festival teatrale La Fabbrica delle Idee, è pronta a una nuova partenza, aprendosi alla comunità e creando fertili reti con le realtà territoriali.

Ad alternarsi sul palco della nuova SOMS le voci di alcuni amici che hanno reso speciale la storia di Progetti Cantoregi, associazione nata nel 1977 dalla dall’idea del regista e autore Vincenzo Gamna (scomparso nel 2017) di creare un teatro popolare capace di coinvolgere una ‘intera comunità.

Ci racconteranno la loro esperienza con Progetto Cantoregi oppure porteranno letture sui temi della rinascita e della ripartenza, a testimonianza della capacità dell’uomo di non arrendersi e di rialzarsi quando cade, e di sapere accogliere le nuove sfide: lo scrittore Fabio Geda, la compagnia teatrale Faber Teater, le attrici Lorena Senestro (Teatro della Caduta) ed Eliana Cantone (Il Mutamento Zona Castalia).

“Non sempre le cose vanno come vorremmo ma – spiega il presidente di Progetto Cantoregi Marco Pautasso –, talvolta, ciò che appare come la fine, è solo un nuovo inizio, un trampolino di lancio verso nuove e stimolanti esperienze. Serve il coraggio di reinventarsi, e la Soms per Cantoregi credo esprima appieno questa volontà di cambiamento, e possa offrirci l’opportunità di aprire nuovi orizzonti di senso.”

Progetto Cantoregi. L’impegno civile e sociale è al centro della ricerca espressiva di Progetto Cantoregi. L’attività della compagnia carignanese prende il via nel 1977, grazie all’idea del regista e autore Vincenzo Gamna di creare un teatro popolare capace di coinvolgere l’intera comunità in tutte le fasi di preparazione e realizzazione di una pièce, una sorta di autodrammi sul modello del gruppo del Teatro Povero di Montichiello in Val d’Orcia. Progetto Cantoregi trae la propria denominazione da un progetto, commissionato dai Savoia nel XVIII secolo, per la costruzione di un teatro nella città di Carignano, ideato dall’architetto Pietro Maria Cantoregi, che però non venne mai realizzato. Assumendo il nome di Progetto Cantoregi, la compagnia ha inteso affermare la propria vocazione progettuale, volta ad una teatralità popolare, vagante, senza fissa dimora, come in una perenne bohème di ricerca. Le sue proposte espressive si ispirano in particolare alla storia contadina e degli eroi del quotidiano. Dal 2001 organizza il festival La Fabbrica delle Idee a Racconigi (Cn).

 

TORINO, PRESENTAZIONE GUIDA “ESPOSIZIONI E PERCORSI DI VISITA ACCESSIBILI”

Ministero Francese della Cultura e della Comunicazione

Edizione italiana

a cura dell’Associazione + Cultura Accessibile

Giovedì 17 ottobre 2019 ore 10.30

Sala Conferenze del Museo di Antichità

Corso Regina Margherita 105 Torino

L’Associazione + Cultura Accessibile ha curato l’edizione italiana della guida ideata dal Ministero Francese della Cultura per la creazione di esposizioni temporanee e percorsi museali accessibili. Questa presentazione rinnova il rapporto di collaborazione con i Musei Reali di Torino nel promuovere la realizzazione di una fruizione culturale più ampia ed estesa a pubblici indifferenziati, tramite lo strumento strategico della resa accessibile. L’iniziativa rientra nel progetto “Al Museo ci vengo anch’io”, avviato nel 2017 e strutturato in tre momenti. Nella prima fase si è compiuta la ricognizione degli strumenti per la fruizione in autonomia dei contenuti culturali e informativi nei 13 musei più visitati di Torino, tra i quali i Musei Reali occupano una posizione di rilievo. La scheda di rilevamento è stata redatta in collaborazione con ICOM e le associazioni Fiadda, Apri, Apic, Unione Italiana Ciechi, Istituto Sordi di Torino, ENS, Anpvi e Paideia. I dati sono stati elaborati dalla Fondazione Fitzcarraldo e presentati nel corso del Convegno “Nuove esperienze di tecnologia legata alla comunicazione museale”, in collaborazione con Tactile Vision onlus, svoltosi nel 2018 nell’ambito della manifestazione Torino Design. La seconda fase prevedeva la diffusione di linee guida per regolamentare la resa accessibile alla fruizione in autonomia delle collezioni e delle mostre permanenti e temporanee. La guida redatta dal Ministero francese è stata individuata come lo strumento più idoneo e, a tal fine, è stata tradotta. Questa guida, che segue le buone pratiche del modello museale francese, vuole essere un decisivo stimolo per approfondire, promuovere e realizzare esperienze sempre più significative e coinvolgenti, in linea con le attività che + Cultura accessibile ha svolto in questi anni. L’edizione riveste un duplice valore: in tutte le pagine si afferma con forza che l’obbiettivo dell’accessibilità si raggiunge solo in presenza di una progettazione ex ante, affidata alla necessaria presenza, all’interno della dirigenza museale, di una figura responsabile all’accessibilità che siede ai tavoli delle diverse fasi di elaborazione e realizzazione. Il secondo pregio è che l’accessibilità e gli strumenti per realizzarla sono illustrati con estrema chiarezza ed essenzialità: dalla progettazione alla segnaletica, dall’allestimento alla illuminotecnica, dalla multimedialità alla comunicazione e all’accoglienza. La fase finale del progetto prevede la realizzazione di corsi formativi rivolti al mondo dei professionisti che, a vario titolo, sono coinvolti nella gestione e nella realizzazione di progetti museali e per i quali questa pubblicazione sarà adottata come riferimento didattico. Un ringraziamento a Paola Matossi per aver fatto conoscere la pubblicazione francese, a Ivana Sfredda per il lavoro di grafica, a Marisa Coppiano e Marco Zaccarelli per aver gentilmente voluto rivedere la traduzione.

A conclusione dell’incontro, i Musei Reali illustreranno le iniziative e i progetti già realizzati o in programma per l’incremento dell’accessibilità.  L’evento rientra nella manifestazione Torino Design of the City. La città del futuro