Chieri, sul ricordo delle foibe è polemica tra opposizione e Pd
Sacco e Varaldo: Il PD non depone una targa in memoria di Norma Cossetto, martire delle foibe e medaglia d’oro al merito civile. Gaspardo Moro (Pd): visione parziale me semplificata
La maggioranza del Consiglio Comunale di Chieri, guidata dal Partito Democratico, ha bocciato la mozione presentata dai Consiglieri Tommaso Varaldo e Rachele Sacco con la quale si chiedeva al Sindaco di impegnarsi a depositare una targa in memoria di Norma Cossetto in occasione delle celebrazioni del prossimo Giorno del Ricordo, 10 Febbraio 2020. “È vergognoso – commentano i promotori della mozione Sacco e Varaldo, F.I. – Norma Cossetto è stata insignita dal Presidente della Repubblica come Medaglia d’Oro al Merito Civile, è uno di più alti simboli delle migliaia di italiani barbaramente gettati, spesso ancora vivi, nelle foibe dalle milizie comuniste di Tito, è un simbolo contro la violenza sulle donne. Ricordiamo che nella motivazione all’onorificenza si legge: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in un foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio». La maggioranza di questo Consiglio Comunale ha perso la possibilità di dire con forza che ogni memoria storica va sempre preservata e ogni atto posto in essere sarà utile per tramandarla. Una targa a Norma Cossetto poteva essere un’ulteriore simbolo di Ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata da tramandare ai giovani nel segno della Libertà e della Memoria. Ma il Partito Democratico ha vergognosamente detto No – concludono i Consiglieri – come a significare che per loro esistono memorie e memorie da ricordare, simboli più o meno importanti contro la violenza sulle donne”
La replica del Pd affidata ad una nota di Massimo Gaspardo Moro: “Ai consiglieri Sacco e Varaldo, rispondiamo che la Città di Chieri, le forze democratiche e le associazioni cittadine ricordano ogni anno da quindici anni, le violenze della frontiera orientale del ’43 – ’45 e l’esodo giuliano dalmata, per favorire la conoscenza storica e la memoria senza contrapposizioni, senza nascondere alcun fatto, per il dialogo fra i popoli. Perciò il PD non aderisce a iniziative promosse a livello nazionale da organizzazioni che sfruttano le vittime innocenti di quelle violenze proponendo una visione parziale e semplificata di una storia tragica e complessa.”