PIEMONTE ARTE: UNIA, SICCHIERO, MANTEGNA DA RECORD, BROWN, VITALI, VALLE…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

CHERASCO: PALAZZO SALMATORIS DI CHERASCO ACCOGLIE LE OPERE DI SERGIO UNIA

Dopo il successo della mostra su Picasso, che si è chiusa a gennaio registrando oltre 7 mila ingressi, Palazzo Salmatoris di Cherasco ha riaperto i battenti con una nuova esposizione. Sabato 15 febbraio è stata inaugurata la mostra di Sergio Ùnia “Ri-Cercare La figura infinita Sculture e disegni”. Nato a Roccaforte di Mondovì, Ùnia si è trasferito giovanissimo a Torino. Qui è entrato in contatto con gli ambienti artistici della città. Nel 1970 segue i liberi corsi di nudo all’Accademia Albertina, l’anno seguente realizza la sua prima mostra personale. Da allora è un crescendo, il suo lavoro si intensifica e si evolve, privilegiando la scultura, che diventa il centro dei suoi interessi. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche, spaziando dal Piemonte alla Valle d’Aosta. Nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi a partecipare alla biennale di Venezia. Nel marzo 2013 è stato nominato accademico ad honorem della Pontifica Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi, sezione scultura. Ha all’attivo oltre 160 esposizioni personali in tutto il Paese e all’estero.  Contemporaneamente alla mostra in Palazzo Salmatoris si potranno ammirare per il centro di Cherasco, soprattutto nella piazza antistante il municipio, a cielo aperto, alcune statue di Ùnia: è l’omaggio che lo scultore fa alla Città della Paci creando un ponte immaginario attraverso l’arte tra il palazzo sede di importanti rassegne artistiche e un centro storico caratterizzato da monumenti e palazzi del passato. Ùnia indaga la figura umana, soprattutto il mondo femminile: attenzione ai dettagli e una grande carica espressiva sono le caratteristiche che rendono uniche le sue sculture. Grande scultore, disegnatore raffinato e intenso, interpreta con dolcezza, spontaneità e forte valenza espressiva l’universo femminile e giovanile, alla ricerca della grazia, dell’armonia e della vita che pulsa. L’artista fa parte delle personalità che hanno scelto di aderire al progetto “Donare”, donando alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo la scultura “Nudo con asciugamano” e 646 disegni.

La mostra di Cherasco si inserisce tra gli eventi culturali che la Fondazione CRC sostiene con l’obiettivo di avvicinare l’arte alla comunità e stimolare la sperimentazione di linguaggi espressivi, valorizzando e facendo conoscere il talento degli artisti della nostra provincia.

La rassegna di Palazzo Salmatoris sarà visitabile, ad ingresso libero, fino al 13 aprile dal mercoledì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30, sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30.

 

 

 

SICCHIERO A “GRAFICA EX LIBRIS” DI CASALE MONFERRATO

Alla prossima edizione della rassegna “Grafica ed Ex Libris che si svolgerà a Casale Monferrato nel mese di marzo sarà presente l’artista chierese Maurizio Sicchiero, che esporrà tre acqueforti e quattro Ex Libris. Nelle immagini, alcune delle opere di Sicchiero presenti a Casale.

 

 

 

 

 

 

PALAZZO MADAMA, LA MOSTRA SU ANDREA MANTEGNA A QUOTA 54.100

La mostra Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno, in corso a Palazzo Madama dal 12 dicembre 2019, ha già registrato 54.100 visitatori in 9 settimane di apertura.

Organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, Intesa Sanpaolo e Civita Mostre e Musei, è a cura di Sandrina Bandera, Howard Burns e Vincenzo Farinella. Oltre 130 opere, riunite grazie a prestigiosi prestiti internazionali da alcune delle più grandi collezioni del mondo, illustrano il percorso artistico di uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare l’esposizione, ha tempo fino al 4 maggio 2020.

Si ricorda che la mostra il giovedì e il sabato è aperta fino alle ore 21.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30). Inoltre, per evitare le code, è possibile prenotare e acquistare i biglietti on line su www.ticketone.it   o attraverso il call center al numero 0110881178 (da lunedì a venerdì 9.00 – 18.00 / sabato 9.00 – 13.00).

