PORTO TURISTICO Di VERBANIA – MANCA LA RISPOSTA DEL MINISTERO ROMANO

Più di un anno fa ci si chiedeva se il 2019 sarebbe stato finalmente l’anno che avrebbe portato all’approvazione del nuovo porto turistico di Verbania, che avrebbe dovuto sostituire quello affondato nel 2013. Del nuovo progetto si parla dal 2015. La normativa prevede il parere definitivo del Ministero dell’Ambiente. Il costo stimato per la realizzazione è di 14 milioni, con i soci (una cordata di imprenditori stranieri) disposti a coprire i costi, anche perché continua a crescere la richiesta di posti barca sulla sponda piemontese del lago Maggiore. Tale parere doveva arrivare entro fine aprile (o almeno così speravano i Verbanesi), ma così non è avvenuto. Il Ministero deve esprimersi sulla necessità o meno di sottoporre il progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale, valutazione che rinvierebbe nuovamente l’avvio dei lavori. IL Ministero, per assumere la decisione, ha chiesto alla Direzione Opere Pubbliche di acquisire i pareri e le osservazioni della conferenza dei servizi degli enti coinvolti, integrati dai rilievi della Soprintendenza competente per il paesaggio e l’impatto ambientale. A marzo, in questo contesto, è emersa la necessità di imprevisti, ulteriori approfondimenti, che i progettisti dovranno fornire.

Ovviamente questo fatto complica tutto e allunga i tempi e il sindaco di Verbania rileva come siano faticose le procedure per avviare progetti di questo genere, finalizzati allo sviluppo del territorio, perché purtroppo, senza l’approvazione di Roma, il Comune non può dare il permesso a costruire, con il rischio che questa dilatazione dei tempi convinca qualche socio imprenditore a desistere, con le evidenti dannose conseguenze.

E.D.P.