Il Presidente della Provincia Lanfranco “Asti non è zona rossa” ma è “attenzionata”

A seguito del decreto legge firmato stamattina 8 marzo dal Presidente del Consiglio dei Ministri, le Istituzioni hanno avuto l’inaspettata notizia che inserisce la provincia di Asti tra le Province nelle quali adottare misure urgenti di contenimento del contagio insieme alle Provicne di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia e la Regione Lombardia. Nel Salone della Provincia, si è tenuta stamane  una riunione di coordinamento, convocata dal Prefetto di Asti dott. Alfonso Terribile, per analizzare le disposizioni del decreto legge. Alla riunione hanno partecipato il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, il sindaco di Asti Maurizio Rasero, i sindaci dei centri operativi misti (COM) di Bubbio, Canelli, Castell’Alfero, Castello d’Annone, Castelnuovo Don Bosco, Isola, Moncalvo, Montechiaro, Nizza, San Damiano, Villafranca, Villanova, e i vertici delle Forze dell’Ordine  e dei Vigili del Fuoco, esponenti dell’ASL, Comitati della Croce Rossa e Verde. Alle ore 16, il presidente Lanfranco ha convocato una riunione con i Sindaci dei Comuni della provincia, per la prima volta in videoconferenza con la piattaforma messa a disposizione da Anci, per permettere il confronto a distanza, evitando in tal modo l’assembramento di persone, con un ottimo risultato vista la partecipazione all’unanimità degli amministratori. Sono intervenuti portando importanti delucidazioni sull’argomento il Vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e l’Assessore ai Trasporti Marco Gabusi. Lanfranco, il viceprefetto Sirico e Rasero, via internet, sono stati a disposizione dei colleghi amministratori per due ore fornendo risposte e chiarimenti in merito alla comprensione del decreto. Asti non è “zona rossa” ma è “attenzionata”. Il messaggìo del Presidente della Provincia Paolo Lanfranco è chiaro: limitare ogni spostamento non necessario ed ogni relazione sociale che si possa evitare. Ogni cittadino ha la responsabilità e il dovere morale di attenersi a questo, con serenità ma anche con grande rigore. Tutti i servizi fondamentali e gli approvvigionamenti saranno garantiti.