PIEMONTE ARTE: BIAMINO, DIVISIONISMO, EDEL, DI MOLE IN MOLE, BARBIERI, UPCOMING, SALUZZO, STELLA…

coordinamento redazionale: Angelo Mistrangelo

 

LE FOTOGRAFIE DI BRUNA BIAMINO IN UNA MOSTRA IN GRECIA

“IL MODERNISMO NELL’ARCHITETTURA DEL MEDITERRANEO- Esempi di architettura razionalista

Fotografie di BRUNA BIAMINO

23 Ottobre – 24 Novembre 2019

KEPPEDIH – Centro di Architettura del Mediterraneo

Spazio espositivo del piano terra, Arsenale Grande, Chanià

A cura di: Afrodite Oikonomidou

Il Comune di Chanià e il Keppedih-CAM, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura ad Atene, hanno il piacere di presentare il lavoro della fotografa italiana Bruna Biamino.

Torinese e specializzata in fotografia di paesaggio architettonico -dai palazzi barocchi del nord Italia fino ai più famosi monumenti di archeologia industriale- Bruna Biamino ha dedicato una consistente parte del suo lavoro allo studio e la documentazione dei movimenti di avanguardia dell’architettura italiana. Partendo dalla convinzione dell’indissolubile rapporto dialettico che unisce l’architettura alla fotografia, Biamino trasferisce l’estetica tridimensionale dell’architettura nella bidimensionale rappresentazione fotografica, adattandola alle esigenze visive contemporanee. Nell’ambito di questa ricerca, la fotografa ha concentrato la sua attenzione sul movimento del Razionalismo, uno dei capitoli più importanti e interessanti del recente patrimonio architettonico italiano. Il Razionalismo è nato nei primi anni del 1900 ed è stato non solo un nuovo stile architettonico, ma una nuova visione dell’arte dell’architettura, un nuovo modo di affrontare il rapporto tra edificio, uomo e società. Applicando nuovi concetti estetici e un legame diretto tra forma e funzionalità, il movimento ha come caratteristiche principali l’eliminazione degli elementi decorativi, l’uso di materiali innovativi e di volumi puliti. Seguendo le forti correnti di rinnovamento e modernismo che soffiavano nei primi decenni del secolo scorso, il Razionalismo Italiano si è ispirato agli insegnamenti e alle pratiche dei rinomati rappresentanti del Movimento Moderno (come Gropius in Germania, Le Corbusier in Francia, Aalto in Finlandia o Wright in America) creando uno stile che coniuga la razionalità e la funzionalità all’estro creativo. Parallelamente, il Razionalismo Italiano esteticamente è stato influenzato dalle correnti artistiche italiane degli anni ’20-’30, dal Futurismo di Marinetti e Boccioni alla Pittura Metafisica di De Chirico e Carrà, mentre dal punto di vista tecnico è stato precursore alla ricerca e all’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie, assolutamente innovativi per il loro tempo. Si è consolidata così una sorta di “Razionalismo mediterraneo” che ha lasciato una forte impronta in Italia e in molti paesi intorno al Mediterraneo. Esempi rappresentativi di questa architettura si possono trovare anche in territorio greco, nel Dodecaneso, dove gli interventi architettonici includevano la riqualificazione dei centri storici, il miglioramento della rete stradale, l’estensione o la riprogettazione del tessuto urbano. Gli edifici pubblici progettati e costruiti da architetti italiani a Rodi, Kalymnos, Kos e Leros – dove si incontra il più imponente intervento urbano – sono scuole, ospedali, cinema e teatri, caserme, stazioni e ponti che, nella maggior parte dei casi, vengono ancora utilizzati per gli stessi scopi per cui furono costruiti. Si tratta di uno straordinario lascito architettonico che si è pienamente integrato nel tessuto architettonico delle città isolane.

