Pisanki, le uova di Pasqua della tradizione polacca
La tradizione polacca delle uova di Pasqua decorate chiamate pisanki, dal verbo pisac scrivere o dipingere, risale a circa mille anni fa dal momento che i manufatti più antichi, ritrovati a Ostròwek, sono databili tra il X e il XIII secolo. Si utilizzano uova di gallina, anatra, oca, struzzo, prima accuratamente svuotate del loro contenuto. Le tecniche per realizzarli sono molteplici: la più tradizionale, definita batik consiste nel decorare la superficie dell’uovo con la cera, distribuita con un ago o con un apposito strumento di metallo munito di serbatoio. In seguito l’uovo viene immerso in una soluzione di colorante naturale (bucce di cipolla per il rosso, barbabietola rossa per il rosa, germogli di segale per il verde, corteccia di melo per il giallo, ecc.). Quando il colore ha fatto presa, l’uovo viene riscaldato, in modo da rimuovere la cera, ottenendo così una decorazione tenue e delicata. Altro metodo è quello del “sottaceto”: l’uovo è posto in una soluzione colorante, dopodiché viene decorato con la cera e in seguito immerso in una soluzione acidulata che porta via il colore non coperto dalla cera che in un successivo passaggio è rimossa con il calore. I due processi possono essere ripetuti con il medesimo uovo e con differenti tinture in modo da ottenere pisanki multicolori. Un altro metodo utilizzato è quello dell’incisione: le uova, chiamate kroszonki sono prima tinte e poi delicatamente incise con motivi floreali o geometrici. Altra tecnica è quella del decoupage: disegni di vario genere ritagliati o elementi di passamaneria sono applicati sulla superficie. Accanto a queste lavorazioni tradizionali, molto d’effetto ma estremamente delicate, attualmente le uova sono prodotte con diversi materiali quali legno, pietra, cartapesta, uncinetto, pasta di sale, ecc.,dipinte con vivaci colori o addirittura decorate con ambra e pietre dure. In questo periodo i pisanki sono i complementi tipici delle tavole e delle case in tutte le famiglie: non sono solamente un elemento caratteristico della Pasqua polacca, ma sono parte di una tradizione secolare che si mantiene nel tempo.
Achille Maria Giachino