PIEMONTE ARTE: TRAMANDA, FOTOGRAFIA ITALIANA, QUINONEZ, DI MAURO…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

CHIERI: RINVIATA IN AUTUNNO LA NUOVA EDIZIONE DI TRAMANDA

Data la gravità dell’attuale situazione, dovuta all’emergenza sanitaria per il contenimento del contagio da COVID-19, “Tramanda 2020” è stata rimandata al prossimo autunno. “Siamo arrivati alla difficile decisione di sospendere e rimandare TRAMANDA dopo lunghe riflessioni – dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Chieri Antonella Giordano – È una scelta necessaria e di grande responsabilità, dato che le condizioni del momento non ci danno certezze sull’evoluzione, a breve termine, della complicata situazione sanitaria mondiale. Sono certa che sapremo superare insieme questa difficile circostanza e riprendere da dove siamo costretti a interrompere”. Tramanda quindi ripartirà in autunno e ripartirà dal grande lavoro fatto finora per organizzare un’altra importante edizione di questa prestigiosa rassegna d’arte contemporanea, che suscita interesse in tutto il mondo. Al momento si sono conclusi i due Concorsi, a cui hanno risposto più di cento artisti:

YOUNG FIBER CONTEST e OPEN CALL.

Lo YOUNG FIBER CONTEST, il Concorso Premio Città di Chieri dedicato ai giovani Fiber Artists under 35, è giunto quest’anno alla quinta edizione. Si rivolge a giovani che, nel loro percorso poetico e formale, esprimono lo spirito della filosofia Fiber, riletta alla luce delle ricerche personali. L’OPEN CALL è invece alla sua terza edizione ed è dedicato ai Fiber Artists senza limiti di età. Tutte le opere sono state selezionate da una giuria tecnica professionale e specializzata, presieduta dal Presidente del Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli Fiorenzo Alfieri. Saranno quindi esposte il prossimo autunno e inserite nel catalogo generale bilingue (italiano – inglese) pubblicato dalla Città di Chieri. “È stata un’esperienza veramente interessante perché in quattro anni di Open Call e di Young Fiber Contest – conferma la Direttrice Artistica di Tramanda Silvana Nota – abbiamo potuto osservare, attraverso il filo dell’arte, o l’arte del filo della Fiber Art, quanto gli artisti siano interessati al significato di questo medium artistico. Nell’attuale edizione in particolare, anche grazie all’apertura che abbiamo già dato lo scorso anno al Mixed Media cioè la possibilità di utilizzare linguaggi molto diversi, intrecciati alla tessilità. Abbiamo quindi avuto la possibilità di leggere ciò che è il grande cambiamento. Un cambiamento che gli artisti registrano in positivo, nel senso che si ha voglia di bellezza, si ha voglia di pace e si ha voglia di abbracciare il mondo. Abbiamo opere che arrivano veramente da ogni Paese e l’elemento fondante è proprio questo desiderio che gli artisti portano avanti”.