 

 

JAMES BROWN ALLA “MEB” DI BORGOMANERO

James Brown è un artista di fama internazionale e con lui la MEB Arte Studio di Borgomanero (Via San Giovanni 26) ha aperto con successo, dopo la pausa invernale, la sua stagione espositiva per il 2020. Inaugurata sabato 15 febbraio, la rassegna, curata da Marco Emilio Bertona, proseguirà fino al 28 marzo 2020. Brown è una delle figure più interessanti ed importanti del panorama artistico internazionale contemporaneo, a cavallo tra neoespressionismo e astrattismo (nella foto una delle sue opere). In mostra sono presenti una selezione di lavori che raccontano il suo percorso artistico degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, iniziando dal suo periodo graffitista newyorkese degli anni ’80, che l’ha portato all’attenzione della critica e del collezionismo internazionale. Il percorso espositivo presenta successivamente una serie di lavori degli anni ‘90, quando Brown si trasferì a vivere in Messico, trasportando nelle sue opere l’energia di quei luoghi.

Nato nel 1951 a Los Angeles, in California, ora vive e lavora a Mérida, in Messico. Ha studiato pittura e incisione all’Immaculate Heart College di Hollywood e poi ha frequentato l’Ecole des Beaux Arts di Parigi, da cui si è laureato nel 1974. Ha trascorso gli anni seguenti a vivere e lavorare a Parigi. Nel 1978 ha tenuto la sua prima mostra personale al Gemeentemuseum di Amheim, nei Paesi Bassi, nonché la sua prima mostra personale alla Christiane ed Eric Germain Gallery di Parigi. Nel 1979 Brown si trasferì a New York, dove lavorò al fianco di artisti del nascente movimento neo-espressionista Jean-Micheal Basquiat, Keith Haring e Julian Schnabel. Ha tenuto le sue prime mostre negli Stati Uniti alla Shafrazi Gallery ed alla Leo Castello Gallery, entrambe a New York. A quel tempo lavorò inoltre anche in Italia con la Galleria Lucio Amelio di Napoli. Negli anni ’80 era molto noto per i suoi dipinti neofigurativi, con richiami a Jean-Micheal Basquiat e influenze dell’arte primitiva. Sebbene noto soprattutto per i suoi dipinti astratti, la pratica artistica di Brown è sempre stata eclettica e varia nella sua sperimentazione con diverse tecniche, come ceramica, bronzo, tessuti e incisioni. Nel 1995 James Brown si trasferì in Messico con la sua giovane famiglia. Nel 2000 lui e sua moglie Alexandra hanno fondato la Carpe Diem Press a Oxaca, creando, con artisti e scrittori di spicco, libri e stampe per artisti in edizione limitata.

Le opere di James Brown sono state esposte in molti musei americani ed europei. In Messico il Museo di Arte Contemporanea di Oxaca e il Museo Anahuacalli di Città del Messico hanno ospitato importanti mostre del suo recente lavoro. Nel settembre 2017 l’USC Fisher Museum of Art di Los Angeles ha presentato una mostra personale incentrata sull’ultimo lavoro di Brown My Other House, nell’ambito della Getty Initiative 2017. Le sue opere si possono trovare in molte collezioni internazionali sia private che pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art – MOMA, il Metropolitan Museum e il Whitney Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Kolumba Museum di Colonia, il Contemporary Art Center di Malaga in Spagna ed il Museo Tamayo a Città del Messico.

Enzo De Paoli

 

MUSEO ETTORE FICO: MOSTRA “MASSIMO VITALI. COSTELLAZIONI UMANE”

a cura di Andrea Busto

da mercoledì 26 febbraio a domenica 5 luglio 2020

da mercoledì a domenica dalle 11 alle 19

La mostra si articola in circa 30 opere scelte in venticinque anni di produzione dell’artista. Il percorso espositivo non scandito in ordine cronologico è, a tutti gli effetti, una sorta di mostra antologica. Per chi conosce l’opera di Vitali sarà importante ritrovare le spiagge italiane assolate e gremite di gente in vacanza (1995), ma sarà anche una sorpresa vedere, per la prima volta in assoluto, gli scatti dei concerti di Jovanotti nel suo ultimo tour italiano del 2019.

L’opera di Massimo Vitali attinge esteticamente alla storia dell’arte e non solo a quella della fotografia. Italiano d’origine, anglosassone di formazione e con una visione internazionale e attenta all’evolversi della ricerca d’avanguardia a cavallo tra il secolo scorso e quello attuale, l’artista appare come un fotografo incline a non lasciare tracce nelle sue opere di momenti legati a fatti storici identificabili. Il suo mondo estremamente raggelato e cristallizzato, appare come sospeso in un fermo immagine cinematografico. Non vi sono mai dettagli identificabili con fatti storici attuali, se non per i titoli che, talvolta, rimandano a raduni affollati o a serate di divertimento in discoteca.