Bruna Biamino, usando l’architettura come asse principale, ha registrato con la sua sensibilità personale le testimonianze architettoniche della storia comune dei nostri due paesi e ci consegna le sue opere fotografiche come un tributo visivo al forte rapporto culturale che unisce la Grecia e l’Italia. Attraverso lo sguardo attento di una fotografa italiana che è appassionata della Grecia, la mostra, curata da Afrodite Oikonomidou, offre allo spettatore la possibilità di scoprire e apprezzare tesori architettonici spesso sconosciuti, dando allo stesso tempo l’opportunità di approfondire la conoscenza sulla storia del movimento razionalista. A tal fine, la mostra sarà completata da una conferenza sul tema dell’Architettura Razionalista, organizzata in collaborazione con l’Università di Creta, alla quale parteciperanno esperti italiani e greci (16 novembre, Sala centrale, Arsenale Grande).

 

NOVARA: MOSTRA “DIVISIONISMO LA RIVOLUZIONE DELLA LUCE”

La grande mostra Divisionismo La rivoluzione della luce che apre il 23 novembre sino al 5 aprile 2020 a Novara nella magnifica cornice del Castello Visconteo Sforzesco ha l’ambizione di essere la più importante mostra dedicata al Divisionismo realizzata negli ultimi anni, movimento giustamente considerato prima avanguardia in Italia. Promossa e organizzata dal Comune di Novara, dalla Fondazione Castello Visconteo e dall’Associazione METS Percorsi d’arte, in collaborazione con ATL della provincia di Novara, con i patrocini di Commissione europea e Provincia di Novara, con il sostegno di Banco BPM (Main Sponsor), Regione Piemonte, Fondazione CRT e Esseco s.r.l., è curata dalla nota studiosa Annie-Paule Quinsac, tra i primi storici dell’arte ad essersi dedicata al Divisionismo sul finire degli anni Sessanta, esperta in particolare di Giovanni Segantini – figura che ha dominato l’arte europea dagli anni Novanta alla Prima guerra mondiale –, di Carlo Fornara e di Vittore Grubicy de Dragon, artisti ai quali ha dedicato fondamentali pubblicazioni ed esposizioni.

Per la sua posizione geografica, a quarantacinque chilometri dal Monferrato, fonte iconografica imprescindibile nell’opera di Angelo Morbelli, e appena più di cento dalla Volpedo di Giuseppe Pellizza, senza dimenticare la Valle Vigezzo di Carlo Fornara, Novara è infatti luogo deputato per ospitare questa rassegna, incentrata sul Divisionismo lombardo-piemontese: i rapporti con il territorio ne hanno determinato le scelte e il taglio complessivo.

Il Divisionismo nasce a Milano, sulla stessa premessa del Neo-Impressionnisme francese – meglio noto come Pointillisme -, senza tuttavia che si possa parlare di influenza diretta. Muove dall’idea che lo studio dei trattati d’ottica, che hanno rivoluzionato il concetto di colore, debba determinare la tecnica del pittore moderno. Si sviluppa nel Nord d’Italia, grazie soprattutto al sostegno di Vittore Grubicy de Dragon, mercante d’arte, critico, pubblicista e a sua volta pittore, che con il fratello Alberto gestisce a partire del 1876 una galleria d’arte a Milano. E’ Vittore a diffondere tra i pittori della sua scuderia il principio della sostituzione della miscela chimica dei colori tradizionalmente ottenuta sulla tavolozza, con un approccio diretto all’accostamento dei toni complementari sulla tela. Da dato chimico, il colore diventa fenomeno ottico e alla dovuta distanza l’occhio dello spettatore può ricomporre le pennellate staccate in una sintesi tonale, percependo una maggior luminosità nel dipinto.

Presto il Divisionismo da Milano e dalla Lombardia si allarga al Piemonte: la pennellata divisa è destinata a diventare strumento privilegiato nella traduzione di una poetica della natura o di una messa a fuoco delle tematiche sociali. Solo Gaetano Previati, irreducibilmente antirealista sin dagli esordi, elabora una visione simbolista che scaturisce dal mito, da un’interpretazione visionaria della storia o dall’iconografia cristiana, agli antipodi di quella di Segantini sempre legata alla radice naturalista di una percezione panica dell’alta quota.