Note sulla Giuria di Tramanda 2020

La Giuria – che si è riunita a fine gennaio 2020 – presenta grandi novità con l’ingresso di prestigiosi nomi del mondo dell’arte quali Fiorenzo Alfieri (Presidente del Castello di Rivoli e Presidente di Giuria) e Angelo Mistrangelo (giornalista e critico d’arte e Vicepresidente di Giuria) che affiancano i nomi storici di Silvana Nota (Direttrice Artistica del Premio Young Fiber Contest e di Open Call), Maria Francesca Garnero (già funzionario del Comune di Chieri che ha seguito le storiche Biennali di Fiber Art) e Valeria Scuteri (artista internazionale ed esperta di tecniche di Fiber Art). “Diciamo che chi mi ha proposto di svolgere il ruolo di Presidente di Giuria per «Tramanda 2020» non ha dovuto faticare per convincermi – racconta sorridendo il Presidente della Giuria Fiorenzo Alfieri – Nel periodo in cui sono stato Presidente dell’Accademia Albertina ho avuto modo di conoscere da vicino l’iniziativa e i suoi eroici conduttori perché numerosi studenti hanno partecipato ai concorsi vincendone anche qualcuno e anche perché sono state ospitate nella Sala Azzurra dell’Accademia mostre parallele a quelle in corso a Chieri. Ho potuto così capire l’importanza del “filo” nell’arte di tutti i tempi, compresa quella contemporanea, di apprezzare la passione con la quale il territorio chierese, e in particolare chi si occupa del concorso, porta avanti l’iniziativa, l’alto livello dei prodotti che vengono proposti dagli artisti e messi a disposizione del pubblico. Quindi per me è stato un piacere accettare il ruolo e ancor di più lavorare con la commissione selezionatrice. Mi sono veramente divertito!” “Far parte della qualificata giuria di «Tramanda» – afferma il Vicepresidente di Giuria Angelo Mistrangelo – vuol dire contribuire, in qualche misura, alla diffusione di un’esperienza, tra creatività e materiali innovativi, che è un punto di riferimento culturale e d’eccellenza del territorio chierese, di un progetto che, nel corso degli anni, ha raggiunto un livello internazionale, coinvolgendo artisti affermati e i giovani emergenti delle Accademie di Belle Arti”. In qualità di uditore quest’anno ha affiancato la Giuria, per le competenze tecniche, l’architetto Massimo Tiberio, responsabile degli Allestimenti Mostre. Tutto il coordinamento generale dell’intero evento è affidato per il Comune di Chieri a Carla Gilardi.

 

GAM: FORMA/INFORME. LA FASE NON-OGGETTIVA NELLA FOTOGRAFIA ITALIANA 1935-1958

a cura di Antonella Russo

25 marzo – 28 giugno 2020

Wunderkammer GAM

Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

Inaugurazione: martedì 24 marzo ore 18

La GAM di Torino inaugura negli spazi della Wunderkammer Forma /Informe, mostra dedicata alla nascita della fotografia non-oggettiva e informale in Italia. Una selezione di 50 stampe vintage e originali in gran parte inedite di 7 grandi fotografi, provenienti da importanti archivi italiani e da prestigiose collezioni d’arte internazionali e 23 rare pubblicazioni. La mostra è frutto di una originale indagine sulla fotografia sperimentale italiana dalla metà degli anni trenta alla fine degli anni cinquanta del Novecento, curata da Antonella Russo, storica e teorica della fotografia. Forma/Informe può essere definita come “Un viaggio al termine della forma” della fotografia italiana del dopoguerra, partendo dalle indagini sul luminismo fotografico di Giuseppe Cavalli (1904-1961) e dalla sperimentazione di Luigi Veronesi (1908- 1998), per poi passare a  considerare la  fase più compiuta dell’immagine non oggettiva con il grafismo ottico  di Franco Grignani (1908-1999), le cosmografie cromatiche di Pasquale De Antonis (1908-2001), la pioneristica ricerca sul materico di Piergiorgio Branzi (1928), fino a esaminare una serie di “scomposizioni” di Paolo Monti (1908-1982) e di Nino Migliori (1926), considerato oggi il protagonista indiscusso dell’informale fotografico empatico del secondo dopoguerra. Il percorso prende il via dai lavori di Giuseppe Cavalli. In mostra opere come Pallina (1949) o Muretto (1950): immagini dai toni alti, volti a cogliere la valenza plastica delle cose e il “ritmo palpitante” negli oggetti. Pittore, grafico, scenografo e fotografo, Luigi Veronesi nella sua lunga carriera produce immagini di accoppiamenti di positivo-negativo, inversioni tonali, sovraimpressione e immagini solarizzate. Tra queste, l’opera in mostra Le stelle dalla mia finestra (1940), immagine di un cielo senza luna attraversato da scie luminose e puntini bianchi, reso con graffiature che alternano il bianco e nero e grigio che danno movimento alla fotografia. Franco Grignani, pittore e fotografo autodidatta e graphic designer, mette la fotografia a servizio della grafica con esperimenti di esposizioni multiple e sovrapposizioni di diversi negativi. A fine anni quaranta affina la sua ricerca moltiplicando le sue sperimentazioni: nascono così le “dissonanze percettive”, le “vibrazioni visive”, le “rotazioni formali” e le “tensioni visive”. Del grande fotografo umanista Piergiorgio Branzi sono esposti scatti inediti della serie Montmartre (1954), vedute urbane del quartiere parigino ancora sconvolto dalle ferite della guerra, insieme a Mykonos (1957), che descrive la struttura e la materia stessa del paesaggio.