 

A TORRE PELLICE «IL GRANDE BLU» DI LAURA VALLE

Pittura e fotografia sono gli elementi fondanti della mostra personale «Il grande blu» di Laura Valle, ospitata dalla Civica Galleria d’Arte Contemporanea «Filippo Scroppo» di Torre Pellice. Un incontro tra maternità, arte e ricerca, in una dimensione ricca di sfaccettature, di incontri e riflessioni intorno al periodo delicatissimo del post parto. Curata da Andrea Balzola, l’esposizione rappresenta una vera e propria testimonianza dell’impegno espressivo di Laura Valle, che ha realizzato dipinti e una serie di scatti fotografici in bianco e nero su  «i primi passi» del rapporto mamma-bambino, del ritorno a casa, dei momenti di una «nuova vita». Una realtà non ancora sufficientemente esplorata, che Laura Valle ha profondamente studiato all’interno di un importante ospedale torinese (Ospedale Maria Vittoria), secondo una ricerca che unisce naturalmente il gesto artistico all’immagine tratta dal vero, la scrittura agli sguardi dei bambini e delle mamme, il colore blu marina alla luce che illumina la scena. La mostra costituisce, quindi, un documento della depressione del dopo parto, di un’interpretazione psicologica dei soggetti, di un lavoro in cui creatività e raffigurazione esprimono il senso di un’arte che è coinvolgente esperienza e narrazione.                                                Angelo Mistrangelo

Torre Pellice, Civica Galleria d’Arte Contemporanea «Filippo Scroppo», via Roberto d’Azeglio 10, orario:martedì-giovedì 15,30-

18,30, venerdì e sabato 10,30-12,30, sino al 15 marzo.

 

CAMERA: BIOMEGA MULTIVERSO DI COSIMO VENEZIANO

presentata da Walter Guadagnini

a cura di Beatrice Zanelli e Vincenzo Estremo

Inaugurazione: 19 febbraio 2020

20 febbraio – 29 marzo 2020

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Project Room

In mostra nella Project Room di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia dal 20 febbraio al 29 marzo 2020, BIOMEGA Multiverso di Cosimo Veneziano, presentata da Walter Guadagnini, a cura di Beatrice Zanelli (ARTECO) e Vincenzo Estremo, è parte del progetto BIOMEGA iniziato nel 2018 con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea. L’artista, in collaborazione con il Brain Lab. Dipartimento di Neuroscienze dell’Università IULM di Milano, ha realizzato nell’ultimo anno un lavoro transdisciplinare sull’uso delle biotecnologie in ambito agroalimentare, per riflettere sulle procedure di acquisto dei consumatori, oggetto di studio del neuromarketing.

Partendo da queste indagini, Veneziano ha realizzato BIOMEGA Multiverso, un’installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto, in dialogo con una coppia inedita di vasi in ceramica. Le sculture sono state realizzate con la tecnica dell’ingobbio a partire dall’osservazione di una fotografia di un oggetto legato alla tradizione agricola, di cui si è perso l’uso, archiviata presso la Fondazione Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro Collecchio (PR). L’intero lavoro riflette sulla percezione visiva, con l’obiettivo di indurre il visitatore a interrogarsi su quanto essa possa influire sulle sue scelte quotidiane di fruitore e consumatore, e della sua attuale applicazione nel campo delle neuroscienze.

Tecniche artistiche tradizionali, quali la serigrafia e il ricamo, sono poste a confronto con le nuove tecnologie. È infatti attraverso l’utilizzo dell’eye tracker, usato dai laboratori di neuromarketing per tracciare i movimenti oculari automatici e continui, che Veneziano conduce lo spettatore verso nuove letture del visibile. In una condizione di globalità dell’immagine, la fotografia e la relativa storia si inseriscono in un regime visuale e percettivo più ampio nel quale produzione, circolazione e distribuzione delle fotografie costituiscono una rappresentazione iconica che rivela come i saperi vengano veicolati dalle immagini. L’attenzione verso tecnologia e neuroscienza porta chi osserva ad indagare l’immagine nella sua grammatica, nell’intrigante tentativo di comprendere cosa si nasconda dietro il visibile e il rappresentabile, attraverso la rappresentazione dell’invisibile. L’opera, studiandone i codici, analizza l’espressione culturale della fotografia. Quest’ultima svela quelle forme emozionali e biologiche che guidano, orientano e talvolta influenzano la conoscenza.