 

TORINO: NICK EDEL, “SPIRITI LIBERI”

TORINO, MOSTRA “DI MOLE IN MOLE “

Tino AIME – Angelo BARILE – Angela COLOMBO – Nadia KUPRINA

Emanuele LUZZATI –  Francesco MUSANTE – Carlo MORETTO – Ugo NESPOLO

PIT – Stefano RAMUNNO – Luca SCACCHETTI – Franchina TRESOLDI

In esposizione opere grafiche dedicate alla Mole da Emanuele Luzzati (1921 – 2007) Gianduia e la mole, l’unica serigrafia da lui dedicata a Torino, Notte magica serigrafia materica con foglia oro e lastra metallica di Francesco Musante, La Mole di Cuori linoleografia con china e collage di Nadia Kuprina, Torino, litografia di Luca Scacchetti (1954-2015) architetto e designer milanese, Mole antonelliana acquaforte acquatinta di Franchina Tresoldi, Mole digigrafia di Carlo Moretto, Torino Mon Amour serigrafia con glitter e fustellatura di Ugo Nespolo, Sbandata in triciclo stampa digitale di Angelo Barile, Mole un’acquaforte di Tino Aime (1931-2017)

Fino al 20 Novembre 2019

luogo Torino, via Buenos Aires 7 d

orario Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 15:00 – 19:30

Sabato 09:00 – 12:30 / 15:00 – 19:30

Domenica su appuntamento

 

TORINO: “SUL PONTE DIVERSI. I POETI D’OGGI”.

Giovedì 14 novembre, alle ore 18, presso la libreria Il Ponte sulla Dora (via Pisa 46, Torino) ritorna la rassegna di poesia contemporanea “Sul Ponte DiVersi. I poeti d’oggi”. Per il terzo appuntamento della terza edizione (il secondo, con Carlo Bordini, saltato il 25 ottobre, è stato rimandato a gennaio) è in programma uno spin-off dedicato ai “Quaderni di poesia contemporanea” dell’editore milanese Marcos y Marcos.

L’incontro avrà come focus il “Quattordicesimo Quaderno Italiano”, uscito nel 2019. Ne parleranno quattro dei sette poeti inclusi: Pietro Cardelli, Andrea Donaera, Carmen Gallo e Raimondo Iemma.

 

 

 

 

 

AOSTA: MOSTRA OLIVO BARBIERI. MOUNTAINS AND PARKS

Centro Saint-Bénin

16 novembre 2019 – 19 aprile 2020

Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18

Chiuso il lunedì

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali comunica che venerdì 15 novembre 2019, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Olivo Barbieri. Mountains and Parks, personale dedicata ad uno dei maggiori fotografi contemporanei. L’esposizione, curata da Alberto Fiz e coordinata dalla Struttura Attività espositive dell’Assessorato regionale, presenta oltre 50 lavori esposti in un percorso ventennale che comprende una serie di grandi immagini fotografiche inedite che hanno come soggetto le montagne della Valle d’Aosta, in particolare il Cervino e il Massiccio del Monte Bianco, realizzate per l’occasione. Per la prima volta, poi, viene presentata la produzione scultorea attraverso tre monumentali lavori plastici che occupano l’ala centrale del Centro Saint-Bénin. Le opere in mostra ripercorrono la ricerca compiuta da Barbieri dal 2002 al 2019 sottolineando l’attenzione verso le tematiche connesse con il paesaggio e l’ambiente. Non manca, poi, un ciclo d’immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna e la proiezione di un video del 2005 realizzato in Cina. Commenta l’Assessore Laurent Viérin: “Va in scena al Centro Saint-Bénin di Aosta una grande mostra di arte contemporanea che dialoga con il territorio e propone una riflessione su temi di attualità come quello ambientale. Molto interessanti sono le immagini dedicate da Olivo Barbieri alla Valle d’Aosta, inserite in questo contesto internazionale.” Mountains and Parks, il progetto ideato per il Centro Saint-Bénin, propone l’indagine di Barbieri sui parchi naturali, siano essi le Alpi (già nel 2012 la Valle d’Aosta era stata oggetto di una specifica indagine), le Dolomiti, Capri rivisitata con i colori della memoria o le cascate più importanti del pianeta che, come afferma l’artista, “sopravvivono intatte ad uso del turismo o come luoghi fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una natura incontaminata”. Si tratta di una rassegna spettacolare e problematica, che affronta questioni fondamentali come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che, se da un lato “consuma” i luoghi, dall’altra ne garantisce la sopravvivenza.

