Asti- Cgil: rilanciare la Casa di Riposo Città di Asti per i pazienti in via di guarigione dal Covid-19

In questi giorni si è aperta una diatriba tra il Comune di Asti e la Regione in merito al trasferimento dei pazienti COVID-19 alla ex Clinica San Giuseppe di Asti. La Cgil ritiene che gli accordi intercorsi con la proprietà dell’ex Clinica San Giuseppe, l’ASL- AT ed il Comune di Asti debbano essere rispettati, ma propone anche di sfruttare il momento per rilanciare la Casa di Riposo Città di Asti:

Come CGIL riteniamo che si potrebbero creare dei reparti di gestione COVID e Post COVID anche presso la Casa di Riposo di Asti, nell’area attualmente dismessa – scrivono in un comunicato – L’area in questione, una volta ristrutturata, avrebbe tutte le caratteristiche previste per la gestione collegata al COVID: entrate separate, reparti attrezzati, spazi circoscritti, possibilità di creare reparti COVID e Post COVID isolati.

A questo aggiungiamo, ovviamente, che anche il personale sarebbe dedicato solo a questo tipo di ospiti, non entrando in contatto con altri ospiti della Casa di riposo. Si potrebbe obbiettare che si tratterebbe di un doppione rispetto ai dell’ex Clinica San Giuseppe, ma in realtà non sarebbe così, in quanto l’Asl è alla ricerca di altri posti in cui ricollocare i pazienti dimessi da COVID e tale richiesta è stata avanzata anche a strutture fuori Provincia.

L’investimento, inoltre, non sarebbe temporaneo: finita l’emergenza COVID quegli spazi potrebbero essere riutilizzati per la creazione di reparti Hospice e post-acuzie e garantirebbe alla Città di Asti certezze sul futuro“.

L’utilizzo dell’area dismessa del Maina eviterebbe ai pazienti astigiani di essere trasferiti alle OGR di Torino, creando disagi per la lontananza da casa:

Non siamo d’accordo in merito allo spostamento di pazienti alle OGR di Torino, così come proposto dall’assessore regionale alla Sanità Icardi – continua il comunicato Cgil – una mossa, a nostro avviso, evidentemente dettata dalla necessità di giustificare una struttura che è molto costata alla comunità e che, di fatto, è poco utilizzabile. Ciò che oggi possiamo fare è, invece, costruire un futuro per una risposta sanitaria post- ospedaliera e di qualità all’interno del Comune di Asti, sarebbe un delitto sprecarla”.