Cassa integrazione, Rachele Sacco: “Serve sveltire le procedure perchè la burocrazia soffoca le famiglie e le imprese”
“Ci sono oltre 5 milioni di lavoratori che non lavorano da oltre due mesi e dopo 9 settimane di cassa integrazione non hanno ancora ricevuto l’assegno. I lavoratori con le loro famiglie fanno fatica a fare la spesa. Le aziende dei nostri territori hanno finito la liquidità e non sappiamo quando e se saranno in grado di riaprire, pensiamo a tutte le attività a contatto con il pubblico che non potranno più dare il servizio di prima” dichiara Rachele Sacco, Consigliere Comunale di Chieri e Consulente del Lavoro. “Il caso dei 3mila lavoratori metalmeccanici torinesi che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione purtroppo è solo uno tra i tanti – continua Sacco – I tempi per la cassa integrazione ordinaria stanno slittando rispetto a quanto dichiarato dell’Inps e per la Cig in deroga i tempi si allungheranno ulteriormente a causa delle diverse disposizioni regionali. Al Governo chiediamo con il decreto di aprile SEMPLIFICAZIONE, RAZIONALIZZAZIONE e un PIANO DELLA RIPARTENZA, altrimenti la burocrazia continuerà a bloccare il Paese mentre imprese e famiglie soffocano”. “A poco, fino a oggi, – conferma in una propria nota il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro – è servito il contributo delle banche chiamate in causa dalla Convenzione Abi-Governo. Le procedure sono farraginose e i tempi non immediati per far arrivare l’anticipo della Cassa Integrazione. Non a caso le banche richiedono per erogare l’anticipazione l’esibizione del modello Inps SR41, ultimo atto prima della liquidazione della cassa integrazione. Che senso ha?”. “Una situazione eccezionale come quella che stanno vivendo imprese, lavoratori e professionisti – concludono i Consulenti del Lavoro – non si può affrontare con strumenti farraginosi come quelli messi in campo fino ad oggi”