Le immagini di Olivo Barbieri viste dall’alto, riprese con la tecnica della messa a fuoco selettiva che evidenzia solo alcuni elementi lasciando volontariamente sfocato il resto della scena, hanno inaugurato un nuovo modo di percepire il paesaggio che, grazie all’introduzione consapevole di alcuni “errori” fotografici, ci appare in modo inedito, più simile a un modellino in scala (non manca nemmeno l’uso della pittura digitale) che a un contesto reale. Sebbene nulla di ciò che vediamo appaia contraffatto, l’indagine di Barbieri decreta l’ambiguità della rappresentazione. Sono immagini che non nascono dalla volontà di ottenere effetti speciali (non c’è post-produzione), ma dalla curiosità di verificare il comportamento del mezzo fotografico in condizioni non-idonee.

Insieme ai parchi dei ghiacci e dell’acqua, il suo sguardo si estende ai Landfills, le quattro grandi discariche abitate da migliaia di persone e animali del Sud Est asiatico in Thailandia, Indonesia e Malesia. Sono i parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta. Il paesaggio si estende anche alla storia dell’arte dove la messa a fuoco selettiva modifica la percezione di opere ormai metabolizzate con un atteggiamento ironico e dissacrante. Nel Paradiso Terreste di Nicolas Poussin sembra di vedere il Creatore che si allontana appoggiato ad un drone di controllo, mentre il mito di Mark Rothko è connesso con i simboli del fast food americano, gli hamburger. Il dialogo con i maestri del passato coinvolge anche Paolo Uccello, Caravaggio e Canaletto. Quest’ultimo, attraverso l’uso della camera ottica, sembra anticipare gli esiti della fotografia contemporanea.

 

TORINO, TALK “TUTTA MIA LA CITTA’”

daniele solavaggione

Daniele Solavaggione ed Enrica Tesio raccontano com’è cambiata Torino. L’omaggio all’interno di World Press Photo

Va in scena venerdì 15 novembre alle 18,30 all’interno della mostra World Press Photo, all’ex Borsa Valori di piazzale Valdo Fusi, “Tutta mia la città. Torino è cambiata davanti all’obiettivo”, uno dei momenti più attesi e frizzanti all’interno dell’esposizione internazionale, in corso fino a domenica. Si tratta di un talk, a ingresso gratuito, che vedrà la partecipazione di Daniele Solavaggione, fotografo e giornalista torinese, Enrica Tesio, scrittrice, autrice di libri di successo, da “La verità, vi spiego, sull’amore” (Mondadori) a “Dodici ricordi e un segreto” (Bompiani), e Chiara Priante, giornalista e curatrice del cartellone di conferenze legate a World Press Photo Torino. Com’è cambiata Torino negli ultimi dieci anni? Venti foto di Daniele Solavaggione racconteranno una città che mantiene alcuni tratti, invariati negli anni, soprattutto quelli caratteriali, ma sa anche trasformarsi. Nel bene e nel male, in meglio e in peggio. I Murazzi di ieri e quelli di oggi, la magia delle Olimpiadi, i suoi retaggi e le promesse mancate, la bellezza delle piazze Castello e San Carlo, da anni libere dalle auto e veri salotti sabaudi. Ma si parlerà anche di com’è cambiato il modo di raccontare Torino. Nelle parole e con le foto, con il passaggio dall’analogico e dalla camera oscura al digitale. L’ironia e le osservazione argute di Enrica Tesio su Torino, torinesi e torinesità, la simpatia e competenza di Solavaggione, che da anni racconta con la macchina al collo questà città, moderati da Chiara Priante, nella vita anche consigliere dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, per un omaggio che World Press Photo dedica a Torino: per il terzo anno la mostra, grazie all’Associazione Cime e alla Camera di Commercio di Torino che ha messo a disposizione i locali, è in città dove rimarrà sino a domenica 17 novembre.

