Asti- Cronache dalla zona (quasi) rossa. Giorno 12: il ruolo dei sindaci tra dissuasione e repressione
La preoccupazione per l’espansione del contagio da coronavirus si diffonde sempre più non solo ad Asti ma anche nella provincia. L’aggiornamento del bollettino dell’Asl registra due nuove vittime e altri due ricoverati al Cardinal Massaia, che salgono così a 64 (14 in terapia intensiva).
Anche dai paesi della provincia arrivano notizie dei primi casi positivi al Covid-19. Moncalvo, Villanova, Castelnuovo, Canelli, Santo Stefano Belbo e l’elenco potrebbe allungarsi presto. Il ruolo dei sindaci diventa importantissimo per serrare i ranghi e per la tenuta dello spirito di comunità delle cittadine che amministrano. Tutti stanno cercando di trasmettere il dovere di rispettare le regole imposte dal decreto “Io resto a casa” e dalle prescrizioni della comunità scientifica. C’è chi, come Rasero, sindaco di Asti, lo fa attraverso i suoi videomessaggi serali, ma anche con la “perlustrazione” in prima persona delle strade e parchi cittadini, cercando di scoraggiare chi non si attiene alla necessità di non uscire di casa e di rispettare comunque le distanze tra persona e persona.
C’è chi ha predisposto servizi di consegna a domicilio della spesa e dei farmaci in collaborazione con associazioni, commercianti, aziende agricole e naturalmente la preziosa opera dei volontari.
Quasi ovunque sono stati chiusi parchi, circoli, cimiteri. C’è chi, per scoraggiare gli assembramenti, ha fatto rimuovere tutte le panchine del paese come Carlo Mancuso, sindaco di Castagnole Lanze.
C’è chi, preso dallo sconforto dalle scuse più assurde con cui vengono giustificate le passeggiate non necessarie, passa direttamente alle maniere forti, come il sindaco di Villanova d’Asti Christian Giordano che, vincendo la sua ritrosia alle comunicazioni social, ha registrato ieri un video in cui annuncia che non è più tempo di avvisi bonari e per chi verrà colto in giro per il paese senza motivi di necessità scatterà la denuncia all’autorità giudiziaria.
La battaglia contro la pandemia sta mettendo a dura prova i singoli ma anche le comunità e gli amministratori pubblici. Con tristezza, dove le informazioni non vengono trasmesse immediatamente e con trasparenza, si registra anche una sciocca caccia all’untore quando viene annunciato un nuovo caso di contagio. E’ bene tenere presente che i casi positivi non sono un demerito o un disonore per una comunità. I contagi ci sono e ci saranno nei mesi a venire. Bisogna saper affrontare la notizia con limpidezza, soprattutto per trasmettere ai cittadini le giuste indicazioni sui comportamenti da tenere e per evitare che il panico diventi controproducente. Molti pubblici amministratori stanno tenendo un comportamento virtuoso su questo fronte, mantenendo uno stretto rapporto con la comunità e aggiornandola in modo chiaro e puntuale. Purtroppo non tutti i sindaci si stanno dimostrando all’altezza di questo arduo, ma necessario, compito.
Carmela Pagnotta