Uno dei protagonisti più autorevoli della fotografia italiana, Paolo Monti, dedica buona parte della sua ricerca alla fotografia “astratta” che, come scrive la curatrice in catalogo: “è una investigazione nel cuore della materia del mondo, un andare alle fondamenta della produzione di forme primordiali”.

Se l’Informale di Monti, almeno fino agli anni Cinquanta, è ancora legato alla ripresa fotografica, altri autori a lui contemporanei, avevano già iniziato a distaccarsene.

Pasquale De Antonis elabora una sua personale e particolare tecnica basata sull’utilizzo di più fonti luminose filtrate da uno schermo cartaceo forato in più punti, e in seguito perfeziona queste prime esperienze spingendosi a fissare direttamente sulla carta sensibile le mille forme che andavano assumendo gocce e liquidi oleosi o inchiostri densi versati su una lastra di vetro retroilluminata.

Nino Migliori ha iniziato a fine anni Quaranta lavorando in una minuscola camera oscura allestita in un angolo della cucina di casa, facendo uso di acidi per lo sviluppo e fissaggio applicati su ritagli di carta, perché un foglio intero era troppo prezioso. La carta veniva cosparsa di liquido di sviluppo e poi esposta alla luce artificiale, o solare o di una fiamma. Migliori denominò questo procedimento Ossidazioni. Altre esperienze, i Pirogrammi, sono ricavate da registrazioni di piccole bruciature inferte alla pellicola con una punta riscaldata o esposte a una fiamma, mentre gli Idrogrammi fissano tracce di gocce di acqua o liquidi schiumosi applicati sul lastrino dell’ingranditore; allora l’immagine appare un organismo vivente, una costellazione di cellule sospese come in un liquido amniotico.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e inglese curato da Antonella Russo ed edito da Silvana Editoriale, include 60 immagini, comprese le riproduzioni di tutte le fotografie esposte, una cronologia ragionata delle principali mostre, pubblicazioni ed eventi fotografici dell’epoca, saggio teorico e appartati biografici.

GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Via Magenta, 31 – 10128 Torino

Orari di apertura: da martedì a domenica: 10.00 – 18.00, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.

 

A PICK GALLERY, MOSTRA PERSONALE DI LAURA QUIÑONEZ

A PICK GALLERY da martedì 10 marzo, in via Galliari 15/C, è aperta prima personale in Italia di Laura Quiñonez, Accidentes Geo-gràficos. Mettere in discussione le nozioni di distanza, destino, memoria e identità, è questo il fulcro del lavoro di Laura Quiñonez, che grazie alla fotografia offre una chiave di lettura sensibile di quello che è un territorio mutevole e fatto di confini, collegandolo con le persone che lo abitano o che lo hanno abitato. Con la serie Accidentes Geo-gráficos, progetto nato nel 2016 e tutt’ora in corso, l’artista racconta storie di opposizione alla schiavitù condivise di generazione in generazione e, guidata da diverse testimonianze, mette in relazione le tradizionali composizioni di capelli fatte da donne afrocolombiane a elementi naturali e territori che gli Afrocolombiani hanno occupato storicamente e che sono legati alle loro storie di resistenza. Grazie alla conoscenza di queste testimonianze Quiñonez ha trovato una dimensione intima e simbolica di un territorio che le appartiene e che racconta anche le sue origini, la Colombia. Emerge dai racconti che le acconciature erano utilizzate dai cimarrones nella composizione di mappe utilizzate per fuggire verso la libertà. I nomi di determinate pettinature e le storie delle stesse, sono una prova che le trecce diventano il mezzo con cui questa comunità si è appropriata del territorio, in modo forte e poetico al tempo stesso. Da queste acconciature che oggi sembrano essere un semplice riflesso della vita quotidiana, emerge il significato del tributo di un popolo in memoria dei loro antenati. La mostra sarà visibile fino al 9 Maggio 2020.