Veneziano reinterpreta alcune caratteristiche primarie della disciplina fotografica: la costituzione di un archivio e i meccanismi di comunicazione della società di massa. È proprio a partire da un archivio di immagini – stock photos – generalmente utilizzate dalle agenzie di comunicazione per la realizzazione della pubblicità di prodotti alimentari, in particolare di frutta e verdura, attraverso un lavoro di stilizzazione, che l’artista realizza le sue stampe serigrafiche. «[…] È qui che interviene l’azione – artistica – di Veneziano, che si appropria delle immagini funzionali, le manipola, ne smonta i meccanismi operativi, e infine le sottopone a un processo di trasformazione che le priva del significato originario e apparentemente le traspone sul piano della pura contemplazione formale (le linee astratte che compongono l’altra faccia del pannello), ottenuta modificando anche la tecnica di realizzazione dell’immagine stessa» – introduce Walter Guadagnini. «Veneziano compie dunque un’operazione duplice: da un lato, agisce sulle immagini originarie come le immagini originarie agiscono sul potenziale osservatore, cioè forzandone la visione, sostanzialmente ingannandole, portandole sul terreno scelto da lui, svelandone così la natura ambigua; dall’altro, con i passaggi dalla fotografia alla serigrafia, al ricamo affievolisce il potere legato alla riproducibilità dell’immagine e alla sua apparente neutralità e oggettività, riportando il centro del discorso nell’ambito della singolarità, di una persino paradossale artigianalità che non si presenta come antistorica, ma piuttosto come momento di sospensione di un flusso acritico, invito a una pausa finalizzata alla riflessione sul presente, e non alla fuga da esso […]».

BIOMEGA interconnette così arte contemporanea, neuroscienze, antropologia e scienze della terra in un percorso articolato che tocca aspetti culturali, sociologici e politico-economici della nostra società, proponendosi come dispositivo culturale critico per uno sviluppo consapevole del territorio.

La mostra BIOMEGA Multiverso, presentata da Walter Guadagnini, a cura di Beatrice Zanelli (ARTECO) e Vincenzo Estremo, presso CAMERA. Centro Italiano per la Fotografia è un nuovo momento espositivo del progetto di Cosimo Veneziano realizzato anche grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell’ambito della settima edizione del programma Italian Council (2019). In concomitanza con la mostra, il 5 marzo 2020 alle ore 18.30, sempre presso CAMERA, l’artista dialogherà con Walter Guadagnini e sarà l’occasione per presentare il volume BIOMEGA Multiverso, a cura di Beatrice Zanelli, dedicato all’intero progetto e pubblicato da NERO EDITIONS. Successivamente, l’opera sarà presentata presso il Contemporary Art Center M17 di Kiev (estate 2020), con la curatela di Lisa Parola e nel settembre 2020 il lavoro verrà acquisito dal MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI), al fine di accrescere la sua collezione museale permanente.

 

«CORCOS E LA DONNA NELL’ARTE»: UNA VISITA GUIDATA AL MUSEO DI ARTI DECORATIVE ACCORSI-OMETTO

Al Museo di Arti Figurative Accorsi-Ometto, diretto da Luca Mana, l’Associazione Scealta-SI presenta l’ultimo appuntamento dei «CONCERT ART» dedicati alla mostra «Corcos e la donna nell’arte», visitata dal oltre 30000 persone. Per venerdì 28 febbraio, alle 17, unica e irrepetibile visita a cura della storica dell’arte Barbara Stabielli, accompagnata dall’arpista Katia Zunino e la voce recitante dell’attrice Diana Dell’Erba. Un’esperienza sensoriale a tre voci, alla quale si può assistere solo su prenotazione scrivendo a: scealta.info@gmail.com, entro il 21 febbraio 2020. Appuntamento presso il cortile interno della Fondazione Accorsi-Ometto, in via po 55, alle ore 17.

 

 

 

 

 

LIBRO ANIMATO: A TORINO UN CONVEGNO INTERNAZIONALE E IL NUOVO CENTRO STUDI PERMANENTE

Fa importanti passi avanti il Progetto Pop-App, lanciato dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma. All’incontro del 27 e 28 febbraio prossimi parteciperanno i massimi esperti mondiali del libro animato. Altre iniziative: una rivista online, un nuovo spazio espositivo al Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia e quattro esposizioni temporanee. Un Centro studi, un convegno internazionale, una rivista online, un nuovo spazio espositivo e quattro esposizioni temporanee. Nel 2020 si arricchisce e sviluppa il “Progetto Pop-App” lanciato nel 2019 dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma non solo per evidenziare le potenzialità artistiche, creative ed educative dei libri animati, geniali origami cartacei che “saltano fuori” dalle pagine, ma anche per sottolinearne i legami con le tecnologie e le applicazioni digitali del giorno d’oggi. “Il Centro studi permanente sul libro animato avrà sede a Torino, all’interno della Fondazione Tancredi Barolo, che nel bel Palazzo barocco di via Delle Orfane ospita già il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia (MUSLI) e conserva la più importante collezione di libri animati a disposizione del pubblico presente in Italia, con oltre mille esemplari tra Otto e Novecento” dice Pompeo Vagliani, presidente della Fondazione.

