LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

GOTTLOB FRICK (1906-1994)

Portrait Bass

Musiche di: Mozart, Verdi, Wagner. Cornelius, Orff, Haydn F.J., Egk, Lortzing, Rossini, Orff, , Smetana, lieder di Schubert e autori tedeschi ani ’30 e ’40

registrazioni lives e in studio dal 1949 al 1968

etichetta Profil PH 8047 (4CD), edizione 17 maggio 2019

durata 4h.27′.2″

Il basso Gottlob Frick è una delle più grandi voci del Novecento, certamente il maggiore basso di scuola tedesca. Testimone di una stagione leggendaria per nobiltà e bellezza di canto, purtroppo, oggi senza termini di paragone. Cresciuto in una famiglia numerosa, era il più giovane di tredici fratelli, a Olbrunn nella regione del Baden Wuerttenberg. Allievo di Fritz Windgassen, padre di Lorenz, celebre tenore wagneriano. Attivo come corista all’Opera di Stoccarda (1927-34), esordì nel 1934 a Coburgo (Daland, Olandese volante). Dopo un periodo di attività a Friburgo e Koeninsberg fino al ’38, venne ingaggiato dal direttore d’orchestra Karl Boehm all’Opera Sassone di Dresda dove rimase fino al’ 49, anno in cui si trasferì alla Deutsche Opera di Berlino, dove si affermò in modo definitivo a livello internazionale.. La carriera di Frick si svolse in prevalenza al Covent Garden di Londra, al Metropolitan di New York, alla Scala, al Festival di Bayreuth, all’Opera di Stato Bavarese di Monaco. Si distinse, soprattutto, nei ruoli di basso profondo e basso drammatico: Osmino (Ratto dal serraglio),  Sarastro (Flauto magico), Kaspar (Franco cacciatore), Rocco (Fidelio), Filippo II° (Don Carlo) e nelle opere di Wagner. Si congedò dalla scena nel 1977 a Stoccarda (Pimen, Boris Godunov) dove mezzo secolo prima ebbe inizio il suo percorso artistico. L’ETichetta Profil propone in 4 CD una significativa selezione della cospicua discografia live e in studio del basso tedesco.La parte del leone spetta a Mozart, Wagner e Verdi. Non fu solo una voce di qualità timbrica, di colore eccezionale e di qualità tecnica salda come una possente cattedrale gotica, di estensione quasi abnorme nel grave e considerevole nell’accento, ma anche un interprete intelligente. Nelle arie di Mozart colpisce come uno strumento di tale tonnellaggio sappia allegerirsi con assoluto agio. Nei brani di Wagner e Verdi la voce sembra innalzarsi dalla notte come una colata di bronzo dal colore fosco, l’accento ha qualcosa di ancestrale, di barbarico da mettere i brividi. Tutto serrato in un fraseggio ef cavata espansa con risonanze d’incredibile ampiezza.  Frick gioca puntuale su un fraseggio in continuo chiaroscuro. i fiati son di potenza insolita e risonanti in maschera.Gli altri due CD contengono pagine da opere sconosciue al pubblico italiano. Il violino magicoLa bisbetica domata  di Egk, Allegre comari di Windsor di Nicolai, Il cacciatore di frodo, Zar e carpentiere di Lortzing, La luna di Orff, Il barbiere di Bagdad di Cornelius e una scelta di lieder di autori, noti in Germania, come Kreutzer, Zeller, Millocker, Goetzen o Fuerst dove Frick si mostra interprete dedito alla ricerca capillare del dettaglio e delle sfumature.Un box da ascrivere tra i documenti sonori di valore storico: Der schawarzeste Bass (Il basso più nero) come venne definito da Wilhelm Furtwaengler.