 

EDOARDO DI MAURO NUOVO DIRETTORE DELL’ACCADEMIA ALBERTINA

ll 21 febbraio 2020 il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi ha firmato il decreto di nomina del Prof. Edoardo Di Mauro, docente di Storia e Metodologia della Critica d’Arte, a Direttore dell’Accademia Albertina. Vice Direttrice Vicaria è la Prof.ssa Laura Valle, nata nel 1963, artista e docente di Pittura. Edoardo Di Mauro, nato nel 1960, è stato Condirettore Artistico della Galleria d’Arte Moderna e dei Musei Civici torinesi dal 1994 al 1997. Dal 1995 è Direttore Artistico e Presidente del Museo d’Arte Urbana. Dal 2002 curatore della BAM Biennale d’Arte Contemporanea del Piemonte. Ha curato centinaia di mostre in spazi pubblici e privati italiani ed europei. Nel prossimo futuro la nuova direzione, in piena sintonia con la Presidente Paola Gribaudo, conta di completare l’imponente lavoro di riqualificazione degli spazi iniziato nel 2015 e reperire nuovi locali per la didattica. Si guarderà inoltre al potenziamento dell’offerta formativa ed alla crescente internazionalizzazione dell’Accademia, fonte di ampia considerazione per l’Istituzione in questi ultimi anni. Il Direttore uscente, il regista Salvo Bitonti, invece è stato designato dalla Direzione generale AFAM del Ministero dell’Università e della Ricerca, quale curatore e organizzatore per le arti visive per l’appuntamento del Bologna Follow-up Group (BFUG), una sorta di G20 della cultura, dove saranno ospitati i 48 Ministri dell’Istruzione Superiore dei paesi europei.  L’evento si svolgerà in autunno all’interno del Centro Congressi della Nuvola Fuksas.

 

GLI ARTISTI DI PARATISSIMA UNITI CONTRO IL CORONAVIRUS

Con l’hashtag #iorestoacasa, lanciato dal Mibact, artisti e creativi hanno aderito all’iniziativa promossa sui social da Paratissima per sottolineare il ruolo fondamentale che la cultura e l’arte hanno nel veicolare valori e messaggi importanti. Gli artisti, creativi per eccellenza e spiriti liberi, sono stati invitati ad inviare uno scatto (meglio un selfie) dal proprio studio o angolo creativo con le proprie opere, raccontando la quotidianità di questi giorni e quali nuove/vecchie possibilità stanno sfruttando per trascorrere le giornate. Paratissima, insieme a tutti gli artisti, vuole lanciare un messaggio concreto: #iorestoacasa è un invito a restare a casa, ridurre all’indispensabile le proprie interazioni sociali, dando valore alle infinite possibilità che si potrebbero aprire nel vivere una vita “slow”.

Alcuni messaggi:

Montserrat Diaz, fotografa: “Torneranno le passeggiate spensierate, gli incontri tra amici, le feste e i viaggi. Io ritroverò la mia solitudine e tu la tua routine ma oggi restiamo a casa. Abbiamo in regalo del tempo per stare insieme, come fosse estate e fossimo in vacanza; abbiamo giorni per sognare. Io sono abituata, di solito resto a casa a lavorare in solitudine, e quindi mi sento un po’ come un gatto che concede a voi di entrare nel suo regno, e per qualche giorno vi avrò con me come ospiti adorati delle mie mattine. Vi prometto coccole e momenti che rimarranno nella mente come tramonti lontani; nel non far niente di speciale ci renderemo conto che il tempo è un grande dono; inventeremo nuove mete da esplorare più in là, e ci concederemo piccoli momenti di solitudine e di noia. Arriverà l’estate, amore mio, e torneremo a vedere nuovi spazi e nuovi mondi, ma ora è tempo di restare a casa. È tempo di sognare”.