Questa nuova istituzione culturale sarà ufficialmente presentata nel corso del Convegno Internazionale “POP-APP. International Conference on description, conservation and use of movable books”, che la Fondazione Tancredi di Barolo e l’Università La Sapienza di Roma organizzano il 27 e 28 febbraio prossimi presso Palazzo Barolo. La due giorni internazionale del prossimo febbraio vedrà presenti relatori italiani e stranieri del mondo accademico, fra cui le statunitensi Suzanne Karr-Schmidt, della Newberry Library di Chicago, e Jacqueline Reid-Walsh, della Pennsylvania State University, considerate tra i massimi esperti mondiali per quanto riguarda rispettivamente il libro animato antico e quello moderno. Parteciperanno anche specialisti del settore del restauro librario, rappresentanti di istituzioni come Iccu (Istituto Centrale per il Catalogo Unico), Icrcpal (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico Librario) e Centro Restauro “La Venaria Reale”, pop-up designer e artisti contemporanei. I lavori saranno introdotti da Gianfranco Crupi, dell’Università La Sapienza, e da Pompeo Vagliani, della Fondazione Tancredi di Barolo. “E’ la prima conferenza internazionale su questo tema realizzata in Italia – spiega Pompeo Vagliani – si parlerà di antico, moderno e contemporaneo del libro animato e dell’apertura verso le nuove frontiere dell’interattività multimediale. Vi saranno focus su descrizione, catalogazione, restauro e valorizzazione di questi beni. I relatori saranno 30, di cui 7 stranieri”. Il nuovo Centro Studi Permanente sul Libro Animato avrà anch’esso come oggetto di studio sia i libri animati di interesse storico che la multimedialità e il libro d’artista. Nasce per coordinare a livello nazionale e internazionale le ricerche, le attività di conservazione e valorizzazione di questo bene culturale, contribuire a definire standard di catalogazione e modalità di conservazione e restauro, favorire la fruibilità anche online del patrimonio di libri animati, sviluppare una rete di collegamento e di confronto con i fondi conservati presso istituzioni pubbliche, private, collezionisti, esperti, coinvolgere il mondo della scuola, favorendo l’utilizzo del libro animato come mezzo per lo sviluppo della creatività. Nell’ambito del Centro Studi verrà avviata una Rivista online (“Journal of Interactive Books”), diretta dal professor Crupi. In occasione del convegno internazionale sarà inaugurato all’interno del MUSLI un nuovo spazio espositivo (POP-APP MUSLI), ampliamento della sezione sui libri animati già esistente. Inoltre, saranno presentate alcune esperienze di sviluppo di progetti multimediali e quattro esposizioni temporanee (POP-APP Exhibitions): la mostra Italian Style. 10 opere di 10 artisti del libro animato italiano contemporaneo, la mostra Made in China. New trends in new environment, che propone una rassegna di diciannove libri pop up pubblicati in Cina e qui esposti per la prima volta, nonché Pop up for creativity, un’esposizione di dieci libri animati realizzati dagli studenti del liceo artistico Passoni di Torino. Sarà inoltre possibile visitare la mostra Tante teste tanti cervelli. Lanterna magica delle facce umane, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e inaugurata al MUSLI nel dicembre scorso.

È prevista un’apertura straordinaria del MUSLI sabato 29 febbraio al pomeriggio, con possibilità di visitare le POP-APP Exhibitions e partecipare a laboratori creativi per adulti e bambini condotti dal pop up designer Massimo Missiroli. Saranno inoltre calendarizzati una serie di POP-APPuntamenti, incontri aperti a tutti, e di POP-APP Lab domenicali per famiglie e bambini, con laboratori per la costruzione di libri animati e movibili. Le iniziative POP-APP 2020, promosse dalla Fondazione Tancredi di Barolo in collaborazione con Sapienza Università di Roma (Dipartimento di Lettere e Culture Moderne), sono realizzate con il sostegno di Regione Piemonte (Direzione Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport), Società Reale Mutua di Assicurazioni, Fondazione CRT, con il fattivo supporto dell’Opera Barolo e con il contributo degli eredi in memoria dell’ing. Emilio Clara, grande bibliofilo torinese. Hanno ricevuto il patrocinio di Città di Torino, Consiglio regionale del Piemonte, Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche (SISBB), Dipartimento di Lettere e Culture Moderne (Sapienza Università di Roma), Centro Apice – Università degli Studi di Milano.

