CANELLI, SERATE DI PROSA AL TEATRO BALBO

Il teatrante di razza Titino Carrara venerdi 7 febbraio ha fatto rivivere la vita e i racconti leggendari della sua famiglia sul palco del Teatro Balbo di Canelli per l’apertura della stagione di prosa, dopo la prima delle domeniche a teatro con la partecipazione di un pubblico numeroso. “La buca del Diavolo” di Titino Carrara, attore proveniente dalla storica famiglia teatrale del Piccolo Carro di Tespi ha aperto la stagione di prosa del Teatro Balbo di Canelli. Si è trattato del lavoro conclusivo della trilogia che Titino Carrara dedica alla storia ed al repertorio dello spettacolo teatrale viaggiante, di cui la sua famiglia è stata una delle ultime testimonianze.  La Buca del Diavolo era il collegamento tra visibile ed invisibile, le assi del palcoscenico, il confine sottile tra i due mondi. ‘La Buca del Diavolo’ ci ha traghettato dal visibile all’invisibile, ci ha accompagnati alla scoperta dei misteri del sottopalco, quei misteri che fanno del Teatro un rito insostituibile. In questo spazio, in bilico tra sacro e profano, prende corpo la storia della sua famiglia, attori girovaghi da dieci generazioni. Il prossimo atteso appuntamento sarà sabato 15 febbraio con la Compagnia teatrale Masaniello  – Torino e la partecipazione straordinaria di Margherita Fumero che porta in scena la commedia di Eduardo Scarpetta ‘Miseria e nobiltà’. La commedia, ben nota anche per la riduzione cinematografica diretta nel 1954 da Mario Mattioli e magistralmente interpretata dal grande Totò con Sophia Loren. Venerdì 6 marzo “L’Amore per l’Educazione” con Gabriele Vacis e l’Istituto di pratiche teatrali per la cura della persona, in una rilettura del libro “Cuore”.Le serate di prosa proseguono fino al 20 marzo con lo spettacolo conclusivo della Storia di Cyrano, libero adattamento da “CYRANO DE BERGERAC” di Edmond Rostand. Per raccontare questa bellissima storia piena di personaggi e di situazioni ci vorrebbe di solito un’intera compagnia teatrale; Eugenio Allegri, invece, fa tutto da solo, come nello storico ed indimenticabile “Novecento”.

Alessandra Gallo