Asti- La luna e i falò di Cesare Pavese riletto da Andrea Bosca stasera all’Alfieri
Questa sera alle 21 andrà in scena in prima nazionale al Teatro Alfieri “La luna e i falò”, dal romanzo di Cesare Pavese, con Andrea Bosca per la regia di Paolo Briguglia. Adattamento del teso a cura dello stesso con Andrea Bosca e di Paolo Briguglia.
Il testo raccoglie lo smarrimento misto a malessere comune all’uomo contemporaneo – spiega il regista – è un romanzo denso, una materia poderosa raccolta in 32 capitoli che ne fanno un’opera di grande valore, non sono letterario. Ambientato a ridosso della Liberazione, nelle Langhe sventrate dalla guerra appena alle spalle e dalla miseria di un territorio che prova a rimettersi sulle sue gambe, racconta del ritorno a casa di Anguilla, emigrato in America dove è riuscito a fare fortuna. Il suo è un viaggio a ritroso, tra i luoghi e le tracce dell’infanzia, che prova a riannodare tra memorie sbiadite ed emozioni perse, nel tentativo di riappropriarsi di una identità e sentirsi parte di una comunità originaria. Eppure, anche nella placida campagna, dove tutto sembra conservarsi e a cui il tempo sembra risparmiare intatta la bellezza delle colline e dei noccioli, come pure l’abitudine ancestrale dei falò, tutto è cambiato irrimediabilmente.
C’è tanto del nostro essere giovani uomini in questo adattamento per il teatro che firmo insieme ad Andrea Bosca: l’inquietudine, l’essersi allontanati dai luoghi di origine, il modo difficile di gestire la maturità e di sentirsi a casa da qualche parte. Ho ritenuto opportuno raccontare il qui e ora della voce narrante, trasformando il palcoscenico nella piazza del paese su cui Anguilla – che “nessuno conosce e nessuno più riconosce” – fa il suo arrivo. Il pubblico diviene l’interlocutore curioso a cui restituire la memoria del proprio vissuto e quella di quei luoghi nei tempi della sua assenza. Emerge lo strato profondo che un autore immensamente grande come Cesare Pavese ha voluto rappresentare: il senso della vita, l’andarsene, il tornare, l’essere straniero, il bisogno di una identità radicata che si rifletta nelle persone, nei luoghi che ci hanno visto diventare uomini”.
Ultimissimi biglietti disponibili (21 euro platea, barcaccia, palchi; 16 euro loggione), per informazioni e prenotazioni 0141.399057 / 399040, biglietteria Teatro Alfieri.