 

CORSO DI INCISIONE A QUAGLIUZZO TENUTO DA GIANNI VERNA

A Quagliuzzo il giorno 27 febbraio alle ore 17,00 presso il pluriuso del campo sportivo inizierà il corso di incisione xilografica tenuto dal maestro incisore Gianni Verna. Il corso avrà un totale di cinque lezioni e avrà lo scopo di introdurre i partecipanti nell’interessante mondo dell’incisione ed in particolare quella che utilizza come supporto il legno. Dopo una breve introduzione sulle tecniche di incisione e sulla loro storia il maestro, forte della sua lunga esperienza in questo campo, insegnerà come realizzare un disegno, come trasportarlo su una tavoletta di legno per poi procedere all’incisione con coltellini e sgorbie ed arrivare alla stampa finale senza l’utilizzo del torchio. Il maestro Verna è molto apprezzato non solo a livello locale, ma anche nazionale e internazionale, come certificano le sue numerose mostre effettuate in Italia ed all’estero dove ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti per il suo lavoro. Per informazioni e iscrizioni telefonare al 339 2464461 entro il 24 di febbraio.

 

 

 

 

“ABILI PER L’ARTE”, PERCORSO ACCESSIBILE ALLA MOSTRA ANDREA MANTEGNA

venerdì 21 febbraio 2020-ore 17.30

 Palazzo Madama

Gran Salone dei Ricevimenti

Piazza Castello – Torino

Palazzo Madama e Tactile Vision Onlus presentano venerdì 21 febbraio alle ore 17.30 un percorso che rende accessibile anche alle persone con disabilità sensoriali (cieche, ipovedenti, malvedenti, sorde e con ipoacusia) la mostra Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno, aperta al pubblico fino al 4 maggio 2020. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni dei cento anni della fondazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, istituzione da sempre consapevole del ruolo cruciale che la cultura riveste per la piena inclusione di tutti i cittadini. Fino al termine della mostra i visitatori potranno usufruire di una planimetria in rilievo del percorso museale e di otto pannelli con immagini visivo-tattili corredati da audiodescrizioni. La planimetria, oltre a offrire una breve introduzione alla mostra, consente l’orientamento all’interno delle diverse sezioni e segnala la posizione delle otto opere provviste di pannelli di approfondimento. Ogni pannello riproduce l’opera attraverso l’immagine visivo-tattile e la descrizione con testo stampato in Braille e font EasyReading per una lettura facilitata. Mediante QR code e NFC (Near Field Communication) viene, inoltre, fornita una guida audio-video (comprensiva di audio-descrizione in italiano con traduzione in LIS – Lingua dei Segni Italiana con sottotitoli), che aiuta nella lettura di ciascun pannello e ne approfondisce i contenuti. Cinque opere di Mantegna sono riprodotte a colori e in rilievo, mentre la grande testa di cavallo di Donatello e il capitello romano della Porta Aurea di Ravenna sono realizzati con stampa a microcapsule. Tutti i disegni con il relativo QR code saranno resi disponibili online sul sito web del museo, per permettere alle associazioni e alle istituzioni presenti sul territorio di produrre copie con stampa a microcapsule: sarà così possibile prepararsi alla visita o recuperare i contenuti di quanto sperimentato in mostra. Al termine della presentazione seguirà la visita in mostra con l’ausilio dei supporti. Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

 

TORINO, MOSTRA “CAPODANNO A CARNEVALE”

Nell’ambito del progetto EcoCarnival 2020, venerdì 28 febbraio 2020, dalle 18.30 alle 21.30, presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino, inaugurazione della seconda edizione di “Capodanno a Carnevale”, mostra di due giovani artiste una cinese, Elena Hu, l’altra italiana, Marta Busolli. La mostra è realizzata in collaborazione con il Primo Liceo Artistico di Torino, il patrocinio dell’Accademia Albertina di Belle Arti e dell’ANGI Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese, nell’ambito delle iniziative cittadine per il Capodanno cinese, con la curatela di Daniele D’Antonio e Edoardo Di Mauro

In collaborazione con la classe Quarta B del Primo Liceo Artistico, le due giovani artiste, sullo sfondo del nuovo Anno del Topo, porranno in essere una riflessione sulle analogie delle due culture nella ritualità di inizio anno, ad esempio l’uso di indumenti intimi di colore rosso, esporranno fogli e tele dipinte con storie cinesi sul Capodanno e raffigurazioni di animali dello Zodiaco, e lavori di intaglio del gesso con simbologie affini sia alla sensibilità cinese che a quella italiana.