Luca Gamberini, scrittore: “Io resto a casa e scrivo (anzi no, leggo). Non so ancora cosa, sarà bello improvvisare le pagine, le parole. Io resto a casa perché mi è rimasta una nonna sola, ma non potrei accettare che qualche nonno o nonna lascino questa terra per colpa mia. Io resto a casa perché non è paura o allarmismo ma responsabilità, senso civico, umanità, qualcosa che si impara appunto in casa, in famiglia. Io resto a casa tipo rincorsa che poi quando si esce “ciaone” a tutti, voglio dormire tutta estate sotto stelle e le voglie di far l’amore con la luna piena. Io resto a casa oggi, domani e forse dopo domani. Ma proprio da qui, da casa, non smetto di pensare al futuro, che magari scrivo che magari diventa reale un po’ prima su carta che fuori”.

Paola Tassetti, artista: “In questo momento più che mai profondamente vivo in cui l’uomo ritrova la sua condiziona umana di morte bisogna ristabilire: il tempo delle cose, l’amore ed il ricongiungimento vero alla natura. L’arte, come il silenzio è una cosa molto seria e come tale ha il sacro dovere di aprire anima e parlare con gli occhi dell’amore, ora più che mai, in questo momento storico in cui l’eros è in agonia! Dopo le fasi di calvario nella storia vi è sempre sopraggiunto un rinascimento, un nuovo rinascimento che segnerà l’antidoto ai veleni contemporanei ossessionati solo dal progresso. Ritrovare e ristabilire il desiderio attraverso la filosofia del giardino come antidoto ai veleni del nostro tempo – esperienza costitutiva del sentimento originario del sacro – uomo libero dall’ossessione dello sviluppo capace di ricongiungersi alla natura, sua madre”.

 

L’ALBERTINA INSEGNA “L’ABC DELL’ARTE” AI BAMBINI CHE SONO IN QUESTI GIORNI A CASA DA SCUOLA

La Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti ha una sorpresa per tutti i bambini che in questi giorni sono a casa da scuola. Scoprite il mondo dell’arte e le collezioni del museo con una guida d’eccezione, sua maestà re Carlo Alberto! I giochi e le schede didattiche del progetto “L’ABC dell’arte” sono disponibili sui canali social della Pinacoteca. Il progetto “L’ABC dell’arte” è illustrato da Alessia Puli nell’ambito della sua tesi di laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti ed è realizzato da CoopCulture.

 

 

 

LIBRI&RIVISTE – STUDI PIEMONTESI: SAGGI, DOCUMENTI, RECENSIONI

Ancora una volta la rivista «Studi Piemontesi» (dicembre 2019, vol.XLVIII, fasc.2)offre al lettore un ampio panorama di ricerche, studi, testimonianze di assoluto interesse culturale.

Diretto da Rosanna Roccia, con responsabile Albina Malerba, il volume propone una serie di articoli che mettono in evidenza la personalità, l’esperienza, l’attività di artisti, scrittori, saggisti. L’apertura del fascicolo è affidata a Chiara Devoti che parla di «Leonardo. Tecnica e territorio. Note a margine delle mostre nel cinquecentenario leonardiano», per poi «scoprire» il mondo di «Pietro Canonica scultore senza tempo» descritto da Walter Canavesio, che sottolinea il valore di un «Artista a tutto tondo». Il testo è illustrato con le riproduzioni delle sculture «Principessa Shakhovskoy», «Meditazione sulla morte» (1908) del Cimitero di Racconigi (Tomba Ferrero Gola) e «Monumento ai Caduti di Benevagienna» (1922).