enrica tesio

Enrica Tesio è blogger e scrittrice torinese, ha due figli, due gatti e un mutuo. Laureata in Lettere con indirizzo cinematografico, fa la copywriter da quando aveva 20 anni. Nel 2015 ha pubblicato per Mondadori ‘La verità, vi spiego, sull’amore’, dal quale è stato tratto un film con la regia di Max Croci. Nel 2017 è uscito per Bompiani ‘Dodici ricordi e un segreto’. Nel 2019 ha pubblicato per Giunti la raccolta di poesie ‘Filastorta d’amore. Rime fragili per donne resistenti’, che è diveentato uno spettacolo teatrale in giro per l’Italia. Ha tenuto diverse rubriche su “La Repubblica” e “Donna moderna”.

Daniele Solavaggione nasce a Torino nel 1974. Si accosta giovanissimo al mondo della fotografia alternando gli studi alla frequentazione dell’agenzia Reporters dove lavorano fotoreporter di solida esperienza fotogiornalistica maturata in anni di cronaca al quotidiano “la Stampa”. Prima della nascita della fotografia digitale, Daniele ha così ancora l’occasione di conoscere ed apprendere le tecniche di sviluppo e stampa in camera oscura. Nel 1993 entra far parte a tempo pieno dell’agenzia Reporters di cui diventerà socio effettivo nel 2000. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti nel 1995, nel 2015 diventa giornalista professionista. Oltre alla fotografia, negli ultimi 5 anni sta sviluppando la professione di videomaker, imparando le diverse tecniche di ripresa e montaggio. Collabora, da sempre, con La Stampa, ma ultimamente ha ampliato il giro lavorativo con varie collaborazioni tra cui il salone dell’auto Milano- Monza, il Festival dell’Innovazione e della Scienza di Settimo Torinese e la fondazione Specchio dei Tempi.

 

“CHIESE, CAMPANILI & CAMPANE DI TORINO”, UNA GUIDA PREZIOSA

A cura di Monginevro Cultura e dell’Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana è stato pubblicato il volume “Chiese, Campanili & Campane di Torino”. Più che una monografia, più che un libro storico-fotografico interamente a colori, è un compendio di aneddoti, di curiosità, di immagini, di spigolature e di episodi storici, attraverso i quali un gruppo di autorevoli ricercatori, giornalisti e scrittori (Piero Abrate, Francesco Albano, Luigia Casati, Raffaello Emaldi, Achille Maria Giachino, Milo Julini, Anna Perrini) coordinato da Sergio Donna, ha ricostruito la storia della città e del suo patrimonio artistico-religioso, prendendo spunto dalle oltre cento chiese e dai loro campanili che svettano sul panorama cittadino, stagliandosi sull’incomparabile arco alpino che circonda il capoluogo sabaudo.

Un libro che svela la storia delle chiese di Torino e mette in luce la ricchezza e la preziosità di centinaia di capolavori artistici in esse custoditi.