Fino al 9 marzo su appuntamento

 

CARNEVALE A PALAZZO CARIGNANO

in occasione del Carnevale, un evento speciale attende il pubblico domenica 23 febbraio 2020 a Palazzo Carignano nella sfarzosa cornice degli Appartamenti dei Principi e negli spazi seminterrati delle Cucine: Bal masqué a Palazzo Carignano, in collaborazione con l’Associazione Historia Subalpina. L’evento si articola in due parti. Al mattino, in orario 10.30-12.30, si svolge un laboratorio creativo per bambini di età compresa tra i 4 e 10 anni dedicato alla realizzazione di oggetti legati al Carnevale, come ad esempio maschere, cappelli e corone che potranno essere indossati durante la festa, con danza gioco riservata ai piccoli partecipanti, con cui si conclude l’attività. Al pomeriggio, in orario 15.00-18.00, sono previste visite tematiche con animazione per gruppi di 25 persone, con partenza ogni ora fino alle 17.00. Accompagnatori d’eccezione in abiti settecenteschi non solo illustrano le sale con approfondimenti sulle feste alla corte sabauda, sulla storia del Carnevale e sulla tradizione del bal masqué, ma completano il percorso narrativo con la rappresentazione di alcune contraddanze settecentesche codificate da J. Playford o da M. Feuillet. Una giornata, dunque, volta a coniugare la conoscenza storica e artistica degli appartamenti barocchi con la dimensione ludica del Carnevale, e vivere, accanto agli accompagnatori con i loro straordinari costumi storici, un’atmosfera fiabesca come quella evocata dagli apparati decorativi che, tra giochi di specchi, boiseries dorate e raffinate evoluzioni pittoriche, caratterizzano le sale di Palazzo Carignano.

Info e costi

Orario 10.30-12.30: laboratorio creativo e festa danzante per bambini.

Orario 15.00-18.00: visite tematiche con animazione alle ore 15.00, 16.00, 17.00, max 25 persone per gruppo.

Accesso alle attività fino ad esaurimento posti; prenotazione consigliata ai seguenti recapiti: 011 5641791 – pm-pie.palazzocarignano@beniculturali.it

Biglietto d’ingresso: intero € 5,00; ridotto € 2,00; gratuito per minori di 18 anni, titolari Abbonamento Musei e altre gratuità previste da decreto ministeriale; la partecipazione al laboratorio e alle visite tematiche con animazione non comporta costi aggiuntivi; per il laboratorio dei bambini il biglietto a pagamento è richiesto per un solo accompagnatore.

 

BARDONECCHIA, ENRICA TESIO PRESENTA IL SUO LIBRO “LA VERITA’, VI SPIEGO, SULL’AMORE”

Sabato 22 Febbraio ore 18.00

Palazzo delle Feste – Piazza Valle Stretta

Enrica Tesio, scrittrice e blogger torinese, ospite del prossimo appuntamento della rassegna Mountain Book, il 22 febbraio, alle 18, al Palazzo delle Feste. Tesio ha conosciuto la fortuna letteraria, prima su internet con il suo blog, e poi con innumerevoli romanzi, l’ultimo dei quali è un insieme di filastrocche dedicate alle varie forme d’amore, dal titolo “Filastorta d’amore. Rime fragili per donne resilienti” che è anche diventato uno spettacolo teatrale in giro per l’Italia. Enrica ha due figli, due gatti, una casa ed un mutuo e nella vita fa la copywriter da quando aveva 20 anni. Inoltre ha tenuto diverse rubriche su “La Repubblica” e “Donna Moderna”. Il suo primo romanzo “La verità, vi spiego, sull’amore” è stato trasformato in una pellicola cinematografica. Un successo a tutto tondo quello di Enrica. Nel suo ultimo libro si rivolge “alle donne combattive sia sul lavoro, che in amore alle quali consiglia di lasciarsi andare anche alla leggerezza. A tutte le donne che alla perfezione pastello di Instagram preferiscono ancora il suo back stage, quello che qualcuno si ostina a chiamare vita. A quelle che si sono sentite dire ‘sei troppo intelligente per lui, lo spaventi’ ed è allora che si sono sentite più idiote. Ma anche alle donne che si sono stancate anche di essere resilienti, che la resilienza è delle piante e di vegetare non siamo capaci. Alle madri di bambini che non sono progetti, ma compagni di vita. Alle madri che non hanno dato alla luce bambini ma progetti, relazioni, idee. Alle donne che fanno luce anche da sole. Alle amanti. Dice anche che la libertà non è fare quello che si vuole, ma sapere quello che si vuole. E questo sì, è un pensiero ribelle. A quelle ‘nessuno ti amerà, se non ti ami tu per prima’ e allora mi dico ‘Inizio da me: vieni avanti, cretina!’”. La rassegna letteraria è organizzata, con patrocinio del Comune di Bardonecchia, da “Il BookPostino”, associazione culturale torinese di riferimento per numerosi scrittori indipendenti, che si prefigge, tra l’altro, di favorire la discussione tra gli autori ed il pubblico di problematiche inerenti ”Libri di frontiera-La frontiera dei libri”.

