Chieri e le Foibe: “Una storia con tanti protagonisti e tante vittime, ingiusto ricordarne una sola”

“Spiace che i Consiglieri Comunali Sacco e Varaldo ritengano scandalose e vergognose alcune nostre affermazioni sulla memoria delle Foibe; stupisce che abbiano interpretato il nostro intervento come un tentativo – di gravità inaudita – di sminuire e declassare la tragedia delle Foibe. Forse giudicano scandalosi e vergognosi gli studi storici ormai consolidati, che vedono fra gli autori più autorevoli e super partes il Prof. Raoul Pupo dell’Università di Trieste, storico di formazione cattolica. Una storia, quella del confine orientale, che è stata a lungo rimossa per opposti interessi politici, ma che merita di essere conosciuta nella sua complessità e interezza. Dalla nascita dei nazionalismi italiano e slavo; alla politica di snazionalizzazione degli slavi, ad opera dello stato italiano fra le due guerre; all’aggressione del Regno di Jugoslavia da parte della Germania nazista e dell’Italia fascista nel 1941; ai campi di concentramento italiani per civili sloveni e croati; al movimento jugoslavo di liberazione dall’occupazione nazi-fascista; fino al dramma delle Foibe e della persecuzione e l’Esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia. Una storia che ha avuto vari protagonisti e tante vittime di diverse nazionalità, molte anche donne, non solo italiane. È per questo che a noi non sembra giusto ricordare quelle vicende attraverso una sola persona in quanto italiana. E non ci sembra proprio possibile farlo attraverso Norma Cossetto, che purtroppo è subito assurta a simbolo per il regime fascista, che le ha intitolato l’unica Brigata Nera interamente femminile, e per le organizzazioni che fino a oggi non hanno mai visto di buon occhio il processo di riconciliazione fra i popoli di qua e di là dal confine. In quelle terre, prima dell’affermarsi dei movimenti nazionalisti (da entrambe le parti) e dei regimi dittatoriali, convivevano da secoli italiani, sloveni, croati, austriaci, ungheresi, greci. La maggior parte parlava veneto soprattutto, italiano, sloveno, serbo-croato, tedesco, greco. Ecco noi pensiamo che adesso non dovremmo celebrare l’italianità degli uni contro la slavità degli altri, ma dovremmo pensare da europei. A chi desidera approfondire e non li ha già letti, segnaliamo sul tema, di Raoul Pupo “La vittoria senza pace”, “Trieste ’45”, “Il lungo esodo”, “Foibe” (con Roberto Spazzali),  “Naufraghi della pace” (con Guido Crainz) e di Enzo Bettiza “Esilio”; tutti disponibili presso la nostra Biblioteca Civica di Chieri.”

Così, in una lettera a 100torri.it, Massimo Gaspardo Moro, Consigliere Comunale e già assessore all’ambiente di Chieri