Una guida preziosa  da leggere e da sfogliare per i torinesi e per i turisti.

formato cm. 21×21 pagg. 288  € 25,00

 

 

THE UPCOMING ART: A ELENA MANTELLO IL PREMIO ALESSANDRO MARENA 2019

Si conclude con l’assegnazione del Premio Alessandro Marena la terza edizione del progetto The Upcoming Art proposto dall’Associazione Alessandro Marena e inaugurato lo scorso 30 ottobre all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. La preferenza unanime della giuria è andata all’opera 45°04’N 7°42’E dell’artista Elena Mantello, con questa motivazione: “per aver – attraverso un linguaggio di origine minimale e poverista – aperto una riflessione sul tema delle migrazioni e della politica economica e geopolitica contemporanea, con un’installazione di impatto immediato”. L’opera 45°04’N 7°42’E è una composizione modulare dove ogni sezione corrisponde a un’area della cartina geografica dell’Africa. Piastrelle di pietre differenti hanno scolpiti i chilometri di distanza dall’origine del materiale, quindi dal Continente Nero a Torino. Tra gli obiettivi dell’installazione c’è quello di spingere l’osservatore a non fermarsi alle apparenze: se da un lato si sono abbattute le barriere geografiche per dar la possibilità di transitare qualsiasi risorsa da un capo all’altro del mondo, dall’altro nessuno si preoccupa di come essa viene prodotta o prelevata. I materiali utilizzati nell’installazione sono pezzi di scarto e il loro continuo reperimento caratterizza una ricerca in fieri. Elena Mantello, 26 anni, di Savona, vive e studia a Torino. Laureata a luglio 2019 in scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ha sviluppato le sue conoscenze tecniche attraverso la sperimentazione di vari materiali, dai più tradizionali, come ceramica, gesso, marmo e bronzo ai più contemporanei quali resine e gomme. Il premio consiste nella somma di 2.000€ che la vincitrice potrà investire nel proseguimento della propria formazione artistica. L’opera scelta viene ascritta alla Collezione dell’Associazione che ne dispone per il prosieguo dell’attività espositiva. Una menzione speciale è stata inoltre assegnata ad Agnese Falcarin e Erica Suzzarellu che hanno presentato il video Ballad Of The Soldier’s Wife “per la raffinata elaborazione e l’originale sintesi tra eredità del 900 e contemporaneità”. Un’edizione del Premio Alessandro Marena che quest’anno ha quindi fortemente valorizzato l’arte al femminile. Dodici gli artisti selezionati per la mostra dalla curatrice Monica Trigona tra i neodiplomati dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ai quali l’Associazione Alessandro Marena si rivolge nella sua attività di sostegno ai talenti emergenti che, una volta arrivati alla conclusione dell’istruzione accademica, devono iniziare a dedicarsi alla presentazione ed esposizione delle proprie opere: una fase che è ancora di apprendimento, ma che non trova spazio nell’iter curriculare. Le altre opere esposte erano di Margherita Caldiero, Raffaele Cirianni, Lorenzo D’Anella, Carola Eirale, Bahar Heidarzade, Tazio Kastelic, Giuseppe Mulas, Marco Poma, Ambra Scali. Prima della proclamazione, gli studenti hanno avuto l’opportunità di ricevere pareri e consigli da parte della giuria composta da Franca Pastore Marena, gallerista e fondatrice dell’Associazione, Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, Salvo Bitonti, direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, il coordinatore del programma di arti visive di Combo Bruno Barsanti, l’artista Franko B e Francesca Referza, direttrice di Quartz Studio, spazio no-profit per l’arte contemporanea di Torino. Tra gli sponsor della mostra, l’azienda Be Drink ha selezionato Giuseppe Mulas e Marco Poma per l’ideazione del packaging 2020 dei loro liquori Squibb e Bitchin. La mostra è stata realizzata con il sostegno della Fondazione CRT.

 

SALUZZO: MOSTRA “DENTRO IL DISEGNO”

A cura di Lóránd Hegyi

Domenica 17 novembre 2019 – ore 16

La Castiglia

Piazza Castello, Saluzzo (CN)

VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA

INSIEME AL CURATORE LÓRÁND HEGYI

La giornata di domenica 17 novembre 2019 la mostra Dentro il disegno, ospitata a La Castiglia di Saluzzo, viene spiegata dallo stesso curatore.