 

TORINO, GIOVEDI’ GRASSO 20 FEBBRAIO A PALAZZO CISTERNA LA PRESENTAZIONE DI “A LA MANERA ‘D GIANDUJA” DI GIORGIO ENRICO CAVALLO

Il mese di febbraio porta il Carnevale e con esso una serie di giorni importanti tra cui il giovedì grasso, festa che insieme al martedì, sanciscono la fine dei festeggiamenti e l’inizio della Quaresima. Giovedì 20 febbraio, per l’appunto giovedì grasso 2020, anche la Città metropolitana di Torino accoglie lo spirito carnevalesco e ospita alle ore 17,00 a Palazzo Cisterna, sede aulica dell’Ente, la presentazione del libro di Giorgio Enrico Cavallo (Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella) «A la manera ‘d Gianduja», a cura dell’Associassion Piemontèisa. Alla presenza dei vertici dell’associazione, Giorgio Enrico Cavallo racconterà al pubblico l’idea dal quale è nato il libro e il percorso di ricerca condotto prima della stesura definitiva. Il libro “A la manera ‘d Gianduja” narra sia la vicenda del Gianduja storico sia le sue interpretazioni successive. La prima sezione riguarda la nascita di Gianduja, tutt’altro che scontata o limitata al folklore paesano. Il libro ricostruisce con precisione la storia del personaggio, creato a Genova attorno al 1802 da Giovanni Battista Sales e Gioachino Bellone. Nel corso dell’Otto e del Novecento, alcuni narratori di aneddoti legarono Gianduja a Callianetto e descrissero Bellone come nativo di Racconigi. Nessuno cercò mai né la data di nascita né quella di morte dei due burattinai, che forse per la prima volta vengono svelate in questo studio, rivelando definitivamente che tanto Sales quanto Bellone erano nativi di Torino. La sezione storica prosegue con l’evoluzione del personaggio, diventato simbolo (ad insaputa dei suoi creatori, ormai defunti) del Piemonte risorgimentale. Una seconda sezione descrive le grandi famiglie di marionettisti e burattinai ancora in attività che rappresentano le storie di Gianduja o che le hanno rappresentate: i Lupi, gli Niemen e i Grilli. Interviste agli artisti permettono di conoscere più da vicino l’arte del teatro di marionette e burattini. Una terza sezione illustra la storia delle associazioni storiche, l’Associassion Piemontèisa e la Famija Turinèisa. In modo particolare, viene fornita l’unica intervista-biografia rilasciata da Andrea Flamini, storico Gianduja dell’Associassion Piemontèisa, che egli desiderava espandere e rendere un vero libro incentrato sulla sua figura. Purtroppo, non fece in tempo e il libro pubblicato rivela particolari poco noti della vita di Flamini, che fu un protagonista del folklore ma anche un portavoce della piemontesità nel mondo: mantenne contatti strettissimi con i piemontesi di Argentina e Brasile e si sentì “investito” del ruolo di rappresentante del Piemonte. Il volume è arricchito da decine di immagini d’epoca, molte delle quali inedite.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti in sala.

 

PALAZZO LASCARIS: “IL VESCOVO DEGLI EBREI”

Mercoledì 19 febbraio, alle 17, il Consiglio regionale del Piemonte ospita la presentazione del volume “Il Vescovo degli Ebrei. Storia di una famiglia ebraica durante la Shoah”, storia di una famiglia ebraica durante la Shoah di Meir Polacco e Paola Fargion. L’evento, a cura dell’Istituto Storico Parri, si svolge nella sala Viglione di Palazzo Lascaris ed è patrocinato dal Comitato Resistenza e Costituzione. Dopo i saluti del presidente del Consiglio regionale, e di Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino, gli autori dialogheranno con Silvia Girolami, docente e guida del Memoriale della Shoah di Milano.