Andreina Griseri presenta il libro su «La Grande Galleria Spazio del sapere e rappresentazione del mondo nell’età di Carlo Emanuele I», ricordando le ricerche pionieristiche di Sergio Mamino.

Con Mariarosa Masoero si coglie l’affascinante avventura di «Cesare Pavese lettore di Vittorio Alfieri». Per lo scrittore di Santo Stefano Belbo, «i libri, dai poemi omerici alla «Commedia», da Shakespeare a Victor Hugo, sono stati strumenti «magici» che gli hanno «dischiuso la vita», lo hanno formato, lo hanno aiutato a conoscere e a capire il presente…».

Di pagina in pagina si entra in contatto con la figura di «Nuto Revelli, uno scrittore «a parte»», di Giovanni Tesio che racconta di «una vita diversa, «altra», dotata, di un suo fascino segreto». E nel decennale della morte, Marco Debenedetti ricorda la produzione letteraria di Nico Orengo, romanziere, poeta, giornalista de La Stampa. Un’attività che si è sviluppata «a partire naturalmente dalle racconte di poesie, fra cui particolare rilievo assume «Cartoline di mare vecchie e nuove», sino ad arrivare a romanzi di sfumature segrete come «Dogana d’amore»».

Con i documenti inediti, il notiziario e le ricerche, il volume racchiude l’«Epistolario» (1819-1866) di Massimo d’Azeglio, a cura di Georges Virlogeux, attentamente indagato da Rosanna Roccia che segnala l’efficacia di un’introduzione «ricca, informata, scritta in punta di penna: in una parola esemplare». Gustavo Mola di Nomaglio si è, invece, interessato dello studio di Nicola Ghietti su «I Ghietti, una famiglia carmagnolese», mentre Walter Canavesio ha recensito il catalogo della mostra «Angelo Saglietti. Uno scultore nella Torino di Rubino e Mastroianni», a cura di Armando Audoli, ospitata nel 2019 nelle sale della Pinacoteca Albertina e corredato dalle testimonianze di Enrico Borello, Gian Giorgio Massara e del sottoscritto. Merita attenzione il libro monografico «L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento ad oggi» di Marcella Pralormo e Monica Tomiato, delle edizioni Daniela Piazza (2018), che hanno «affrontato in modo completo e sfaccettato» (Giulia Pennaroli) la tecnica dell’acquerello utilizzata dagli artisti attraverso il tempo: da Francesco Gonin a Carlo Bossoli, da Giacomo Balla a Mario Calandri e Daniele Gay, autore dell’immagine di copertina. Infine, Tiziano Rossetto ha rievocato la storia del prevosto di Lemie Don Domenico Pacotti, pubblicata dalla Società Storica delle Valli di Lanzo (2019), a cura di Bruno Guglielmotto-Ravet e Claudio Santacroce, con prefazione di Michele Vietti.

 

Angelo Mistrangelo 

 

PREMIO ITALIA – ARGENTINA  PER L’ARTE, EDIZIONE 2020: SCADENZA DEL BANDO PROROGATA AL 30 APRILE 2020

Vista l’attuale emergenza sanitaria internazionale, l’edizione 2020 del Premio Italia-Argentina per l’Arte, che prevede un mese di residenza artistica a Buenos Aires, è riprogrammato a data da destinarsi. Il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione è stato prorogato a  giovedì 30 aprile 2020, ore 23.59. Le procedure di candidatura e selezione restano invariate. Compila la domanda di partecipazione  nella sezione open call sul sito dedicato www.residenzeperlarte.com ! Le due borse prevedono un biglietto aereo a/r, l’assicurazione sanitaria e la copertura dei costi di alloggio, vitto e produzione delle opere da realizzare durante il mese di residenza.   Il Premio nasce in attuazione del Memorandum d’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana e il Ministero della Cultura della Repubblica Argentina.  I promotori dell’iniziativa sono il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese (MAECI – DGSP), l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive.

Il bando è pubblicato online anche sui siti della Farnesina; dell’IIC di Buenos Aires e dell’Istituto Garuzzo.