Alle ore 16 è in programma, infatti, una visita guidata speciale alla mostra, in compagnia di del critico e storico dell’arte Lóránd Hegyi, che si è occupato della curatela del progetto. Il biglietto d’ingresso alla mostra Dentro il disegno è comprensivo, per il solo pomeriggio di domenica 17 novembre, della visita guidata e dell’incontro, aperto al pubblico.

A seguire, sempre all’interno de La Castiglia, il curatore Hegyi tiene un approfondimento intorno alla mostra e ai temi principali affrontati al suo interno, tra cui quello del disegno, in un dialogo in cui lo accompagneranno tre artisti protagonisti dell’esposizione, Valerio Berruti, Daniele Galliano e Ugo Giletta. Una spiegazione di Dentro il disegno, in cui si entra nel vivo della riflessione, con diversi punti di vista e diversi spunti con cui coinvolgere il pubblico e invitarlo a porsi delle domande in maniera attiva e partecipata. Proprio da una riflessione infatti la stessa mostra Dentro il disegno che alla Castiglia di Saluzzo dal 11 ottobre al 1 dicembre espone circa 250 disegni di 33 artisti che operano in campo internazionale sotto la curatela dal critico e storico dell’arte Lóránd Hegyi. E la riflessione è quella per cui all’artista spetta il potere e la responsabilità di inviare i propri messaggi sulle prospettive umane, creando nuove connessioni tra diversi campi ed esperienze e fornendo nuove interpretazioni alla complessità della realtà umana. Durante l’incontro di domenica 17 novembre si aprono queste connessioni e questi messaggi al pubblico, condividendoli e cercandone di nuovi. L’insieme dei lavori suggerisce la forte convinzione nel carattere etico e nella missione che sottintendono l’arte: trasmettere metafore visive sull’esistenza umana, attraverso un forte linguaggio espressivo che rafforza, enfatizza e sottolinea il carattere emotivo e umano dell’arte. Infatti, come dice il curatore Lorand Hegyi, “l’impegno dell’artista contemporaneo per trovare una narrazione autentica, sincera, empatica e sensibile, si manifesta con particolare evidenza nel disegno, dove una fantasia radicale e un’immaginazione liberatoria, sovversiva, evocano nuovi nessi e prospettive tra diverse dimensioni del vissuto umano.” La mostra non vuole avere l’intenzione di creare una omogeneità formale ed arbitraria, ma manifesta la ricca e complessa diversità del linguaggio del disegno contemporaneo. Nella nostra epoca disturbante gli artisti cercano la credibilità di una nuova narrativa sulla base dell’esperienza antropologica, con una libertà interiore e con una sovranità della sua visione profonda priva di compromessi. Dentro il disegno si tiene alla Castiglia di Saluzzo, antico cuore del potere del Marchesato dalla storia quasi millenaria, che dopo essere stato abbandonato e trasformato in carcere, è divenuto oggi sede di attività culturali del territorio. Il libro/catalogo della mostra, con un lungo saggio del curatore Lóránd Hegyi, edito dalla casa editrice Electa, si può acquistare direttamente alla Castiglia, nelle librerie e nei bookshop dei musei italiani.

 

CUNEO, MOSTRA FOTOGRAFICA DI GIORGIO STELLA

MUSEO ACCORSI, LIBRO SUL CIOCCOLATO

Considerato un tempo “cibo degli dei”, utilizzato a scopo terapeutico e propiziatorio da Maya e Aztechi, il cioccolato è ancora oggi un vero e proprio oggetto di culto. Questo splendido volume, illustrato dalle fotografie del maestro di still-life Fabio Petroni, ne ripercorre la storia, le molteplici forme e gli utilizzi: dall’origine delle coltivazioni di cacao al complesso processo di lavorazione, in un viaggio all’insegna dei sapori e degli aromi che hanno stregato il mondo intero. Completa il volume una raccolta di ricette originali degli chef del Relais Cuba Chocolat, che sapranno rendere il cioccolato non solo un delizioso momento da assaporare, ma un vero e proprio protagonista in cucina.

Seguirà degustazione di specialità Venchi.

Sala conferenze Fondazione Accorsi-Ometto

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTI POSTI.